“S’i fosse foco arderei il mondo” - QdS

“S’i fosse foco arderei il mondo”

Pino Grimaldi

“S’i fosse foco arderei il mondo”

sabato 29 Luglio 2023

Circa 800 anni fa in Italia, a Siena un poeta, tutt’ora rispettato come uno dei migliori contemporanei di Dante, a fronte delle malversazioni meteorologiche che stiamo patendo, avrebbe con gioia pensato d’essere stato profeta accontentato nei desideri espressi in una delle sue Rime (la LXXXIV) che, da “debosciato” qual’era, aveva mandato il mondo poetico a criticarlo per l’assenza di “ogni ragione morale”: era Cecco Angiolieri((1260-1313).

Della nobile famiglia omonima, che a fronte dell’Alighieri che con la sua Comedia nel terzo Cantico si era elevato a testimone del bello buono giusto e candidamente cristiano, Cecco nei suoi centinaia di sonetti aveva sfogato gli istinti più bassi ammantati da un sottofondo morale discutibile, ma facendo fortuna e rimanendo nella storia della letteratura soprattutto con quello (vedi titolo) che continuava: “s’i fosse vento lo tempesterei/s’i fosse acqua i l’inonderei/s’i fosse Dio manderei in profondo”.
Che a rileggerli sembra che quanto stia accadendo in questi giorni sia il frutto della sua maledizione che, pur in ritardo, rischia d’avvenire!

D’accordo: all’epoca non cerano i meteorologi, i satelliti, la scienza era ancora a “serpeggiar per terra”, mentre ora pur avendo altri “Cecchi” per strada, la cultura razionale spinge a preoccuparci, ma alla fine non tanto, anche se ove alle maledizioni cecchiane assommiamo quelle che il mondo d’oggi manda con persone ben vestite, buon aplomb a sconvolgere un mondo con ricchi in ascesa e poveri in discesa rapida, non esortano a beatitudini celesti.

Se ne parla nei salotti buoni della politica. Putin non andrà al meeting dei Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) che si tiene a Johannesburg, perché colpito com’è da un mandato di cattura della Corte penale internazionale.

Quale criminale di guerra, rischierebbe ove la magistratura di quel Paese, autonoma dal potere politico, lo decidesse, d’essere arrestato! Al suo posto andrà Lavrov ministro degli Esteri. Ma il gruppo ne esce penalizzato ed umiliato perché subisce una possibile intromissione dei Paesi sopraequatoriali mentre ha una lunga lista di attesa di Paesi che vogliono essere ammessi in quello che appare, per numero di abitanti e industrie di materiali sensibili, il più importante della Terra. E molti dei Paesi in attesa sono amici degli USA, ma sentono con piacere sul collo l’alito grosso della Cina che assieme ad India è battitore di questo nuovo sport dell’allineamento geopolitico che di fatto ha una valenza non solo a competere con Nato e similari, ma nel mondo della leadership economica ed industriale.

BRICS sta giocando bene la sua partita. L’Africa (Algeria, Cirenaica e Libia incluse) sa bene quello che sta ricevendo da Cina ed India, e l’America latina ridestata dai Cinesi dal torpore atavico, sarebbe un peso difficile da compensare per bilanciare il gruppo sopraequatoriale.
E il mondo arde; e non poco. anche per questi dolosi attacchi politici. Che fanno potere.

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