Siccità, la Cabina di regia bacchetta i gestori delle dighe: “Inviare i dati ogni giorno e non settimanalmente” - QdS
12 Febbraio 2025

Siccità, la Cabina di regia bacchetta i gestori delle dighe: “Inviare i dati ogni giorno e non settimanalmente”

Siccità, la Cabina di regia bacchetta i gestori delle dighe: “Inviare i dati ogni giorno e non settimanalmente”

Simone Olivelli  |
venerdì 24 Gennaio 2025

L'Autorità di Bacino ha chiesto dati giornalieri sui livelli idrici degli invasi siciliani per monitorare l'andamento.

“Si chiede a tutti i gestori che, con effetto immediato, vengano forniti, giornalmente, con rilievo effettuato alle ore 8 del mattino, i dati dei propri invasi ad uso potabile”. La richiesta perentoria è stata inviata la scorsa settimana dall’Autorità di Bacino della Regione a tutti i soggetti che hanno responsabilità nella conduzione della trentina di invasi presenti in Sicilia.

La circolare, firmata dal segretario dell’Autorità Leonardo Santoro, arriva dopo che dalla Cabina di regia, guidata dall’ingegnere Salvo Cocina, è stato fatto notare come la trasmissione delle informazioni ricavate dal monitoraggio nelle dighe necessiti di essere potenziata per consentire una maggiore conoscenza dell’andamento dei livelli idrici. Il documento, di due pagine, conferma come, nonostante le piogge degli scorsi giorni, il tema siccità continua a essere centrale.

La circolare

All’origine della comunicazione, inviata il 14 gennaio, c’è la presa d’atto del mancato effetto di una nota, inviata tre settimane prima da Cocina. “Rilevata la necessità di consentire alla Cabina di regia, istituita a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, di attivare i processi decisionali necessari per continuare a fronteggiare efficacemente la crisi idrica – viene ricostruito nel documento firmato dal segretario dell’Autorità di Bacino – il coordinatore ha richiesto con nota del 24 dicembre un ulteriore rafforzamento giornaliero del monitoraggio dello stato degli invasi”. Ciò però non è avvenuto: “Ad oggi tale informazione continua a pervenire settimanalmente”.

La reprimenda è rivolta in parte alla stessa Regione, che tramite il dipartimento regionale Acque gestisce due terzi degli invasi, ma anche ai Consorzi di bonifica e alle società Siciliacque, Eni ed Enel, a cui sono affidate le restanti dighe. “In via informale e per le vie brevi – viene fatto presente nella circolare firmata dal segretario Santoro – pervengono dati utili, ma limitati ai soli invasi ad uso potabile, a scala giornaliera, da parte di Enel ed Eni. Sulla scorta, pertanto di tali dati, le elaborazioni e gli scenari predisposti da questa Autorità, rimangono limitati ad una scala settimanale”.

La situazione attuale

Nella circolare si sottolinea come negli ultimi due mesi la situazione generale negli invasi dell’isola sia migliorata, pur rimanendo tutt’altro che rassicurante. “Come noto il 25 novembre 2024, come rilevabile dal report settimanale pubblicato da questa Autorità è stato raggiunto il minimo storico di 172.067.350,15 metri cubi invasati, corrispondenti – si legge – a una effettiva risorsa idrica disponibile, al netto di interrimenti e volumi morti o inutilizzabili per soli 50.658.236,74 metri cubi. Da tale data, a seguito delle precipitazioni stagionali è ripreso il trend positivo, assente da marzo 2024, di accumulo acqua negli invasi. Ad oggi (14 gennaio, ndr) – prosegue la circolare – a seguito delle comunicazioni settimanali discendenti dal monitoraggio rafforzato settimanale, richiesto dall’Osservatorio usi idrici di questa Autorità dal gennaio 2024, si rileva che il volume complessivamente invasato è in crescita significativa”. Ai gestori delle dighe è stato chiesto infine di “comunicare eventuali criticità che impediscono la fornitura del dato giornaliero al fine di consentirne la risoluzione”.

I dati di dicembre

La Regione Siciliana produce un report mensile sui livelli idrici registrati nei singoli invasi. L’ultimo fa riferimento allo scorso mese, quando nelle trenta dighe erano presenti 174,24 milioni cubi di acqua. Il dato – parzialmente alterato dal mancato possesso di sufficienti informazioni sui livelli di interrimento degli invasi e della conseguente impossibilità di quantificare il volume dell’acqua di fatto inutilizzabile – è nettamente più basso rispetto a quello che si registrò a dicembre 2023, quando il livello complessivo fu di oltre 307 milioni di metri cubi. Tra novembre e dicembre 2024, invece, si è registrato un leggero decremento, pari a sei milioni di metri cubi. Frutto della riduzione dei quantitativi d’acqua in 17 dei trenta invasi. In queste settimane – ma il dato preciso lo si saprà a fine mese – la situazione è migliorata grazie alle recenti precipitazioni.

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