Chiusure e trasferimenti: Comitati in rete contro i tagli alla Sanità in Sicilia

Chiusure e trasferimenti: Comitati in rete contro i tagli sulla Salute in Sicilia

web-mt

Chiusure e trasferimenti: Comitati in rete contro i tagli sulla Salute in Sicilia

web-mt |
giovedì 07 Aprile 2022

Nella giornata mondiale dedicata alla salute i movimenti e le associazioni rilanciano la lotta per i presidi sanitari, elencando alcuni casi eclatanti.

Nella giornata mondiale dedicata alla salute i movimenti e le associazioni che tentano di difendere quella pubblica costituiscono una rete. Nasce “Comitati per la Salute – Sicilia”, l’unione d’intenti tra tutti quei gruppi spontanei, associazioni, comitati che sull’isola lottano per difendere i presidi sanitari e impedire la chiusura dei loro ospedali o dei loro reparti e, più in generale, per tutelare il diritto alla salute e alla sanità territoriale. Tutti i comitati che si muovono verso lo stesso obiettivo sono chiamati ad unirsi alla rete.

I tagli alla sanità e le conseguenze

Tagli, chiusure, ridimensionamenti: da anni la Salute in Sicilia è messa a dura prova dalla riforma del sistema sanitario che ha comportato una riorganizzazione delle strutture non sempre digerita dai territorio che, in numerose occasioni, hanno lottato per mantenere aperti pronto soccorsi e punti nascita. Questo uno dei motivi della costituzione dei Comitati, come spiega una portavoce. “Da anni, la sanità siciliana è colpita da continui e ingenti tagli alle strutture ospedaliere presenti sul territorio e ai servizi sanitari. Il disagio è avvertito anche dalle Isole Minori che, per la loro collocazione geografica, risultano in questo scenario zone ulteriormente svantaggiate in un quadro comunque molto compromesso. Le stesse che da quattro anni aspettano l’approvazione della legge speciale sulle isole minori”

Da est a ovest, la battaglia coinvolge tutta la Sicilia

Paternò e Acireale nel catanese, Gela nel nisseno, Lentini nel siracusano e ancora la zona dei Nebrodi, a cavallo tra le provincia di Messina e Catania e le isole minori: in tutta l’Isola i Comitati segnalano episodi connessi indirettamente con la chiusura di alcuni presidi o la carenza degli stessi.

“A Gela, di recente, la cittadinanza si è mobilitata contro la chiusura dell’ospedale nel 2022, ancora in pandemia – continua la portavoce: nei primi di febbraio è stata chiusa la terapia intensiva, e 7 pazienti sono stati trasferiti e successivamente sono deceduti a Caltanissetta”.

“L’ospedale di Lentini, inaugurato nel 2011, ha sempre operato al 50% dell’organico, sino ad essere recentemente declassato ad ospedale di zona – prosegue. A Lipari, dove una ragazza ha perso la vita due anni fa per carenza di medici – aggiunge – la condizione dell’ospedale rimane la stessa”.

I punti nascita

Secondo i Comitati, la situazione sarebbe ancora più allarmante guardando i punti nascita. “Come nel caso di Pantelleria, con la campagna “Per il mio parto, io non parto” del cui caso si occuparono anche Le Iene – continua – o a Mistretta, in cui la chiusura del reparto ha costretto una donna a partorire in autostrada, con la conseguente morte del neonato. Tutto questo nonostante i ricoveri per le complicanze da gravidanza e del parto (18,8%) siano al secondo posto per le donne, dopo quelli cardiocircolatori”.

E ancora, “A Castelvetrano nel Belice, zona sismica di II^ grado, non solo il punto nascite e l’intero reparto di Pediatria sono stati trasferiti a Mazara, ma tutti i reparti sono stati declassati da complessi a semplici e chiusure indiscriminate, così le donne sono costrette a percorrere chilometri anche in situazioni gravi e urgenti”

La situazione nelle grandi città

E non andrebbe affatto meglio nei capoluoghi e nelle grandi citta. Qui, secondo la nota del Comitato, “nonostante il 37,3% degli abitanti dichiari di non trovarsi in buona salute e il 39,1% sia affetto da malattie croniche, rispetto alla popolazione residente nell’isola, il personale dipendente del servizio sanitario nazionale è pari a 82 unità ogni 10.000 residenti, valore di circa 17 punti inferiore al dato medio italiano, come ci indicano i dati IPS (Indice di Performance Sanitaria) 2020. La Sicilia risulta terz’ultima tra i sistemi sanitari regionali e questo ha come diretta conseguenza una migrazione sanitaria quantificabile in ben 314 mila ricoveri nelle regioni del nord Italia”. continuano.

I Comitati in difesa della salute hanno perciò deciso di coalizzarsi per agire con forza verso un obiettivo comune: riappropriarsi del proprio diritto e tutelare la salute pubblica. Su questa prospettiva si fanno promotori nei propri territori di azioni di protesta condivise e simultanee, così come di azioni propositive per rafforzare le relazioni di comunità che soffrono le carenze di questo sistema sanitario malato.

Ecco chi sono

L’ospedale di Lipari non si tocca, Pantelleria vuole nascere, Orgoglio castelvetranese – belicino, Partinico c’è, Pro Ospedale Branciforti (Leonforte), Pro Ospedale Chiello (Piazza Armerina), Comitato Cittadino Giarre Rivogliamo l’ospedale, Ambulatorio Popolare Centro Storico (Palermo), Mi cuerpo es mio – Consultorio autogestito (Catania), Comitato in difesa dell’ospedale di Noto, Poliambulatorio ASP 0 (Catania), S.O.S. Ospedale Vittorio Emanuele di Gela, queste solo alcune delle sigle che hanno scelto di aderire, e la cui trasversalità sul territorio siciliano ci riporta a un quadro desolante delle problematiche sanitarie sull’isola.

La riunione

“Nel periodo in cui si attendono 800 milioni dal PNRR per la sanità siciliana e la regione ha approvato il Piano per le nuove strutture della sanità territoriale da attuare in 3 anni è necessario mettersi in prima linea per scoperchiare, ancora una volta, le responsabilità politiche dell’attuale disastrosa situazione – sostengono. Per questo i “Comitati per la Salute – Sicilia” hanno indetto una riunione online regionale aperta a tutta la cittadinanza”. L’appuntamento è per martedì 12 aprile alle ore 19.00.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017