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Sicilia, Cia Sicilia Orientale chiede un tavolo di confronto con enti

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Sicilia, Cia Sicilia Orientale chiede un tavolo di confronto con enti

Redazione  |
sabato 01 Aprile 2023

Cia Sicilia Orientale chiede un tavolo di confronto con gli Enti preposti per discutere del perdurare della stagione di siccità.

Cia Sicilia Orientale chiede un tavolo di confronto con gli Enti preposti per discutere del perdurare della stagione di siccità e della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della piana di Catania, attualmente semivuoti e con gravi deficienze strutturali. Nello specifico la richiesta è stata avanzata in una lettera dal presidente Francesco Favata al Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, al Presidente della Regione Renato Schifani e al Commissario del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale Giuseppe Spartà.

 “Il perdurare di una stagione mite e soleggiata e la mancanza di piogge che si protrae da alcuni mesi rischia di assestare un colpo non indifferente al Comparto Agricolo Catanese già alle prese con una crisi strutturale e di mercato – afferma il numero uno di Cia Sicilia Orientale -. L’andamento di una stagione meteorologicamente anomala, prelude la compromissione produttiva degli impianti arborei e orticoli e la sussistenza delle stesse colture, aggravando difatti la condizione economica delle imprese agricole e l’occupazione. Clamorosi ritardi nel completamento delle strutture di accumulo dell’acqua e delle infrastrutture irrigue, nonché l’incapacità di captare e conservare le acque piovane in tutt’uno con il mancato utilizzo delle acque reflue come azione di modernità per un’agricoltura che si proietti su nuovi orizzonti, non fa che aggravare le responsabilità di chi ha lasciato in uno stato comatoso gli Enti come i Consorzi di Bonifica sovrastati dai debiti e in modo perenne commissariati. Assistiamo oltre al danno alle continue beffe di chi incurante della grave situazione venutasi a creare agisce in modo alquanto singolare, generando malumore e preoccupante disaffezione”.

“Ad oggi nonostante si abbia la certezza della mancanza di acqua negli invasi, continua l’invio dei ruoli consortili senza tener conto purtroppo della difficile condizione di migliaia di aziende agricole che non riceveranno alcun servizio, o come in alcune zone prive di condotte o con reti fatiscenti sino a tal punto che da anni diventa un sogno veicolare l’acqua per le colture – prosegue Favata -. A seguito di un recente incontro avuto con il Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale abbiamo dovuto prendere atto che gli invasi Pozzillo e Ogliastro non hanno registrato alcun accumulo di acqua tale da rendere difficile la decisione di iniziare o no la prossima stagione irrigua che dir si voglia. Ci rivolgiamo a lei Eccellenza per convocare un incontro che ponga alla base un seppur tardivo Piano di emergenza che oltre ad una verifica puntuale dello stato dell’arte, individui gli interventi urgenti da effettuare per incrementare le risorse idriche, razionalizzarne l’uso ed accelerare allo scopo le opere di manutenzione necessarie al collegamento tra gli invasi. Non sfuggirà a sua Eccellenza che da 28 anni i Consorzi di Bonifica sono gestiti da Commissari, senza alcuna volontà di affrontare il tema del riordino e lasciando gli stessi Enti sepolti dai debiti e privi di capacità di investimenti produttivi. Da tempo chiediamo la Riforma dei Consorzi di Bonifica con proposte circostanziate e finalizzate a rendere la gestione democratica con la governance degli agricoltori, una volta depurati dai debiti e dalle incrostazioni gestionali che hanno ridotto i Consorzi ad essere centri di inefficienza riconosciuta. Naturale che in queste condizioni si deve pensare ad esonerare il ruolo 2023 e non pensare all’invio dei ruoli solo per esigenze amministrative alquanto maldestre. Bisogna accelerare l’utilizzo dei 25 milioni di euro stanziati per il parziale esonero dei ruoli 2020 e 2021 e destinati agli stessi Consorzi di bonifica. Sono somme destinati alla produzione ed i produttori si aspettano che vengano investiti per migliorare i servizi di erogazione delle acque. L’incertezza sulla nuova campagna irrigua ormai reale, preoccupa fortemente le aziende agrumicole ed in particolare le aziende orticole che non sono in grado di programmare gli impianti di carciofeti a causa della indisponibilità di acqua – conclude Favata -. Ciò per una coltura importante del nostro territorio significherà mancanza di reddito e diffusa disoccupazione di mano d’opera oltre che impoverimento del tessuto economico”.

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