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Sicilia in crisi, le denunce dei nostri lettori

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Sicilia in crisi, le denunce dei nostri lettori

Redazione  |
mercoledì 26 Luglio 2023

L'Isola sta vivendo da giorni una situazione di estrema difficoltà. Le testimonianze dei lettori del Quotidiano di Sicilia.

Sono giorni complessi per la Sicilia, toccata da una situazione di emergenza che va dai numerosi roghi scoppiati nel giro di poche ore in più punti dell’Isola per passare ai disagi causati dai black-out quotidiani e alle difficoltà scaturite dal rogo che ha toccato l’aeroporto di Catania. Attraverso le pagine del Quotidiano di Sicilia vogliamo dare spazio alle istanze dei siciliani colpiti da queste criticità. Inviaci tramite il nostro canale WhatsApp (340-3723096) la testimonianza di denuncia della brutta esperienza che hai vissuto. 

Il dramma dei pazienti deboli

“Gentile redazione, sono un operatore sanitario e in merito a quanto accaduto in questi orribili giorni di emergenza mi sento di dover dare voce a chi voce non ne ha o non ha tempo per farla sentire! Mi riferisco a quei pazienti che, presso il loro domicilio, necessitano in modo costante di ausili ed apparecchiature elettromedicali spesso necessari alla loro sopravvivenza (vedi i respiratori) e che non sempre sono muniti di gruppi elettrogeni. Riusciamo a immedesimarci nell’angoscia che possono vivere in situazioni del genere? Un Paese che si dica civile non può permettere che questo accada, si ha il dovere di prevedere e provvedere al prevedibile, poi se ci saranno le emergenze una buona parte sarà già stata fatta. Ciascuno deve fare la propria parte e non solo quando un evento ci tocca personalmente. Solo assieme si può procedere per far cambiare le cose, condivido appieno il vostro appello”.

Anna Russo

“La vera piaga siamo noi”

Siamo passati, in un paio di giorni, dai post inneggianti alla meravigliosa isola in cui viviamo: “la Granita, il vulcano e le meravigliose spiagge le abbiamo solo noi” all’improvvisa presa di coscienza del profondo degrado in cui versa la nostra società. Ma anche questo repentino bagno di realtà avrà durata breve, tra un mese avremo la bacheca piena di foto di Marzamemi (una fogna a cielo aperto) et similia. Il punto è che la rovina della Sicilia sono i siciliani, così presuntuosi ed ignoranti da credere e voler far credere di vivere nel paradiso terrestre senza comprendere che siamo nella merda fino al collo, non da qualche giorno ma da decenni. Siamo una micidiale ed imbarazzante mistura di professionalità improvvisate o inesistenti, maleducazione, ignoranza, arroganza, furbizia e convinzione di essere più ‘sperti’ e poter fottere tutti gli altri, sudditanza atavica verso i potenti di turno… che si riflette nei nostri rappresentanti politici e nelle figure messe a capo di enti pubblici o partecipate. Inutile fare sermoni adesso sui condizionatori accesi, i canadair, i Forestali, il cambiamento climatico. La vera piaga siamo noi.

Marilena Di Puglia

“In Sicilia tanta mala gestione”

Spero che i giornalisti evidenzino che indipendentemente da come abbiano avuto origine i fuochi, la pubblica amministrazione e la politica tutta ha delle gravi responsabilità su quanto accaduto nelle scorse ore in Sicilia. In Corsica si sono mossi preventivamente, ad inizio estate hanno ripulito tutto il secco dai boschi (tronchi, rami, erba, etc) e da quando è iniziato il grande caldo pompieri e Canadair ogni giorno hanno gettato acqua in ogni zona ad alto rischio d’incendio. Ma hanno fatto di più: hanno costantemente monitorato le aree a rischio con gruppi di forestali e militari divisi per zona.

In Sicilia non solo non vi è stata un’azione preventiva, ma addirittura si raggiungono livelli di incompetenza e mala gestio paradossali:

  • Monte Pellegrino, che per fortuna non è stata coinvolta negli incendi, tra i boschi è possibile notare enormi quantità di alberi secchi abbattuti e abbandonati sul luogo, ovviamente è come tenere un bidone di benzina accanto il fuoco;
  • Lunedì nel primo pomeriggio mi trovavo in barca sul versante nord-est di Capo Gallo (dove c’è il faro) e quando abbiamo notato le prime fiamme sul costone verticale (da cui si deduce che il fuoco si è sviluppato spontaneamente), abbiamo chiamato il 112 che ha risposto solo dopo 35 minuti di attesa e solo dopo 3 ore dalla nostra segnalazione, quando ormai tutto il costone di Capo avallo era svolto dalle fiamme, sono arrivati due elicotteri dei pompieri con ognuno un cestello che a malapena avrebbe potuto spegnere un falò di boyscout;
  • La casa di un mio amico e stata distrutta dalle fiamme, i soccorsi sono arrivati dopo 5 ore dalla chiamata, quando le fiamme erano a circa 100 metri dall’abitazione, finalmente arriva la protezione civile (si fa per dire), con un camion cisterna, tipo quello dei pompieri, ma al momento di azionare le pompe si accorgono che non avevano carburante per i motori delle pompe, quindi con un’altro mezzo corrono a prendere il carburante, dopo circa un’ora arriva il carburante, azionano le pompe e si accorgono che la cisterna era vuota, intanto la casa veniva avvolta dalle fiamme.

Credo che non sia necessario aggiungere altro.

Chico Paladino Florio, ultimo erede Florio

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