Zes, istruzioni per l’uso. Come sfruttare i vantaggi - QdS

Zes, istruzioni per l’uso. Come sfruttare i vantaggi

Michele Giuliano

Zes, istruzioni per l’uso. Come sfruttare i vantaggi

sabato 10 Aprile 2021

L’Agenzia delle Entrate ha aperto le procedure di accesso al credito di imposta per le imprese che effettuano nuovi investimenti nelle aree Zes

PALERMO – Pronti per cominciare. L’Agenzia delle entrate ha aperto le procedure per la presentazione delle domande per l’accesso ai benefici delle cosiddette Zes, Zone economiche speciali. Le aziende interessate dovranno presentare la domanda, esclusivamente per via telematica, all’indirizzo agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/schede/agevolazioni/credito-di-imposta-per-gli-investimenti-nel-mezzogiorno/modello-inv-mezzogiorno-2016. Sulla base della completezza dei dati esposti nel modello, l’ufficio rilascerà, sempre per via telematica, apposita ricevuta che attesta la fruibilità o meno del credito d’imposta. Vediamo, per ordine, in cosa consistono le Zes.

COSA

Si tratta di una grande opportunità per le imprese siciliane che si trovano all’interno delle zone economiche speciali della Sicilia occidentale e della Sicilia orientale, perché le agevolazioni fiscali offerte sono importanti e sostanziose. Per Zes si intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purchè presentino un nesso economico funzionale, e che comprenda almeno un’area portuale. L’istituzione delle Zone economiche speciali mira infatti a “favorire – si legge nel decreto “Mezzogiorno” convertito in legge nell’agosto agosto 2017 – la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese”.

Per le imprese che intraprendono una nuova iniziativa economica nelle Zes, l’Irpef e l’Ires derivanti dallo svolgimento dell’attività è ridotta del 50% a decorrere dall’anno nel corso del quale è stata intrapresa la nuova attività e per i sei anni successivi. Da parte loro, le imprese si impegnano a mantenere l’attività nella Zes per almeno 10 anni e a conservare i posti di lavoro creati nell’ambito dell’attività avviata per altrettanti anni. L’agevolazione spetta nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti per gli aiuti “de minimis”.

La nuova disciplina prevede, oltre alle agevolazioni amministrative, incentivi economici, in termini di credito di imposta sugli investimenti realizzati entro il 31 dicembre 2022, entro la soglia massima di 50 milioni di euro di investimento. L’intensità dell’agevolazione, comunque calibrata in base alla dimensione dell’impresa richiedente, non potrà superare le soglie determinate dalla ‘Carta degli aiuti a finalità regionale’.

Tra i vantaggi anche un consistente regime di semplificazioni amministrative, da attuare attraverso protocolli e convenzioni, che prevedono anche l’accelerazione dell’iter per garantire l’accesso agli interventi di urbanizzazione primaria (gas, energia elettrica, strade, idrico) alle imprese insediate nelle aree interessate.

“Il credito d’imposta per le Zes – spiega l’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana Mimmo Turano – è il primo passo delle neo istituite zone economiche speciali e sono certo che sarà molto apprezzato dalle imprese che investono ed intendono investire nelle Zes siciliane. Il ministro per il Sud Carfagna ha evidenziato recentemente in parlamento che occorre eliminare ostacoli e lentezze e dare nuovo impulso alle Zes: sono assolutamente d’accordo e auspico che si possa collaborare attivamente con il ministro per arrivare presto alla nomina dei commissari, e dare così una governance operativa alle Zes”.

CHI

Nella Sicilia orientale sono state individuate 39 aree rientranti nella Zes e che sono all’interno dei comuni di: Acireale, Assoro, Augusta, Avola, Belpasso, Caltagirone, Carlentini, Catania, Comiso, Enna, Floridia, Francofonte, Gela, Lentini, Melilli, Messina, Milazzo, Militello Val di Catania, Mineo, Modica, Monforte San Giorgio, Niscemi, Pace del Mela, Pachino, Palazzolo Acreide, Paternò, Pozzallo, Priolo Gargallo, Ragusa, Rosolini, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Scordia, Siracusa, Solarino, Troina, Villafranca Tirrena, Vittoria e Vizzini.

Nella Sicilia occidentale, invece, ricadono in altri 23 comuni: Aragona, Calatafimi Segesta, Caltanissetta, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Carini, Cinisi, Custonaci, Favara, Licata, Marsala, Mazara del Vallo, Misilmeri, Palermo, Palma di Montechiaro, Partinico, Porto Empedocle, Ravanusa, Salemi, Santa Ninfa, Serradifalco, Termini Imerese e Trapani.
All’interno di questi comuni si potrà usufruire delle agevolazioni Zes soltanto in determinate aree, non su tutto il territorio comunale.

QUANDO

Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato solo in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo n.241/1997, presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito d’imposta.

COME

Per poter accedere ai benefici, le imprese, oltre che risiedere nelle zone geografiche individuate, dovranno rispondere ad alcuni requisiti di base: devono essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese, deve essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria e non sottoposta a procedure concorsuali.

Bisognerà anche non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla commissione europea. Ancora, si deve dimostrare di non essere in difficoltà, come stabilito dalla comunicazione della commissione europea 2014/C 249/01 e, soprattutto, non operare nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché nei settori creditizio, finanziario ed assicurativo. Infine, bisognerà essere in regola con il documento di regolarità contributiva che attesti l’adempimento dei propri obblighi legislativi e contrattuali.

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