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Siracusa, hub vaccinale, code e lunghe attese per il vaccino

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Siracusa, hub vaccinale, code e lunghe attese per il vaccino

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mercoledì 05 Gennaio 2022

L'accusa del deputato regionale Giovanni Cafeo sulla situazione a Siracusa. "Non per carenza di personale ma per organizzazione superficiale"

“Le code ed il caos per i tamponi a Siracusa non dipendono solo dalla carenza di personale ma da una organizzazione superficiale”. Così il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo che, in merito ai disagi per l’utenza, costretta ad interminabili giornate in auto per essere sottoposta ai tamponi molecolari nell’area dell’ex Onp di Siracusa, individua delle responsabilità nella gestione del servizio, affidato al Dipartimento di prevenzione medico dell’Asp di Siracusa ed in particolare al Gruppo Covid preposto al tracciamento, agli isolamenti e ai tamponi di controllo.

Il balzo dei contagi negli ultimi giorni a Siracusa

“Del resto è ormai noto come il numero dei contagi dipenda dalla efficienza del contact tracing. E dunque, se lo scorso 3 gennaio Siracusa con un + 586 positivi è balzata al primo posto in Sicilia in proporzione agli abitanti, qualcosa nel gruppo di lavoro che si occupa dei tracciamenti non ha certo funzionato. E tuttavia ci sono delle circolari della Regione siciliana – dice il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo – che, se applicate, avrebbero almeno il merito di alleggerire da un lato i disagi per i cittadini e dall’altro il lavoro del personale addetto all’esecuzione dei tamponi”.

“Evidentemente – continua Cafeo – non sono state recepite e questo non ha nulla a che fare con la penuria di personale. Peraltro ci risulta che la Direzione Generale della ASP abbia già provveduto ad assumere nuovo personale e lo abbia già messo a disposizione del Gruppo Covid. Ci sono dunque delle responsabilità organizzative precise da parte di chi è preposto a questo delicato compito, per cui occorre intervenire immediatamente”.

Il gruppo covid “bacchettato”

“Il gruppo Covid dell’Asp utilizzi meglio le risorse messe a disposizione dai vertici e dia ai medici di famiglia e ai pediatri i propri recapiti e le necessarie risposte riguardo a contact tracing, quarantene e tamponi dei propri assistiti.”

“I medici di famiglia e i pediatri non si sono mai tirati indietro in questa pandemia – conclude Cafeo – basta solo metterli nella condizione di poter lavorare al meglio, fornendo loro quel supporto e quella collaborazione finora non avute dal Gruppo Covid, al contrario di altre settori di attività, come ad esempio quella dell’assistenza domiciliare e della campagna vaccinale, dove sono state sperimentate importanti sinergie e sono stati raggiunti apprezzabili risultati.”

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