Siracusa, trasporto illecito e abbandono rifiuti: provvedimenti

I rifiuti abbandonati e incendiati, un “business” da 250mila euro: “guai” per imprenditore

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I rifiuti abbandonati e incendiati, un “business” da 250mila euro: “guai” per imprenditore

Redazione  |
giovedì 02 Febbraio 2023

Misura cautelare interdittiva a carico di un imprenditore siracusano dopo le accuse di trasporto illecito e abbandono di rifiuti in fiamme.

Nei giorni scorsi il gruppo della Guardia di Finanza di Siracusa, su disposizione della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare la propria attività d’impresa nei confronti di 2 soggetti operanti nel settore del trasporto dei rifiuti: sono accusati di trasporto illecito e abbandono di spazzatura in fiamme.

Ecco i dettagli dell’operazione delle Fiamme Gialle.

Trasporto e abbandono rifiuti a Siracusa: “guai” per un imprenditore

Le operazioni hanno consentito di smascherare un imprenditore siracusano il quale, nonostante la regolare iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per la raccolta e il trasporto di rifiuti, aveva abbandonato illecitamente, con l’aiuto del figlio, materiale di vario genere in diversi terreni della provincia aretusea.

I finanzieri hanno registrato diversi episodi in cui gli indagati agivano secondo un consolidato modus operandi: trasporto dei rifiuti, tra cui guaine in gomma ed eternit, prelevati da diversi committenti della provincia di Siracusa, e successivo sversamento e incendio del materiale. Un sistema che ha generato, nel tempo, un grave pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini.

Nel corso delle investigazioni, le Fiamme Gialle hanno perquisito il deposito dell’impresa e l’abitazione
degli indagati, dove gli operatori hanno trovato e sequestrato la somma di oltre 250mila euro in contanti, ritenuta il frutto del provento dell’attività illecita.

I provvedimenti

Gli indagati sono stati denunciati anche per furto di energia elettrica: è stato accertato, infatti, un allaccio
abusivo alla rete elettrica nazionale nella loro villa con piscina e nel deposito dell’impresa. Al termine delle operazioni, i responsabili sono stati destinatari della misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare la propria attività d’impresa per un periodo di 3 mesi per essersi resi responsabili dei reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti e di combustione illecita mentre i mezzi utilizzati per il trasporto sono stati oggetto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca.

L’effettiva responsabilità degli indagati, unitamente alla fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno definitivamente accertate solo dove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Immagine di repertorio

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