Davide Agatino Scuderi è in carcere per il possesso di una pistola mitragliatrice Skorpion e per aver scatenato il panico a Librino (Catania) con l'arma dopo un litigio.
Lo scorso 22 luglio, su richiesta della Procura distrettuale etnea, Davide Agatino Scuderi (classe 1974) è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere. L’uomo è ritenuto responsabile, allo stato degli atti, dei reati di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di una pistola mitragliatrice Skorpion e di aver attentato alla pubblica sicurezza esplodendo colpi di arma da fuoco.
C’è anche un aggravante: l’indiziato agevolava il clan dei Cursoti Milanesi. Il provvedimento restrittivo costituisce il compendio di indagini scaturite dopo l’esplosione di colpi di arma da fuoco nella notte tra il 17 e il 18 giugno 2020 contro un’abitazione a Librino.
Gli spari a Librino e l’arresto
Un sopralluogo ha consentito di constatare la presenza di molteplici fori sui vetri della veranda e della porta finestra del predetto immobile e di 14 bossoli sul ciglio della strada antistante l’edificio. Inoltre, analoghi segni dei colpi esplosi sono stati trovati all’interno dell’abitazione, sulle pareti della cucina e della camera da letto.
Le successive attività sono state supportate dalle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia rese in occasione del duplice omicidio di Vincenzo Scalia e Luciano D’Alessandro (avvenuto a Catania, in viale Grimaldi, in data 8.8.2020). I collaboratori di giustizia hanno ammesso il loro coinvolgimento nei fatti concernenti l’esplosione di colpi di arma da fuoco, citando Scuderi come correo e attestando che l’esplosione dei colpi di arma da fuoco era la reazione sproporzionata rispetto a un futile litigio dovuto all’appiccamento di un incendio a opera della vittima.
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