Srr Ato 4, esempio virtuoso nella gestione dei rifiuti - QdS

Srr Ato 4, esempio virtuoso nella gestione dei rifiuti

Annalisa Giunta

Srr Ato 4, esempio virtuoso nella gestione dei rifiuti

mercoledì 03 Gennaio 2024

Il punto sull’innovativo percorso ambientale della Srr Cl 4, che comprende al proprio interno i Comuni di Delia, Sommatino, Riesi, Mazzarino, Butera, Niscemi, Gela e Piazza Armerina

CALTANISSETTA – Dalla Sicilia un esempio di eccellenza e sostenibilità. È la storia di otto comuni – Delia, Sommatino, Riesi, Mazzarino, Butera, Niscemi, Gela e Piazza Armerina – che insieme al Libero Consorzio nisseno afferiscono alla Srr Ato 4 Cl Sud. Una realtà capace di trasformare la precarietà per diventare leader dell’economia circolare e della gestione dei rifiuti. Una storia raccontata nei giorni scorsi nel convegno “L’economia nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti” svoltosi a Mazzarino.

La Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti ha avuto e ha in questa storia un ruolo importante. Le sue finalità sono quelle di prevenire la produzione di rifiuti e ridurne la pericolosità, promuovere il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero e ridurre così lo smaltimento in discarica, la raccolta differenziata e l’implementazione di tecnologie impiantistiche a basso impatto ambientale.

Soluzioni innovative per trasformare i rifiuti in risorse

Grazie alla lungimiranza e alla caparbietà dei sindaci l’area ha preso il controllo del suo destino ambientale, implementando soluzioni innovative per trasformare i rifiuti in risorse. “Non è stato semplice – ha spiegato Vincenzo Marino, presidente della Srr Ato4 Cl Sud – e la chiave di volta è stata l’avere capito che era essenziale rompere con il passato e adottare un nuovo modello di gestione della raccolta e del trattamento dei rifiuti. Questo cambiamento si è concretizzato nel 2019, quando si è passati da una gestione esternalizzata a una interna affidando la conduzione di tutti gli impianti di trattamento rifiuti assegnati e ricadenti nell’ambito territoriale della Srr alla Impianti Srr Ato 4 Cl Sud, una società pubblica che opera con metodi tipici del settore privato, pur essendo vincolata alle normative pubbliche”.

“Siamo passati – ha dichiarato Stefano Polizzotto, legale della Srr – dai debiti con la vecchia gestione a 15 milioni di utili con l’attuale conduzione in house. La società oggi fattura 40 milioni di euro. È una realtà importantissima, forse la seconda realtà del territorio gelese, con prospettive ulteriori di sviluppo. Un esempio per la Regione Siciliana. La società ha fatto investimenti enormi per i territori rinnovando il parco mezzi. Nuovi investimenti si faranno con il parco tecnologico. Siamo riusciti a creare una società finalmente valida, efficace ed efficiente, che dà servizi ai cittadini e con prospettive ulteriori di sviluppo”.

“Questo mese – ha aggiunto – partirà la Centrale unica di committenza (Cuc) che sarà al servizio di numerosi Comuni, probabilmente di tutta la fascia Sud della Sicilia. Avere la Cuc significherà gestire gli appalti in tre mesi. Ci saranno occasioni di lavoro perché la società avrà bisogno di ingegneri, architetti, serviranno tecnici contabili. Fino a oggi la società ha stabilizzato 250 persone, tutte a tempo indeterminato”.

L’unica realtà pubblica siciliana che è riuscita a chiudere il ciclo dei rifiuti

“È una realtà pubblica virtuosa – ha sottolineato Giovanna Picone, amministratore unico di Impianti Srr Ato 4 – che non ha debiti, produce lavoro e utili. Soprattutto è l’unica realtà pubblica siciliana che è riuscita a chiudere il ciclo dei rifiuti: dal produttore che siamo noi cittadini all’immissione sul mercato di un prodotto, di una materia prima seconda proveniente proprio dal nostro ciclo. Una realtà che oggi viene considerata all’avanguardia dal punto di vista anche della pianificazione dell’impiantistica siciliana. Una realtà a sé stante, perché siamo assolutamente autosostenibili e non abbiamo bisogno di portare i nostri rifiuti fuori. Soprattutto non abbiamo bisogno di portare i nostri rifiuti all’estero. Una realtà che in certi momenti di emergenza regionale sui rifiuti ha dato anche un grosso contributo per scongiurare una possibile pandemia”.

Da quaranta dipendenti a quattrocento

“Nonostante le paure e lo scetticismo iniziali – ha concluso il presidente Marino – la decisione ha portato a risultati sorprendenti. Nel giro di pochi anni siamo passati dai debiti alla creazione di posti di lavoro, da quaranta dipendenti a quattrocento. Ma l’aspetto più importante è stato il miglioramento significativo della qualità della gestione e le quantità raggiunte dalla raccolta dei rifiuti, facendo registrare una serie di premialità e riconoscimenti regionali. Ciò ha trasformato la percezione del territorio da zona problematica a esempio di amministrazione efficiente e responsabile”.

L’innovazione metodologica e tecnologica e l’adozione di strategie sostenibili hanno ridotto l’impatto ambientale, promuovendo la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti. Un aspetto fondamentale di questo cambiamento è stato l’approccio nuovo alla comunicazione pubblica, il coinvolgimento delle scuole e la sensibilizzazione ambientale e sull’importanza della sostenibilità, rafforzando la cultura della responsabilità ambientale a livello locale.

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