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Stadi, teatri, cinema, concerti, nuove capienze e quando saranno operative

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Stadi, teatri, cinema, concerti, nuove capienze e quando saranno operative

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martedì 28 Settembre 2021

Sarà ora il Governo a decidere in che modi e tempi tradurre le indicazioni degli esperti in un provvedimento di legge

Sono arrivate ieri in serata, al termine di una riunione durata quasi tre ore, le attese aperture del Cts per lo sport e lo spettacolo.

La capienza negli stadi e nei luoghi all’aperto può passare dall’attuale 50% al 75%; nei palazzetti e nei luoghi al chiuso si sale al 50% dall’attuale 25%. Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto ed all’80% al chiuso. Nessuna restrizione per i musei.

LA DECISIONE

Tutti dovranno essere ovviamente muniti di Green pass. Il Comitato ha così risposto ai quesiti posti dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal sottosegretari con delega allo Sport, Valentina Vezzali.

Sarà ora il Governo a decidere in che modi e tempi tradurre le indicazioni degli esperti in un provvedimento di legge. Il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi già mercoledì prossimo.

LE DISCOTECHE

“Se le cose andranno nella direzione delle indiscrezioni che trapelano, ritengo che la misura sia davvero colma. Le aziende dell’Emilia-Romagna che rappresento ritengono che servano decisioni forti per ribadire la nostra contrarietà ad un comportamento al limite del persecutorio nei confronti dei nostri imprenditori e dei lavoratori che vivono di questa attività. Saranno forme di protesta rumorose, di cui penso si parlerà“. Lo dice Gianni Indino, presidente del Silb-Fibe, il sindacato dei locali da ballo di Confcommercio, che raccoglie le discoteche della regione, concentrate soprattutto nella riviera romagnola.

Occorre far tornare a lavorare tutti quelli che ora non possono“: il segretario della Lega Matteo Salvini lo ha detto a ‘Buongiorno Lombardia’ su Telelombardia, spiegando di essere contento dell’aumento delle capienze nei teatri e negli eventi. Però ora bisogna “riaprire anche le discoteche. Perché questa sera ci saranno 40mila spettatori allo stadio, mentre 400 persone con green pass non possono andare in un locale da ballo?” ha aggiunto. “Milano è una delle capitali del divertimento sano, ci sono – ha concluso – migliaia di posti di lavoro”. “La nostra richiesta – ha detto parlando di cinema e teatri – è di riaprire tutto per tutti”. “Ma che ragionamento scientifico è il 75%? perché non il 78,8 allora? Apriamo tutto. All’estero – ha ricordato – sono aperti a piena capienza”.

Una decisione equilibrata che recepisce la proposta della Conferenza delle Regioni e che ridà ossigeno al mondo dello spettacolo e della cultura, coniugando le esigenze della ripresa con le regole basilari della prevenzione”, così Massimiliano Fedriga (Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome) ed Ilaria Cavo (Coordinatrice della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome) commentano le indicazioni del Cts.

LO SPORT

“Lo sport all’aperto con il 75% degli spettatori e al chiuso con il 50%: un altro importante passo nel percorso verso la normalità. Grazie al Cts per aver dato fiducia. Ora, con l’apporto responsabile di tutti, andiamo avanti e lavoriamo per arrivare quanto prima al 100%”. Così il sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali.

LA MUSICA

“Le decisioni assunte dal Comitato Tecnico Scientifico relativamente all’aumento delle capienze dei luoghi di spettacolo tra il 75% e l’80% sono insufficienti e francamente non oggettivamente motivate”. E’ quanto sostiene la Siae in una nota, sottolineando come “paradossalmente in Italia abbiamo il numero di vaccinati più alto d’Europa e le misure più restrittive”.

La Società Italiana Autori ed Editori ricorda come attualmente “la percentuale di persone almeno parzialmente protette dal coronavirus è dell’83,24% mentre il 77,99% è completamente vaccinato. Ci era stato detto che con queste percentuali si raggiungeva l’immunità di gregge. Cosa è cambiato?” “Come dice il nostro Presidente Giulio Rapetti Mogol non vogliamo morire ‘sani’. Per questo reiteriamo il nostro invito a firmare l’appello su www.cultura100x100.it che in pochi giorni ha già raggiunto circa 15mila firme”. Secondo la Siae, “un intero comparto, quello dell’industria della cultura, dello spettacolo e dell’intrattenimento rischia di essere cancellato, soprattutto con riferimento a quei settori (musica, concerti, discoteche e locali da ballo) che non vivono di contributi pubblici. Ormai è un rischio reale e vicino e per capirlo basterebbe un po’ di buonsenso”.

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