Stati “divisi” d’America e d’Europa - QdS

Stati “divisi” d’America e d’Europa

Pino Grimaldi

Stati “divisi” d’America e d’Europa

sabato 12 Novembre 2022

Cinquanta Stati oltre Atlantico e 27 al di qua di esso. Assieme fanno “l’Occidente” con ben più di 500 milioni di abitanti, una economia di tutto rispetto, tecnicismo elevato, cultura importante da far sì che assieme siano “potenza”. I primi (Usa) Confederazione di Stati con una Costituzione, una moneta (dollaro), un’Alta Corte una Difesa e una Politica estera unica, un Governo, un Parlamento (Capitol) che viene votato ogni quadriennio composto da una Camera di Rappresentanti di 435 persone (House) e un Senato che ha 100 (due per ogni Stato) componenti che legiferano, con il Senato organo di giudizi e indagini.

L’altra (Eu) con 27 Stati-Nazione, senza una Costituzione, con moneta (Euro), un’Alta Corte, non difesa unica, non politica estera, non Governo, un Parlamento non legiferante, una Commissione, un Consiglio dei ministri e tanti altri per ogni singola attività, e voto unanime per qualsivoglia iniziativa: Unione di Stati che però debbono riconoscere che le norme prese all’unanimità prevalgono su quelle dei singoli Stati.

In ambedue vige la democrazia. Interpretata da ciascuno ad libitum secondo le tradizioni di ciascuno Stato di ciascun gruppo, creando una serie di problemi in verità a oggi risolti anche dopo un tempo non breve. Tutto ciò accentua incomprensioni via via che ci si è avviati verso la globalizzazione che a livello di rapporti diplomatici e dunque fra Stati e gruppi di essi appartenenti a Unione o Confederazione, crea ogni giorno problemi: ciascuno tentato come è di una sorta di sovranismo ombreggiato dall’essere parte di una entità più grande.

Negli Usa le elezioni dell’8 Novembre hanno visto una modesta rivalsa dei repubblicani che di certo hanno maggioranza – ma non assoluta – alla Camera, mentre il Senato è appeso a tre seggi ancora non aggiudicati – di cui uno in Georgia in spareggio – che potrebbero dare maggioranza repubblicana. E se cosi fosse Biden avrebbe due anni non felici davanti a sé.

In Europa nonostante la quantità di denaro circolante gli Stati si punzecchiano sull’Ucraina: tutti disposti ad aiutare l’invaso Paese ma con alcuni che non sarebbero più disposti a inviare armi a esso e possibile uso d’armi atomiche d’ambo i lati: in altre parole guerra in casa che non piace ad alcuno.

Problemi di emigranti (profughi e naufraghi compresi) che sta divorando le relazioni tra vari Paesi ma soprattutto tra Francia e Italia, malamente attaccata dai cugini d’oltralpe senza una seria ragione ma solo per dimostrare che la Francia non è seconda ad alcuno: comme d’habitude.

In questo bailamme l’economia che procede a gobba di cammello con recessione alle porte, inflazione di un certo rilievo mentre la Cina, ferrea dittatura ideologica, sta seduta sulla sponda del fiume della storia aspettando che i cadaveri delle democrazie passino tra le acque immonde dell’egoismo e della stupidità.

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