Stipendi medi, in Sicilia 9.000 euro in meno della Lombardia - QdS

Stipendi medi, in Sicilia 9.000 euro in meno della Lombardia

Antonino Lo Re

Stipendi medi, in Sicilia 9.000 euro in meno della Lombardia

martedì 11 Febbraio 2020

Osservatorio JobPricing sugli emolumenti nel 2019 di dirigenti, quadri, impiegati e operai. I siciliani perdono 200 € rispetto al 2018 e si piazzono al 18° posto nella classifica nazionale

PALERMO – Gli stipendi medi dei siciliani hanno avuto un calo nel 2019, infatti si è passati da una media di 25.661 euro del 2018 a 25.435 euro dell’anno che si è da poco concluso. Questo è quanto è stato messo in evidenza dal rapporto annuale dell’Osservatorio JobPricing, Geography Index, basato sulle rilevazioni effettuate dal sito stipendiogiusto.it tra il 2014 e il 2019 riguardante lo stipendio medio di dirigenti, quadri, impiegati e operai.

Parliamo di una diminuzione non indifferente tra il 2018 al 2019 dove si registra una differenza di 200 euro, che ha portato la Sicilia dalla sedicesima posizione alla diciottesima su scala nazionale.

La media regionale si è abbassata ma sono quattro le province dell’Isola che sono riuscite a superarla: parliamo di Palermo, Catania, Siracusa e Caltanissetta. Nel territorio del capoluogo siciliano gli stipendi medi sono più alti: 27.179 euro anche se ha perso cinque posizioni rispetto al 2018 passando dalla 55esima alla 60esima. A seguire troviamo Siracusa con una media di 26.781 euro e anche qui sono stati persi cinque punti: la provincia aretusea è scesa dalla 69esima posizione alla 74esima. A chiudere il podio c’è Catania con 26.256 euro e rispetto al 2018 si è scesi di un solo posto. A superare la media regionale, come detto, c’è anche Caltanissetta con 26.050 che ha invece scalato quattro posizioni salendo dall’88esimo posto all’84esimo.

Ma la provincia siciliana a risalire di più la classifica è Agrigento, la quale è passata dal 104esimo posto al 99esimo. Dato che però non deve trarre in inganno poiché le retribuzioni non sono aumentate, anzi: i cittadini agrigentini hanno perso rispetto al 2018 circa 550 euro. Quella che invece ha registrato le maggiori difficoltà è Enna: la città ennese è quella che ha perso più punti nella graduatoria degli stipendi per provincia (meno nove). Parliamo di una media di 24.493 euro di fronte ai poco di 25 mila euro dell’anno precedente. Qui sono stati persi circa 700 euro per quel che concerne le retribuzioni medie.

Sotto la media regionale ci sono anche Trapani in cui gli stipendi medi sono di 24.255 euro anche se la classifica nazionale è stata migliorata di una posizione (dalla 103esima alla 102esima), Messina e Ragusa. La provincia peloritana migliora la sua classifica salendo di due posti, dalla 107esima alla 105esima, con retribuzioni medie di 23.910 euro. A chiudere c’è Ragusa con 23.721 euro e la perdita di una posizione in graduatoria (dalla 105esima alla 106esima).

A livello nazionale balza subito all’occhio l’enorme distanza tra le province del Nord con quelle del Sud. Basti guardare la differenza tra Milano, la città più ricca d’Italia con una media di 33.948 euro, e Nuoro che si trova in fondo a questa graduatoria con con 23.581 euro medi. Una forbice ampia di circa 10.000 mila euro. Nei primi due posti ci sono proprio Lombardia e Trentino Alto-Adige con retribuzioni medie lorde rispettivamente di 31.472 e 31.136 euro.

Nelle ultime due posizioni vediamo ancora la presenza di Calabria e Basilicata con 25.083 e 24.495 euro. In risalita, invece, il Lazio che è riuscito a raggiungere il terzo posto abbandonando il quinto del 2018. La retribuzione media del 2018 era di 29.832, nel 2019 di 30.353 euro. In questo scenario, invece, perdono “colpi” Emilia-Romagna, ma soprattutto Piemonte che è sceso di ben due posti, collocandosi dal quarto posto al sesto. La regione del Sud ad avere le retribuzioni medie più alte è la Campania con 27.035 euro e il posto in classifica tra il 2018 e il 2019 è rimasto invariato (13esima).

Twitter: @AntoninoLoRe

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