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Strage di Capaci, il direttore Tregua a RaiNews 24: “Memoria serve per evitare errori del passato”

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Strage di Capaci, il direttore Tregua a RaiNews 24: “Memoria serve per evitare errori del passato”

Redazione  |
martedì 23 Maggio 2023

Il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, è intervenuto su RaiNews 24 per parlare della Strage di Capaci, nel trentunesimo anniversario.

“Con l’attentato di Capaci la cupola mafiosa fece un grave errore. In quel momento generò un’indignazione talmente forte per cui la classe politica non poté più coprire certe cose e dovette adottare dei provvedimenti che hanno consentito ai magistrati di ottenere i risultati che conosciamo”.

Lo ha detto il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, intervento in collegamento su RaiNews 24 in occasione dello speciale per il trentunesimo anniversario della Strage di Capaci, nella quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

“Ecco cosa ha causato la Strage di Capaci”

“Quali sono state le cause della Strage di Capaci? Probabilmente, sono state due. La prima è certamente una debolezza del ceto politico che non ha permesso al giudice Falcone di lavorare come avrebbe potuto. E, prima ancora, non lo hanno consentito al generale Dalla Chiesa il quale ebbe vita difficile”, ha aggiunto il direttore Tregua.

“La seconda causa – ha sottolineato ulteriormente Carlo Alberto Tregua – è la permeabilità del ceto burocratico che ha il compiuto di realizzare l’indirizzo politico e di ottenere certi risultati. Queste due cause hanno portato a questo effetto perché la cupola era preoccupata dai risultati che stava già ottenendo Falcone”.

“Mafia depotenziata o più forte?”

“In questi 31 anni la mafia è stata depotenziata oppure ha aumentato la sua capacità? I mafiosi hanno fatto studiare i loro figli che sono diventati professionisti e imprenditori. Oggi potrebbero essere ‘infiltrati’ nel sistema politico ed economico, così la mafia è più pericolosa di allora in quanto silenziosa. Risulta ancora più necessaria una capacità da parte del ceto politico e dal ceto burocratico di rinforzarsi ed evitare questo assalto”, ha aggiunto ulteriormente il direttore del Quotidiano di Sicilia.

“Memoria deve produrre comportamenti adeguati”

“Oggi è necessario che i cittadini, soprattutto, abbiano la consapevolezza di dover fare delle scelte importanti in fase di elezioni. Scelte importanti affinché il Parlamento sia popolato da persone dalla grande moralità e in grado di interpretare i bisogni dei cittadini. La mafia ‘convive’ con noi tutti i giorni, è difficile da individuare”, ha osservato Carlo Alberto Tregua.

“La memoria ha una sua ragion d’essere in quanto deve produrre comportamenti adeguati al fine di evitare che le situazioni di allora possano ripetersi“, ha concluso il direttore.

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