Impasse su bonus edilizi: dall'Ars all'Anci le proposte per le imprese

Superbonus, i costruttori: “Regione e Comuni compreranno i crediti? Bene, ma non basterà”

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Superbonus, i costruttori: “Regione e Comuni compreranno i crediti? Bene, ma non basterà”

Melania Tanteri  |
mercoledì 15 Febbraio 2023

La proposte dell'Associazione dei Comuni e i disegni di legge all'Assemblea siciliana per sbloccare la situazione.

“Le aziende hanno ancora in pancia, nel proprio cassetto fiscale, debiti che non riescono a smaltire”. Le parole del presidente degli edili catanesi, Rosario Fresta, non lasciano dubbi. I benefici dei bonus edilizi, il 110% in primis, si schiantano contro il blocco della cessione dei crediti alle banche.

Crediti che presto potrebbero essere, in parte, assorbiti dalla Regione.

Si fa sempre più probabile l’ipotesi che la proposta di legge, avanzata da più gruppi parlamentari e rilanciata dall’Anci con una propria iniziativa possa diventare presto realtà facendo così ripartire le ristrutturazioni e di conseguenza l’edilizia siciliana, ferma nuovamente dopo l’exploit del 2020 dovuto proprio al Bonus 110%.

I Comuni pronti ad acquistare i crediti

L’Anci si è detta pronta. Attraverso il neo presidente Amenta, l’associazione dei Comuni ha dichiarato come gli enti locali siano disponibili ad acquistare i crediti per favorire la ripresa dei lavori da parte delle imprese.

Le modalità operative saranno illustrate il 22 febbraio nel corso del webinar organizzato proprio per discutere del blocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi che rischia di fare fallire le aziende che operano nel settore.

“La possibilità per gli Enti locali di procedere all’acquisto di crediti fiscali, quali il Superbonus 110%, il sisma bonus, il bonus facciate e gli interventi di efficientamento energetico, potrebbe rivelarsi uno strumento strategico per contribuire a superare il blocco dei crediti da parte di banche e intermediari che hanno raggiunto la saturazione della propria capacità fiscale – spiegano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia. Una emergenza economica che sta creando grandi difficoltà alle imprese edili che hanno i cassetti fiscali pieni di crediti ma sono prive di finanziamenti per andare avanti, con conseguente sospensione o chiusura dei cantieri, licenziamenti e contenziosi legali con tecnici e progettisti non retribuiti”.

L’utilizzo dei crediti, una volta acquisiti, come già avvenuto in diversi enti locali andrebbe in compensazione fino a concorrere la propria capienza fiscale, spiegano ancora, liberando spazi che possono consentire l’acquisto di crediti delle imprese.

Acquisto dei crediti da parte della Regione: le proposte all’Ars

Che i crediti possa acquistarli la Regione, con capacità economica ben maggiore anche del Comune più ricco, è l’ipotesi più plausibile. Sulla questione c’è una convergenza dei gruppi parlamentari all’Ars, dal Movimento 5 stelle, che sulla questione ha presentato un emendamento alla Finanziaria, al Pd, che aveva messo mano a un disegno di legge.

Fino a Fratelli d’Italia che ha presentato un disegno di legge per “consentire alle imprese siciliane che versano in una grave crisi di liquidità di poter continuare ad operare salvaguardando i livelli occupazionali”, sottolinea il capogruppo Giorgio Assenza illustrando l’iniziativa legislativa dei deputati regionali di Fratelli d’Italia.

“Grazie alla compensazione fiscale effettuata dalla Regione si potrà consentire a migliaia di siciliani di effettuare la riqualificazione energetica delle proprie abitazioni». Il credito fiscale acquisito dalla Regione dovrà provenire da interventi di riqualificazione effettuati nel territorio regionale e da imprese con sede operativa in Sicilia, assicurando una distribuzione uniforme per provincia rapportata alla rispettiva popolazione residente.

Acquisto crediti, edili fiduciosi

Una possibilità salutata con favore proprio dai costruttori, preoccupati solo per il “quantum” che la Regione potrà acquistare. “Potrebbe essere una soluzione ma non la soluzione – commenta Fresta- Avremo a breve un incontro con l’Ance regionale e con gli esponenti del Governo per parlare proprio di questo tema. Siamo fiduciosi che la legge si farà, il problema resta l’ammontare dei crediti che potranno essere acquistati perché il peso che in questo momento sostengono le aziende è molto oneroso”.

Crediti e bonus: le parole della Uilca

La norma rappresenterebbe “Una goccia nel mare” per Giuseppe Gargano, segretario regionale Uilca Sicilia. “Una situazione sociale, economica e produttiva caratterizzata dalla povertà dilagante, dalla mancanza di lavoro, da attività negozi ed aziende che chiudono i battenti, non potrà certamente essere capovolta da un eventuale acquisto dei crediti del bonus 110% da parte dei comuni o della regione – sostiene Gargano.

Gli interventi che come sindacato chiediamo sono strutturali, con caratteristiche di definitività e non volatili, rilancio delle attività produttive, lavoro, interventi che tengano conto delle caratteristiche del territorio e delle persone”.

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