Sutera pronta a diventare il borgo più bello d'Italia, "Ci proviamo" - QdS

Sutera pronta a diventare il borgo più bello d’Italia, “Ci proviamo”

Roberto Pelos

Sutera pronta a diventare il borgo più bello d’Italia, “Ci proviamo”

mercoledì 13 Ottobre 2021

E’ attualmente in gara al concorso per “Borgo dei borghi” indetto dalla trasmissione di Rai 3, “Kilimangiaro” e a questo proposito abbiamo intervistato il primo cittadino, Giuseppe Grizzanti

Sutera è un comune di 1.223 abitanti in provincia di Caltanissetta, facente parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia ed è una delle tappe della Magna via Francina. E’ attualmente in gara al concorso per “Borgo dei borghi” indetto dalla trasmissione di Rai 3, “Kilimangiaro” e a questo proposito abbiamo intervistato il primo cittadino, Giuseppe Grizzanti.

Sindaco, come vi state organizzando per la partecipazione al concorso?

“Abbiamo già avuto contatti con la Rai o quanto meno con la società che ha già effettuato delle riprese per l’emittente venendo qua a Sutera, penso dunque che il materiale che andrà in onda nel corso della trasmissione sia in possesso della Rai. In realtà ci siamo già organizzati e abbiamo cercato di presentare il nostro paese così come ce lo hanno lasciato i nostri avi e come ce lo ha lasciato la natura: tre sono i quartieri di Sutera disposti attorno ad una montagnola e il paese può vantare splendidi panorami che si possono ammirare tutto l’anno”.

Oltre ciò su quali altre caratteristiche avete puntato?

“Noi siamo entrati nel novero dei borghi per un bellissimo quartiere chiamato Rabato anche se poi del titolo usufruisce tutto il paese. Si tratta di un borgo antico, di origine araba, costituito come una specie di casbah formata da case piccole appoggiate alla roccia e nella parte inferiore dai famosi dammusi, perché Sutera, almeno nella sua zona più antica, è costruita in gesso di cui una volta esistevano diverse cave. In questo quartiere di origine araba chiamato appunto Rabato, da più di vent’anni realizziamo un bellissimo presepe vivente, utilizzando i bassi delle case come location naturali per le varie postazioni del presepe, che accoglie ogni anno un gran numero di visitatori oltre a venire mandato in onda nelle emittenti televisive della Rai, per cui ha un grande successo di pubblico. Voglio parlare anche delle nostre specialità culinarie: la cucina siciliana tradizionale con alcune specialità locali come il macco di fave, le polpette di pane, le ‘mbriulate e il buccellato, che ha avuto il deco comunale e sta facendo il percorso per diventare un presidio slow food”.

L’emergenza sanitaria vi ha creato problemi nell’organizzazione?

“No, Sutera nel periodo della pandemia ha avuto pochissimi casi. In particolare, dal febbraio 2020 abbiamo registrato solo cinque casi positivi. Oggi abbiamo una popolazione con un’85% di vaccinati per cui siamo riusciti a contenere quelli che potevano essere le problematiche del Covid. All’atto delle riprese ci siamo organizzati, come per tutto il resto, obbligando ovviamente tutti nei momenti dinamici ad indossare le mascherine mentre la parte statica è stata effettuata senza l’uso dei dispositivi”.

Avete stipulato accordi con enti o associazioni del posto?

“Hanno preso parte all’organizzazione dell’evento tutte le associazioni che operano sul territorio di cui spero di ricordare ogni nome: in primis l’Associazione “Kamikos” che si occupa dell’organizzazione del presepe vivente, la “God: Gruppo onore e dignità” che si occupa di valorizzazione del territorio e promozione turistica; la “Frates”, gruppo di donatori, la “Soter”, il “Csi”, la “Pro loco”. C’è stato un buon dinamismo da parte di tutte le associazioni per cercare di presentare il paese al meglio in questa importante kermesse”.

Nel caso in cui Sutera vincesse il concorso come borgo più bello d’Italia, quale ritorno pensa che vi possa essere da un punto di vista economico o turistico?

“L’ingresso nel circuito dei Borghi più belli d’Italia ci ha dato una grande visibilità e ha favorito di molto la presenza dei turisti. Successivamente il nostro comune è entrato anche a far parte di un progetto che concerne la Magna via Francigena riguardante le vie che si utilizzavano nel medio Evo da parte dei pellegrini e Sutera è una delle stazioni più importanti di questo percorso che parte da Palermo e arriva fino ad Agrigento coinvolgendo circa venti paesi e anche questo ha favorito una cospicua presenza di pellegrini nel nostro comune con una consistente fruizione, negli ultimi tempi, delle nostre strutture ricettive. Quindi, probabilmente un’eventuale vittoria o quanto meno la partecipazione al concorso, darà visibilità al nostro e ad altri paesi dell’entroterra che sono bellissimi ma purtroppo un po’ trascurati dal punto di vista delle infrastrutture: abbiamo strade provinciali molto scadenti e per le quali c’è poca manutenzione da diverso tempo”.

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