Tablet e smarphone-mania, insieme allo smog nemici della vista - QdS

Tablet e smarphone-mania, insieme allo smog nemici della vista

redazione

Tablet e smarphone-mania, insieme allo smog nemici della vista

sabato 12 Ottobre 2019

Come le tecnologie e l’ambiente impattano sugli occhi. Per chi sta al Pc più di 4 ore al giorno sono consigliati occhiali anti luce blu

ROMA – Ore con gli occhi incollati a tablet e smartphone, giornate intere al pc, in stanze molto riscaldate e città avvolte dallo smog. “La tablet-mania, che ci porta a una prolungata visione da vicino, esposti alla luce blu degli schermi e allo smog della vita in città, comporta una serie di insidie per la vista a ogni età. Anche se i rischi maggiori sono per i giovanissimi”. Parola di Francesco Carones, oftalmologo nonché direttore medico e Ceo della Carones Vision di Milano, che in occasione della Giornata mondiale della vista punta il dito sull’effetto dello stile di vita moderno e dell’inquinamento sui nostri occhi.

Le tecnologie – sottolinea Carones all’Adnkronos Salute – impattano sui nostri occhi e soprattutto su quelli dei giovanissimi: è ormai dimostrato, infatti, che la prolungata attività da vicino è in grado di favorire lo sviluppo e il peggioramento della miopia. E lo stesso accade in caso di mancanza di attività all’aperto: ecco perché la raccomandazione per i giovanissimi è quella di alternare attività da vicino ad altre da lontano, il più possibile all’esterno”.

Un altro problema strettamente legato alla nostra vita, vissuta ormai davanti a uno schermo, è l’occhio secco. “Anche se – avverte Carones – è meglio parlare di patologia della superficie oculare. Il problema è dovuto a un’alterazione della produzione lacrimale, che non è più (sufficientemente) protettiva per l’occhio. Anche lo smog è lesivo per gli occhi, specie se si somma a maratone davanti allo schermo. Infatti se i nostri occhi sono protetti dal film lacrimale, sono maggiori anche le difese nei confronti di smog e luce blu. In caso contrario, la teoria è che questo tipo di luce, emessa da pc e schermi, penetri più profondamente nel tessuto maculare, con il rischio di fare danni anche ad anni di distanza”.

Ecco perché, anche se “questa teoria è provata solo a livello di laboratorio, non è sbagliato proteggersi dalla luce blu con lenti ad hoc”, continua lo specialista.

“Per chi usa il computer più di 4 ore al giorno – continua – si consigliano le lenti anti-radiazioni blu, ma anche pause costanti per interrompere la prolungata visione da vicino. Basta guardare in fondo alla stanza ogni tanto, salutando i colleghi dell’ultima fila. Inoltre è davvero molto importante anche il processo di ammiccamento: stando al pc non ce ne accorgiamo, ma sbattiamo meno spesso le palpebre: dovremmo farlo 12 volte al minuto. Inoltre lo facciamo in modo meno efficace, ‘a tapparella’”.

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