Il gruppo parlamentare Sud Chiama Nord ha richiesto un'audizione urgente dell'Assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni per chiarire quanto emerso.
Ancora nubi sul destino del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina (CCPM). Secondo le dichiarazioni rilasciate nel corso degli ultimi giorni dal deputato nazionale Francesco Ciancitto (FdI), membro della commissione Affari sociali, il futuro della struttura è già stato deciso: “Il CCPM non resterà a Taormina. Dovrà andare a Catania o Messina”, ha spiegato.
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Ma le cose non starebbero proprio così, secondo il Comitato di rappresentanza del CCPM di Taormina. E mentre si è già innescata la bagarre politica per la ricerca delle precise responsabilità, le repliche alle parole dell’esponente vicino a Giorgia Meloni non si sono fatte attendere.
Una scelta già scritta?
Il CCPM, attualmente in proroga con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma fino al 31 luglio, non potrà più operare all’interno dell’ospedale San Vincenzo di Taormina. Secondo il deputato, il decreto emanato dai Ministeri della Salute e della Finanza lo scorso 25 luglio ha risolto ogni dubbio: “Il Governo ha già tracciato una strada precisa, chiedendo che il Centro venga allocato al Policlinico di Catania o all’ospedale Papardo di Messina”. Anche se le interlocuzioni politiche di questi mesi tra la Sicilia e Roma raccontavano qualcosa di diverso.
La sottile linea tra difesa della sanità e interessi politici
L’annuncio di Ciancitto solleva interrogativi inquietanti. Non più tardi di qualche settimana fa, il governatore della Sicilia, Renato Schifani, aveva per l’ennesima volta assicurato l’impegno della Regione per mantenere il centro a Taormina. Promesse che, alla luce degli ultimi sviluppi, sembrano essere state travolte da un generale cambio di rotto dei partiti alleati con la stessa Forza Italia, tanto a Roma quanto a Palermo.
Il trasferimento del CCPM in un’altra città, con Catania che appare come la destinazione più probabile, sembra seguire una logica già stabilita da tempo. Il fatto che il Policlinico di Catania abbia già locali disponibili per accogliere la Cardiochirurgia Pediatrica non fa che alimentare i dubbi sulla trasparenza di questa decisione.
Un colpo per Taormina e per i piccoli pazienti
Se il trasferimento dovesse avvenire, non si tratterebbe solo di una perdita per la città e per l’ospedale San Vincenzo, ma anche di un danno enorme per i piccoli pazienti e le loro famiglie. Una comunità che da anni si affida alla professionalità e all’eccellenza dell’équipe medica del CCPM.
“Ogni bambino che viene curato da questa équipe ha diritto alla migliore assistenza possibile – ha aggiunto Ciancitto -. Per questo, bisogna lavorare senza sosta affinché questo centro continui a svolgere il suo lavoro in modo impeccabile. Non è solo una questione di strutture, ma di persone, medici, infermieri e professionisti che, ogni giorno, lavorano con passione per salvare vite”.
Ma l’impressione diffusa all’interno dell’ospedale è che la politica abbia ancora una volta anteposto logiche di potere e spartizione ai reali interessi della popolazione. A distanza di appena qualche settimana da una pax politico – amministrativa ritrovata, un nuovo scontro politico tra De Luca e Schifani potrebbe verificarsi proprio a causa del CCPM di Taormina.
La reazione del mondo politico
Non si è fatta attendere l’onda di proteste connessa con l’ipotesi di trasferire il CCPM. Il gruppo parlamentare Sud Chiama Nord ha richiesto un’audizione urgente dell’Assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni per chiarire quanto emerso.
“Non possiamo accettare passivamente decisioni calate dall’alto su un presidio di eccellenza come il CCPM di Taormina, senza alcun coinvolgimento del territorio e delle istituzioni locali”, dichiarano i deputati del gruppo.
“Il centro ha garantito cure di altissimo livello per i bambini cardiopatici e rappresenta una realtà di riferimento a livello nazionale”, per questo il partito di Cateno De Luca (sindaco proprio di Taormina, ndr) chiede un intervento deciso del Presidente della Regione per “difendere un’eccellenza sanitaria e garantire ai bambini siciliani il diritto alla miglior cura possibile”.
Comitato CCPM al QdS: “Adesso è Schifani che deve alzare la voce”
“Il Decreto Balduzzi, citato più volte dall’Assessore alla Sanità della Regione Siciliana come ostacolo normativo, è stato ormai superato come problema. Il Ministero aveva già suggerito alla Regione le modalità per ottenere la deroga necessaria a mantenere il centro a Taormina. Eppure, la Regione non ha agito in tal senso, lasciando intendere che la responsabilità fosse esclusivamente del Ministero”.
A parlare è il Comitato del CCPM di Taormina, che evidenzia ancora una volta precise volontà politiche dietro l’impasse del centro d’eccellenza. Secondo il Comitato, “Ciancitto ha semplicemente riportato un dato di fatto: la Regione Siciliana non ha fatto nulla per garantire la permanenza del CCPM” e a proposito della presa di posizione della classe politica locale, i genitori si chiedono ancora “dove sono stati tutti fin qui?”
Ma il tempo stringe e la scadenza del 31 luglio è ormai alle porte: non sarà più possibile decidere di non decidere. “Chiediamo a Schifani adesso quali passi concreti intenda intraprendere per salvare il centro”. Il Comitato, pur auspicando il mantenimento del centro a Taormina, pretende garanzie.
“Il CCPM deve restare così com’è: con il suo team medico, infermieristico e ospedaliero, senza riduzione di posti di lavoro e senza essere declassato a semplice appendice di altre strutture sanitarie, come Palermo o altri ospedali siciliani. La preoccupazione è che la Regione possa optare per soluzioni che depotenzino il centro”. Tutto ora dipende dal Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. In attesa di risposte ufficiali, la comunità medica, le famiglie e i cittadini siciliani e calabresi restano col fiato sospeso. La scadenza si avvicina.
Immagine di repertorio