Taormina, Palacongressi centrale per la destagionalizzazione - QdS

Taormina, Palacongressi centrale per la destagionalizzazione

Massimo Mobilia

Taormina, Palacongressi centrale per la destagionalizzazione

mercoledì 05 Luglio 2023

La struttura di piazza Vittorio Emanuele è stata fatta sgomberare nei giorni scorsi in attesa della verifica di vulnerabilità sismica. Una grande risorsa poco sfruttata per il turismo locale

TAORMINA (ME) – Il Palazzo dei Congressi, al centro di un contenzioso tra il Comune e la società che si era aggiudicata la gestione dei servizi, è stato fatto sgomberare nei giorni scorsi dagli agenti della Polizia locale. Nel pieno delle attività del Festival del Cinema, infatti, i vigili urbani hanno dato seguito a un provvedimento firmato dal segretario comunale, Giuseppe Bartorilla, che ha avviato le procedure per la verifica della vulnerabilità sismica della struttura di piazza Vittorio Emanuele, con lo scopo di ottenere la definitiva certificazione di agibilità. Quello che del resto manca al Palacongressi dal 2017, quando a seguito del vertice G7 e dei lavori di messa a nuovo che erano stati decisi dal Governo e portati avanti dall’Aeronautica militare, costati la bellezza di oltre 4 milioni di euro, il Comune avrebbe dovuto completare ulteriori interventi per circa altri 230 mila euro, al fine di ottenere l’agibilità definitiva. Lavori mai fatti, con la parziale scusante della dichiarazione di dissesto finanziario avvenuta solo di recente.

Nel frattempo, da circa un mese, a Palazzo dei Giurati è arrivato il nuovo sindaco Cateno De Luca, che ha messo gli occhi sulla gestione del Palacongressi e ha ordinato l’annullamento, in autotutela, dell’assegnazione che la precedente amministrazione aveva fatto a favore della società Aditus – quella che gestisce anche la biglietteria del Teatro Antico e di altri siti archeologici in Sicilia – attraverso una delibera del 21 aprile scorso, dunque quasi ad avvio della campagna elettorale, a seguito del bando che la Giunta dell’ex sindaco, Mario Bolognari, aveva pubblicato a luglio del 2022. Il 12 giugno una delibera dirigenziale aveva infine annullato tutto e la Aditus aveva subito presentato ricorso al Tar di Catania. Ricorso rigettato, per poi ripresentarlo infine lo scorso 27 giugno.

De Luca aveva appreso con soddisfazione la notizia del rigetto da parte del Tar, rimarcando la necessità di verificare la vulnerabilità sismica del sito, prima ancora della regolare assegnazione della gestione. L’avviso pubblico, emanato dal Comune lo scorso anno, aveva come obiettivo primario quello di intercettare un’organizzazione, come detto, che fosse capace di attrarre nuovi congressi, eventi e convegni di respiro internazionale. La gara è stata espletata seguendo il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, corredata in teoria dalla presentazione di un progetto nel quale il pretendente ha dovuto dettagliatamente spiegare in che modo intenda gestire questo tipo di servizi.

La Aditus, dal canto suo, ha rimarcato di aver vinto dapprima una gara d’appalto, a procedura aperta per la gestione dei siti archeologici di Taormina e Siracusa, che era stata bandita nel 2010 ai sensi del Codice degli appalti e del Codice dei beni culturali. Gli atti di concessione sono stati sottoscritti nel 2016 per Siracusa e nel 2017 per Taormina per la durata di quattro anni. La sospensione dei servizi per la pandemia da Covid degli anni 2020/2021 ha comportato poi, una proroga dei servizi. Evidentemente però l’assegnazione per il Palacongressi aveva qualche cosa che non andava, a cominciare dal fatto che è avvenuta a pochi giorni dalla compagna elettorale delle ultime amministrative, senza la presentazione di un progetto che presentasse in che modo avrebbero gestito i servizi e senza la regolare certificazione antisismica.

Lanciato con una base d’asta di appena 44 mila euro, il bando conteneva in realtà una stima del giro d’affari pari a circa 2 milioni e 280 mila euro, e l’affidamento era stato stabilito per durare in carica nove anni, non prorogabili, a favore di una società di respiro internazionale, che potesse soprattutto impegnarsi nei mesi invernali per la destagionalizzazione del turismo. Tutto da rifare.

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