Taormina, tributi locali, continua la rivoluzione De Luca - QdS

Taormina, tributi locali, continua la rivoluzione De Luca

Massimo Mobilia

Taormina, tributi locali, continua la rivoluzione De Luca

mercoledì 06 Settembre 2023

La battaglia contro gli evasori del sindaco di Taormina non ha risparmiato neanche i dipendenti del Comune. I morosi, infatti, si sono visti decurtare lo stipendio di agosto in compensazione

TAORMINA (ME) – “Ai dipendenti che non sono in regola con il pagamento dei tributi applicheremo le trattenute sullo stipendio”. Detto fatto. E dagli avvertimenti dei mesi scorsi il sindaco Cateno De Luca è passato ai fatti, iniziando a sforbiciare le buste paga di alcuni dipendenti che non hanno ancora provveduto ad azzerare i propri debiti con il Comune.

La cattiva sorte ha toccato dodici impiegati che si sono visti decurtare lo stipendio di agosto, dopo che il segretario comunale, Giuseppe Bartorilla, ha autorizzato l’istituto civilistico della compensazione, nei limiti di un quinto dello stipendio, con importi variabili tra 100 e 600 euro, per debiti che erano già stati definiti liquidi ed esigibili e non ancora pagati, secondo quanto era stato stabilito dalla delibera di Giunta numero 197 del 19 giugno 2023 avente per oggetto “Debiti tributari del personale in forza presso il Comune di Taormina, enti e società partecipate”.

Continua così quello che era già stato definito “l’effetto De Luca”, vale a dire l’impatto che il nuovo sindaco di Taormina pare abbia avuto sulla rinnovata capacità di Palazzo dei Giurati nel riscuotere i tributi. Effetto che dopo i primi due mesi aveva già portato a un aumento di ben 2 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2022, nel versamento spontaneo delle tasse locali. Non si ferma il lavoro di verifica da parte degli uffici comunali sulle tasse non riscosse negli anni precedenti, una task force che ha permesso di mettere in piedi una vera e propria banca dati nella quale vengono fatti convergere tutti i tributi locali non riscossi, anche con il coinvolgimento della Guardia di Finanza. Sulla base dei dati sin ora raccolti, De Luca ha reso noto che i tributi evasi in questo momento si aggirerebbero intorno alla cifra record di circa 50 milioni di euro, rinnovando inoltre l’invito ai morosi di mettersi in regola entro settembre, per evitare ulteriori “guai”, come per esempio il preannunciato distacco dell’acqua per le utenze idriche in deficit.

“A Taormina non ci saranno più figli e figliastri – ha detto il sindaco – e bisogna pagare tutti adesso per pagare meno in futuro”. In questo contesto è sembrata appunto significativa la decisione presa nei confronti dei propri dipendenti morosi. Subito dopo il suo insediamento infatti, De Luca aveva preteso che tutti gli assessori fossero in regola con le tasse comunali, così come ogni consigliere comunale eletto, e anche ogni singolo impiegato comunale e delle società partecipate. Una vera e propria rivoluzione che aveva fatto emergere la presenza di circa ottanta dipendenti morosi, ovvero quasi il 45% del totale, dei quali la maggior parte infine regolarizzati.

Il mese di settembre si configura quindi come un mese decisivo per le casse comunali. Da pochi giorni infatti, è entrato in vigore anche il nuovo Regolamento della tassa di soggiorno, che ha visto aumentare il famoso balzello rivolto ai turisti residenti, soprattutto quelli di case vacanze e affittacamere, che da 1 euro dovranno versare 3 euro per ospite. Due euro anche per gli ostelli, case per ferie e campeggi, rincaro di 0,50 centesimi invece per le tariffe in vigore negli alberghi, ad eccezione per i cinque stelle dove è rimasta invariata la retta da 5 euro. Tasse al rialzo che rientrano nel cosiddetto Salva Taormina, ovvero un pacchetto di misure, approvate in Consiglio comunale lo scorso 31 luglio, contenenti l’aumento di tributi, canoni, concessioni e di tutte le tariffe collegate ai servizi comunali, con lo scopo di recuperare somme ed evitare un nuovo dissesto finanziario. Quello in corso, dichiarato a luglio del 2021, lo ricordiamo, ha riguardato debiti fuori bilancio per 18,5 milioni di euro fino al 2020, ai quali si sono aggiunti nell’anno successivo altri 5 milioni di debiti.

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Un commento

  1. pietro ha detto:

    Mi sembra veramente una bellissima e utile iniziativa , molti Sindaci dovrebbero attuarla, ad iniziare da Catania e tutta la Provincia.

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