Termovalorizzatori in Sicilia? Assessore Di Mauro: "Forse due impianti non serviranno" - QdS

Termovalorizzatori in Sicilia? Assessore Di Mauro: “Forse due impianti non serviranno”

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Termovalorizzatori in Sicilia? Assessore Di Mauro: “Forse due impianti non serviranno”

Redazione  |
domenica 12 Febbraio 2023

L'assessore Di Mauro: "Oggi la differenziata è molto più alta e quindi bisogna fare una valutazione scientifica di quello che occorre perché non possiamo appesantire la Sicilia"

Cresce la differenziata in Sicilia, e i termovalorizzatori, considerati una “risoluzione del problema rifiuti” fatte in campagna elettorale” oggi, dopo quasi cinque mesi dalla vittoria elettorale, il Governo Schifani sembra averli dimenticati, anzi cancellati dalla lista. In un’inchiesta del Quotidiano di Sicilia è stato intervistato anche l’assessore regionale Di Mauro.

Qual è la situazione dei conferimenti della differenziata dopo lo stop all’impianto di Gela?

“In Sicilia siamo circa al 50% di differenziata, con punte di 80% e del 20%. Comunque, c’è una crescita in tante città. Ho parlato dello stop con i responsabili del compostaggio: noi faremo una rinuncia, ma loro devono essere in condizioni di conferire il prodotto secondo le regole.

Altrimenti la discarica di Timpazzo non può ricevere i rifiuti. Bisogna rispettare le regole, succede spesso e la Sicilia occidentale si è adeguata ma c’è qualcosa che in Sicilia orientale ancora non è stata compreso. Purtroppo, non c’è alternativa, ormai abbiamo innestato il processo della differenziata. Ognuno che conferisce deve farlo secondo le regole e se non le rispetta non è possibile ammassare i rifiuti per correre ai ripari. Su questo c’è una vigilanza rigida dell’Arpa, sia per le competenze che ha ma anche su input dell’autorità giudiziaria”.

La saturazione delle discariche per l’indifferenziato siciliano è all’orizzonte, quanto tempo rimane prima di non avere più spazio?

“Noi siamo coperti per almeno un anno. Poi avremo tra aprile e maggio l’apertura della settima vasca di Bellolampo e quella di Trapani. Queste aperture porteranno ad un altro anno di garanzia di abbancamento. Dopo di che stiamo appuntando un piano da 150 milioni concordato con il presidente Schifani per cercare di garantirci una serenità fino a cinque anni. Nelle more di immaginare se deve essere realizzato il termovalorizzatore”.

A proposito di termovalorizzatori, i bandi per la costruzione dei due termovalorizzatori voluti dal precedente Governo a che punto sono?

“Si stanno facendo le valutazioni tecniche. Noi siamo al 50% di differenziata, se continuiamo a salire ancora ovviamente non ci sarà bisogno di due impianti. Capiremo quanti ne dobbiamo costruire”.

Quindi il lavoro svolto dal Governo Musumeci è stato messo da parte?

“Quel lavoro è stato fatto su dati che aveva dato il governo Renzi e che tenevano conto di una differenziata bassa. Oggi la differenziata è molto più alta e quindi bisogna fare una valutazione scientifica di quello che occorre perché non possiamo appesantire la Sicilia di un ulteriore costo di realizzazione. Siamo in una valutazione in itinere. L’idea di farli c’è, ma in relazione ai numeri della differenziata”.

Questa idea quando si concretizzerà in un bando pubblico?

“Intanto stiamo dando incarico all’Università per uno stralcio di questo piano che preveda l’individuazione di possibili termovalorizzatori”.

A quale Università?

“Ancora non abbiamo scelto. Tra massimo dieci giorni prenderemo la decisione”.

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