Terzo settore, la Regione finanzia progetti per l’inclusione dei migranti - QdS

Terzo settore, la Regione finanzia progetti per l’inclusione dei migranti

Michele Giuliano

Terzo settore, la Regione finanzia progetti per l’inclusione dei migranti

mercoledì 06 Marzo 2024

Lavoro di squadra con gli enti no profit per sfruttare le risorse del Fondo europeo 2021-2027. L’assessorato alla Famiglia ha emanato un avviso pubblico per la selezione di partner

PALERMO – Un lavoro di squadra, quello tra la Regione e gli operatori del terzo settore, per presentare progetti a valere sul Fondo europeo asilo, migrazione e integrazione 2021-2027 – Obiettivo specifico 2 Migrazione legale e integrazione.

Proprio per operare al meglio e presentare proposte progettuali che vadano a garantire una piena integrazione dei migranti, attraverso la valorizzazione, lo sviluppo delle competenze, la realizzazione individuale, la socializzazione e la partecipazione attiva, l’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro ha emanato un avviso pubblico per la selezione di soggetti collaboratori, in qualità di partner di coprogettazione.

Tale soggetto dovrà essere in grado di offrire sia la migliore soluzione progettuale del servizio da presentare, sia le migliori condizioni tecniche ed economiche per la sua successiva attuazione.

Bando rivolto ad una ampia platea di interlocutori

Il bando è rivolto ad una ampia platea di interlocutori, a partire dagli enti locali, dalle associazioni iscritte al registro delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati, come previsto dal Testo unico sull’immigrazione, fino agli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, le università, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia), gli istituti di ricerca pubblici, gli enti e società regionali strumentali operanti nel settore di riferimento, gli organismi e organizzazioni internazionali o intergovernativi inseriti nella lista delle organizzazioni internazionali pubblicata dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione Internazionale, gli Anci regionali, le Camere di commercio.

Il progetto avrà durata fino al 31 dicembre 2028

Il progetto avrà durata fino al 31 dicembre 2028, per uno stanziamanto di quasi 2 milioni 200 mila euro. Le istanze andranno presentare entro le ore 12 del prossimo 7 marzo tramite posta elettronica certificata all’indirizzo istituzionale del dipartimento regionale della Famiglia.

Risposte mirate ai bisogni dei cittadini dei Paesi terzi

L’obiettivo è quello di sostenere l’azione coordinata e coerente delle politiche di integrazione e inclusione, consolidando il sistema di governance multilivello che valorizza il ruolo e le competenze delle regioni e degli enti locali e promuovendo il principio di universalità nell’accesso ai servizi, anche in considerazione della peculiarità delle sfide che ogni territorio deve affrontare. Gli interventi dovranno offrire risposte mirate ai bisogni dei cittadini dei Paesi terzi, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili e integrare l’ottica di genere, anche con misure specificatamente rivolte alle donne migranti.

Le azioni dovranno essere articolate a partire da un approccio integrato, in un’ottica di raggiungimento dell’autonomia, anche con misure di supporto all’inclusione socio-lavorativa. Il Fondo europeo migrazione e integrazione 2021-2027 – Obiettivo specifico 2 Migrazione legale e integrazione finanzierà tantissime tipologie di interventi, tra cui la qualificazione e il potenziamento dei servizi per l’impiego e i servizi sociali dedicati ai Centri di permanenza temporanea (Cpt) ad esempio tramite il rinnovamento delle dotazioni fisiche e informatiche disponibili.

Ancora, si potranno progettare interventi per il coinvolgimento e la qualificazione del mediatore interculturale quale figura professionale capace di facilitare l’interazione, la collaborazione e la convivenza, in ambienti multiculturali. Non meno interessante, gli interventi finalizzati alla ricerca, anche attraverso l’istituzione di osservatori regionali e il coinvolgimento delle università e degli enti di ricerca del territorio, allo scopo di potenziare una conoscenza reale e approfondita del fenomeno migratorio e di promuovere l’individuazione di strumenti utili alla pianificazione e allo sviluppo delle politiche da applicare.

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