Il test antidroga torna all’Assemblea regionale siciliana - QdS

Il test antidroga torna all’Assemblea regionale siciliana

Giovanna Naccari

Il test antidroga torna all’Assemblea regionale siciliana

sabato 13 Aprile 2024

Martedì i deputati potranno sottoporsi volontariamente all’esame tossicologico a cura del Policlinico di Palermo. Fermo il disegno di legge sulle dipendenze patologiche. La Vardera (Scn) al QdS: “Va votato prima delle Europee”

Palermo – Martedì prossimo sarà la giornata della trasparenza antidroga all’Assemblea regionale siciliana. I deputati, se lo vorranno, potranno sottoporsi a un esame sull’abuso o uso improprio di droghe, alcol e tabacco. Si tratta di un test tossicologico sul capello a cura del Policlinico universitario di Palermo e non ha oneri sul bilancio dell’Ars. Il prelievo dei campioni è previsto il 16 aprile nei locali dell’infermeria di Palazzo Reale dalle 11 alle ore 18.00, come annunciato in Aula dal presidente Gaetano Galvagno.

Si tratta del secondo appuntamento, dopo quello dello scorso anno, che avviene su proposta del deputato Ismaele La Vardera (Sud chiama nord), condivisa dal presidente Galvagno e da altri parlamentari di vari gruppi. “Avverrà su base strettamente volontaria – ha detto il presidente – e sarà garantita la riservatezza della scelta di sottoporsi o non sottoporsi al test, nonché, evidentemente, dell’esito dell’esame”. La divulgazione è su decisione del singolo parlamentare.

“L’iniziativa segue un percorso iniziato a dicembre 2022, quando è entrato in Parlamento il padre di Giulio Zavatteri, un ragazzo morto di crack – racconta La Vardera, presidente del gruppo Scn e alla guida dell’intergruppo parlamentare ‘Fenomeno del consumo di droghe negli adolescenti’ costituitosi a marzo 2023 -. Quella storia mi ha colpito e ho decido di intraprendere in questo Parlamento un percorso di credibilità intanto delle istituzioni, oltre che per la legge da approvare”.

Giulio Zavatteri era un ragazzo diciannovenne, artista palermitano, morto per overdose nel 2022. La sua storia, come tante altre, è stata anche la leva ispiratrice della proposta legislativa sul contrasto alle dipendenze da sostanze stupefacenti, che ancora non è tra le priorità dell’Ars. “Mi sono fatto una domanda – continua La Vardera -. Se noi per primi non diamo esempio in tema di droghe, è inutile che ne parliamo. E questo test parte da lontano, da prima che scoppiasse lo scandalo di soggetti che utilizzavano auto blu per acquistare cocaina”.

Il test rileva l’utilizzo di droghe nei sei mesi precedenti

“L’obiettivo è quello di aumentare il numero di deputati che hanno partecipato l’anno scorso. Erano 33 su 70. Quest’anno mi auguro ci siano quanti più deputati possibili”. L’esame tossicologico non è obbligatorio. “È vero che il prelievo è su base volontaria – dichiara il presidente dell’intergruppo antidroga – è vero che si tratta di non poter condividere sui social il risultato, ma io dico che pubblicherò il mio test perché non ho nulla da nascondere. Gli altri lo faranno? Non è semplicemente una boutade, è una cosa concreta. Chi amministra la cosa pubblica deve essere messo in condizione di capire se è in grado di farlo. Lo fanno gli esponenti delle forze dell’ordine, perché non lo devono fare i politici? È anche per i giovani che ci guardano e vedono la classe politica come esempio”.

L’intergruppo dell’Ars “Fenomeno del consumo di droghe negli adolescenti” ha presentato una bozza di legge (ddl n. 551 “Dalla dipendenza all’interdipendenza. Per un sistema integrato e diffuso di prevenzione, trattamento, riduzione del danno e inclusione sociale in materia di dipendenze patologiche”) attualmente all’esame della commissione Servizi sociali e sanitari. Il testo, nato da un lavoro collettivo insieme ad associazioni, docenti e studenti dell’Università di Palermo, ha avuto un iter lungo per la sua complessità dovuta alla predisposizione di una rete di servizi e strutture che oggi in Sicilia non esistono o non sono totalmente pubblici, come centri di crisi o residenze terapeutiche.

“Una cosa positiva è che tutte le forze politiche hanno apposto la firma – racconta il presidente La Vardera -. Siamo quasi arrivati alla fine. La commissione Sanità esprimerà il proprio parere dopo che il Governo avrà dato il suo. Due giorni fa in Capigruppo ho espresso al presidente Galvagno il desiderio di calendarizzare il testo prima delle elezioni europee, affinché diventi legge. Non è un tema su cui possiamo perdere ancora tempo e la richiesta è stata approvata. C’è la copertura, nella scorsa Finanziaria abbiamo previsto un capitolo di spesa per questo disegno di legge”.

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