L’ex poliziotto si è poi tolto la vita a casa dove ha anche ucciso la moglie, il figliastro di quattro anni, e altri due adulti
E’ di 37 morti (tra cui 24 bambini) il bilancio di una strage compiuta in un asilo nel nord della Thailandia. L’autore è un ex poliziotto di 34 anni, di recente licenziato per uso e traffico di sostanze stupefacenti.
L’uomo ha ucciso due adulti in un centro amministrativo provinciale della Thailandia, prima di fare irruzione in un asilo nel villaggio di Uthaisawan Na Klang. Una pistola e un coltello le armi con le quali ha commesso la strage: 22 bambini e due maestre, una delle quali incinta. Altre sette persone, tra cui un bambino, sono state uccise durante la fuga.
L’ex poliziotto si è poi tolto la vita a casa dove ha anche ucciso la moglie, il figliastro di quattro anni, e altri due adulti. La polizia locale ha riferito che il 34enne sarebbe andato all’asilo in cerca del figlio nato da una precedente relazione della moglie. Non trovandolo, avrebbe iniziato a sparare e ad accoltellare i
presenti.
“L’Unicef è scioccato per il tragico episodio della sparatoria – si legge in una nota – e condanna ogni forma di violenza contro i bambini. Nessun bambino dovrebbe essere bersaglio o testimone di violenza, sempre e ovunque. I centri di sviluppo per la prima infanzia, le scuole e tutti gli spazi di apprendimento devono essere luoghi sicuri in cui i bambini possano imparare, giocare e crescere durante i loro anni più critici. L’Unicef invia le sue più sentite condoglianze e il suo profondo cordoglio alle famiglie che hanno perso i loro cari e ai feriti. Ci uniamo a tutte le persone in Thailandia nel lutto e speriamo che le persone colpite ricevano un sostegno adeguato e tempestivo”.