Torino: esposto alla magistratura contro l'editore di Salvini - QdS

Torino: esposto alla magistratura contro l’editore di Salvini

redazione

Torino: esposto alla magistratura contro l’editore di Salvini

mercoledì 08 Maggio 2019

Presentato da Regione Piemonte e Città della Mole contro Polacchi, accusato di apologia del fascismo per le due dichiarazioni. La sindaco Appendino "intolleranza contrastata con la democrazia"

“Io sono fascista, l’antifascismo è il vero male di questo Paese”.

Queste dichiarazioni sono costate a Francesco Polacchi, proprietario della casa editrice Altoforte, vicina a Casapound, un esposto presentato alla Procura della Repubblica da parte della Regione Piemonte e della Città di Torino.

Il bello è che, con Altoforte, il capo della Lega Nord, ministro dell’Interno della Repubblica italiana e vicepremier del governo pentaleghista Matteo Salvini, ha pubblicato il suo ultimo libro, “Io sono Matteo Salvini”, curato dalla giornalista Chiara Giannini.

Tra i titoli di volumi pubblicati da Altaforte, “Ho difeso Licio Gelli”, dell’avvocato Augusto Sinagra, “Il cinema tedesco del Terzo Reich – Da Weimar agli anni di Goebbels” e “Diario di uno squadrista toscano”.

I due enti, in una nota congiunta, spiegano le ragioni dell’esposto: “alla luce delle dichiarazioni sul fascismo, rilasciate a mezzo stampa e attraverso emittenti radiofoniche dal signor Francesco Polacchi, ritengono il rappresentante della casa editrice Altaforte e la sua attività professionale nel campo dell’editoria estranee allo spirito del Salone del Libro e, inoltre, intravvedono nelle sue dichiarazioni pubbliche una possibile violazione delle leggi dello Stato”.

“La Regione Piemonte e la Città di Torino – prosegue la nota – procedono pertanto a inviare un esposto alla Procura della Repubblica, affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo e la violazione di quanto disposto dalla legge Mancino 305 del 1993 e, nello specifico, l’articolo 4 che prevede venga punito chi (…) pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche'”.

“Una decisione, quella della Regione Piemonte e della Città di Torino, assunta nella convinzione che anche la forma più radicale dell’intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto”, conclude la nota.

In serata la sindaca di Torino Chiara Appendino ha postato: “Rimango e rimaniamo convinti che la forma più radicale dell’intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto”.

Matteo Salvini sulla vicenda non ha detto nulla, nonostante le polemiche alimentate anche dal fatto che nel maggio dello scorso anno, nello stadio Olimpico, durante la finale di Coppa Italia Juventus-Milan, il vicepremier era stato fotografato con indosso un giubbetto blu con il marchio bianco Pivert, azienda di proprietà proprio di Francesco Polacchi. I capi d’abbigliamento fanno parte di collezioni dai nomi significativi (SemiDIO, Fighter, Martialis, Victores) e vengono spesso utilizzati dagli attivisti di Casapound.

Va ricordato infine che in passato, Francesco Polacchi era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per gli scontri in Piazza Navona del 29 settembre 2008. In quell’occasione alcuni membri del Blocco Studentesco, organizzazione neofascista, con caschi e passamontagna si scontrarono con studenti di sinistra urlando “duce, duce” e lanciando fumogeni, tavolini e sedie. Il bilancio fu di quattro feriti, due arrestati e 17 fermi.

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