Tram a Palermo, linee D e F rimandate ad aprile - QdS

Tram a Palermo, linee D e F rimandate ad aprile

Gaspare Ingargiola

Tram a Palermo, linee D e F rimandate ad aprile

sabato 28 Dicembre 2019

Entro i prossimi quattro mesi Palazzo delle Aquile dovrà integrare la documentazione già presentata. Capoluogo siciliano escluso da una prima suddivisione delle risorse concesse dal Mit

PALERMO – Il Ministero dei Trasporti ha rimandato ad aprile l’ulteriore allargamento della rete tranviaria. Mentre la procedura delle nuove linee A (dalla Stazione centrale all’ospedale Villa Sofia), B (dalla Stazione Notarbartolo a piazza Giachery) e C (dalla circonvallazione a Orleans) sta entrando nel vivo (siamo alla progettazione definitiva e l’anno prossimo dovrebbe toccare al progetto esecutivo, al netto di eventuali intoppi, di cui si mormora, con i fondi del Patto per Palermo), a essere per ora bocciate sono le altre quattro nuove linee, ovvero la D (Bonagia), la E (Mondello), la F (dalla Stazione Centrale a piazza Boiardo via mare) e la G (Sferracavallo).

Il Decreto del Mit dell’11 dicembre scorso, infatti, ha approvato la suddivisione di 2,3 miliardi frutto di un bando indetto per finanziare i sistemi di trasporto pubblico di massa. Il Comune di Palermo aveva partecipato alla gara chiedendo un contributo di quasi mezzo miliardo ma il governo Conte bis ha deciso di finanziare immediatamente le opere di altre città (Torino, Bologna, Roma, Milano, La Spezia, Bergamo) e di scartare per il momento i progetti di Ancona, Brescia, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Rimini e ancora Roma e Torino. La maggioranza di governo formata da M5S e Pd, però, ha concesso una seconda chance alle città escluse, le cui opere potranno ancora essere finanziate entro aprile 2020, a patto che, si legge in una nota di Palazzo delle Aquile, “l’Amministrazione fornisca la documentazione necessaria per il perfezionamento del procedimento”.

L’erogazione del finanziamento ad aprile, però, non è scontata: è vero che gli Enti esclusi dal riparto dei 2,3 miliardi “possono presentare integrazioni documentali”, tuttavia “gli interventi, qualora valutati idonei all’assegnazione del contributo statale, sono considerati prioritari” e, dunque, non finanziati automaticamente. Insomma, Palermo ha ancora una chance ma solo in termini di priorità e solo se la documentazione integrativa sarà valutata positivamente. Inoltre, la cifra disponibile per la nuova graduatoria di aprile sarà più bassa (1,3 miliardi) rispetto a quella appena ripartita dal Dicastero di via Nomentana. E i concorrenti non mancano: la filovia di Ancona, Rimini e Napoli, la tranvia di Brescia e Firenze, la filovia e la monorotaia di Genova, le tranvie di Roma e Torino.

Anche se l’assegnazione dei fondi non appare certa, da Palazzo delle Aquile professano ottimismo e considerano il finanziamento come cosa fatta: “Le linee saranno finanziate nel 2020”.

“Si compie un ulteriore passo – hanno affermato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Mobilità Giusto Catania – per realizzare un sistema tranviario sempre più diffuso ed efficiente, che raggiunga tutta la città da Nord a Sud, comprese le periferie. Prosegue, quindi, questo importante percorso che nei prossimi anni darà alla nostra città un trasporto pubblico di massa a basso impatto ambientale e sostenibile”.

E in merito alle proteste degli operai di Eds Infrastrutture, che si occupano della manutenzione Global Service del tram e che non ricevono lo stipendio da due mesi, l’assessore ha così commentato l’eventualità che il servizio possa subire uno stop a gennaio: “Il tram è ormai una realtà a Palermo e tutti devono farsene una ragione. Nessuno può pensare che questo servizio essenziale per le aree già servite possa fermarsi o rallentare. In merito alle notizie diffuse in queste ore, va chiarito che il contratto in essere per la manutenzione prevede in modo esplicito la proroga e quindi non ci saranno interruzioni nel servizio. Intanto proseguiamo il lavoro per le altre linee, quelle di prolungamento dell’attuale linea sulla circonvallazione fino a via Ernesto Basile e corso Tukory, e quella di via Libertà fino a piazzale De Gasperi, per cui sono stati già acquisiti tutti i pareri”.

Il “lavoro” cui Catania fa riferimento è, come detto, il completamento della progettazione definitiva, la stipula di tutti i pareri da parte degli uffici competenti e, soprattutto, la messa in sicurezza dei fondi del Patto per Palermo del governo Renzi: in ballo ci sarebbero fino a 200 milioni di euro.

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