Ambiente, Trapani: arrivano le isole ecologiche per i rifiuti marini

Ambiente, cambio di passo nel trapanese: arrivano le isole ecologiche per i rifiuti marini

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Ambiente, cambio di passo nel trapanese: arrivano le isole ecologiche per i rifiuti marini

Vito Manca  |
mercoledì 21 Settembre 2022

“E' l'inizio – ha concluso il presidente del Flag Quinci – di un percorso che guarda al futuro del nostro mare, il Mediterraneo, che è casa nostra. Siamo molto felici per questo”

Tessera sanitaria alla mano dal lato del codice a barre e poi non resta che attendere l’apertura della porta scorrevole. Si tratta del disco verde per entrare nell’isola ecologica realizzata per i rifiuti del mare.

Saranno presto quattro all’opera sul territorio trapanese: nel capoluogo e poi a Marsala, Mazara del Vallo e San Vito Lo Capo.

C’è di mezzo il Piano d’azione locale del Flag “Torri e Tonnare del Litorale Trapanese” e ci sono di mezzo i fondi europei, quelli del programma Feamp 2014/2020.

C’è la sintesi del presidente del Flag Salvatore Quinci: “Transizione ecologica e sostenibilità ambientale sono le parole chiave per il futuro”.

Il primo cittadino di Mazara del Vallo ha anche voluto sottolineare che “le isole ecologiche sono completamente automatizzate e ad alta tecnologia, oltre ad essere autonome dal punto di vista energetico”.

Le “isole” chiamano in causa pescatori e diportisti ma non solo. Chi ama il mare e lo frequenta avrà una marcia in più per tutelarlo. L’elenco dei rifiuti che potranno essere conferiti traccia una rotta con un approdo sicuro: la salvaguardia dell’eco-sistema marino. E’ infatti una sfida aperta a plastica, alluminio, reti e materiali residuali da pesca, olio minerale, vetro residuale, indifferenziato, batterie esauste, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche ed anche carta e cartone.

Quinci prova ancora a sintetizzare: “Un po’ d’innovazione, un po’ di tutela ambientale e tanto, tanto amore per il nostro mare”. Puntualizza e sottolinea che il progetto giunto alla fase finale “va condiviso con l’ex presidente Andreana Patti e con il precedente consiglio d’amministrazione del Flag”.

Le isole ecologiche saranno per tanti ma non per tutti. L’ha voluto precisare il progettista e direttore d’esecuzione Francesco Seidita: “Sono riservate agli operatori del mare ed a quelli economici di settore.

Si potrà accedere con la tessera sanitaria, codice fiscale, e chi conferisce verrà tracciato ed identificato”. L’isola ecologica di Trapani può contare su una convenzione a tre fra il Comune, il Flag e l’Autorità Portuale di Sistema che dovrà coordinarla, perché i rifiuti in questione – zona portuale – sono di sua competenza, come pure l’innovativo centro di raccolta. L’area individuata è quella del Lazzaretto, uno dei quattro siti-simbolo della città. Gli altri sono la vicina isola della Colombaia, il Villino Nasi e Torre di Ligny.

Per l’assessore all’Ecologia ed Ambiente Ninni Romano ci sono già i primi segnali di un reale cambio di passo: “Alla presentazione del progetto ho avuto modo di parlare con un cittadino che mi poneva il problema dell’olio esausto. Prima era necessario rivolgersi ai privati per poterlo smaltire, ora non sarà più così e sarà anche gratis. Lo stesso discorso vale per un altro elemento altamente inquinante, mi riferisco alle batterie esauste”. L’alleanza per un mare sempre più pulito ha coinvolto anche l’associazione “Fare Ambiente” e la Lega Navale.

“Mare Pulito” è la campagna di sensibilizzazione che intende affiancare e valorizzare il progetto delle isole ecologiche. Campagna che sarà caratterizzata con pieghevoli informativi ed un merchandising personalizzato: magliette, cappellini, giubbotti, felpe e segnaletica.

I particolari dell’isola ecologica trapanese sono stati di recente presentati in un Road Talk organizzato dal Flag, che comprende anche i Comuni di Custonaci, Erice, Marsala, Paceco, Petrosino e Valderice. Territori che hanno a che fare con il mare e che puntano ad una strategia unitaria che passa attraverso il rilancio delle attività marinare e di pesca e la difesa dell’ambiente. Nessuna contrapposizione, dunque, ma un’azione consapevole e condivisa che mira ad andare nella stessa direzione, superando incomprensioni e limiti del passato che sono ormai da archiviare con una nuova cultura del mare.

“E’ l’inizio – ha concluso il presidente del Flag Quinci – di un percorso che guarda al futuro del nostro mare, il Mediterraneo, che è casa nostra. Siamo molto felici per questo”.

Vito Manca

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