Le costruzioni dovrebbero raggiungere i 300 metri ed essere utilizzate per scopi militari. L’ipotesi di realizzazione ha aperto un acceso dibattito sul futuro dell’infrastruttura
AUGUSTA (SR) – Vi sarebbe la volontà di realizzare tre nuovi pontili militari, ognuno della lunghezza di 300 metri, all’interno del porto di Augusta per l’ormeggio di unità navali della classe Fremm (Fregate europee multi-missione). Lo comunica Gianmarco Catalano del comitato “No Muos – No Sigonella”. Due di questi pontili verrebbero costruiti perpendicolarmente alla banchina torpediniere ed uno in perpendicolare alla banchina dell’arsenale.
Il comitato “No Muos – No Sigonella” paventa i rischi ambientali e sanitari che si presenterebbero con la realizzazione di dette opere. Infatti, come intervento preliminare alla costruzione delle banchine, sarebbe necessario effettuare il dragaggio dei fondali con conseguente movimentazione e dispersione dei pericolosi sedimenti industriali (metalli pesanti e idrocarburi) che nel corso degli ultimi decenni si sono depositati.
I fondali della rada di Augusta sono ricompresi nel perimetro del Sin (Sito d’Interesse Nazionale) di Priolo, che da anni attende di essere bonificato. Inoltre Catalano si chiede il perchè del “Silenzio sugli incontri e le trattative istituzionali sul progetto. Tale macroscopica assenza di trasparenza da parte delle autorità marittime e dello stesso sindaco Di Pietro affiancata dal senatore Pisani, in merito ad un’opera pubblica ad esclusivo appannaggio dell’autorità militare, dagli elevati costi finanziari e insostenibile dal punto di vista ambientale, sulla quale la cittadinanza avrebbe il diritto di essere informata e resa democraticamente partecipe adesso e non a cose fatte”.
Alle preoccupazioni del comitato “No Muos-No Sigonella” si aggiungono anche quelle di Legambiente per bocca del suo dirigente, Enzo Parisi, che afferma: “Se la notizia fosse confermata e davvero si vogliono costruire in quella posizione pontili di tale dimensione, avremmo più di un motivo per essere contrari alla realizzazione di simili strutture nella localizzazione che viene ipotizzata. A distanza di 21 anni dall’inserimento di Augusta e del suo porto nel Sin di Priolo nulla finora è stato bonificato mentre si continuano a progettare interventi ad alto impatto”.
“Un altro elemento critico che ci spinge ad essere contrari – prosegue Parisi – è che la costruzione di questi pontili, specialmente di quello in perpendicolare alla banchina Arsenale, avrebbe con tutta probabilità conseguenze sull’idrodinamica del porto, con effetti negativi sul già debole flusso di ricambio delle acque che, nella zona nord, avviene attraverso lo stretto canale dei ponti spagnoli, indotto dal moto ondoso, dalle maree e dalle correnti”. “Sul piano della operatività e della sicurezza delle manovre delle navi in porto, – aggiunge Parisi – è del tutto evidente che diminuirà lo spazio per l’ancoraggio nella zona settentrionale più riparata del porto – dove abitualmente sostano le navi di minore stazza – e si renderanno più difficoltose le manovre sia per le navi militari che per quelle mercantili”.
“A noi sembra fondamentale, per evitare che si commettano errori che costerebbero troppo ai cittadini in termini di salute e di sicurezza, – conclude – che l’amministrazione comunale e le autorità pubbliche attivino subito canali di informazione e di comunicazione per far conoscere cosa si sta progettando e facendo. In tal modo si garantirà ai cittadini il diritto di sapere, di farsi un’opinione, di decidere e – se necessario – di mobilitarsi in difesa della salute e dell’ambiente”.