Turismo in Sicilia? Missione impossibile. Infrastrutture e trasporti scoraggiano i visitatori - QdS

Turismo in Sicilia? Missione impossibile. Infrastrutture e trasporti scoraggiano i visitatori

Adriano Agatino Zuccaro

Turismo in Sicilia? Missione impossibile. Infrastrutture e trasporti scoraggiano i visitatori

mercoledì 19 Giugno 2019

Biglietti online per la maggior parte dei musei inesistenti, così come una card integrata di tutti i trasporti

Un turista che volesse raggiungere Trapani in treno, partendo da Siracusa, impiegherebbe più di 12 ore con ben 4 cambi in un percorso di circa 360 Km. La tratta Bologna-Torino (circa 330 Km) richiede 4 ore e 30 minuti con 2 cambi. Il trasporto su gomma è troppo spesso affidato a (costosi) privati. Esempio? Non c’è un collegamento diretto tra Catania e la Valle dei Templi o tra Palermo e Taormina. Non va meglio sul fronte della comunicazione e della vetrina turistica: portale regionale in due lingue (italiano e inglese) mentre in Veneto, per esempio, si aggiungono tedesco e francese. Le informazioni sono dettagliate? è possibile prenotare online musei? Proviamo a metterci nei panni di un turista in visita per alcuni giorni nell’Isola e il “bagaglio di pazienza” necessario, lo anticipiamo, è abbastanza pesante.

Avete mai provato a fare una ricerca su Google maps, su Trenitalia o siti di bus per percorrere tratte quali Siracusa-Trapani o Catania-Valle dei Templi (Agrigento), Catania-Cefalù o Palermo-Taormina? Probabilmente no perché il siciliano medio conosce già la risposta: “Ci vuole la macchina”.

In un’Isola che può contare su una rete ferroviaria lunga 1.490 km e dei 1.379 chilometri della rete Rfi, ne possiede solo 190 a doppio binario ed elettrificati e i restanti 1.189 a binario semplice (di cui 611 elettrificati e 578 non elettrificati), l’unica alternativa potrebbe essere il bus.

L’indicatore relativo alla presenza di reti urbane di trasporto per 100 kmq resta però tra i più bassi d’Italia– al punto che un quarto delle famiglie isolane, circa 500mila, ha denunciato molta o abbastanza difficoltà per raggiungere negozi alimentari e/o mercati. C’è anche l’indice che misura le reti urbane di trasporto pubblico locale nei comuni capoluogo di provincia per 100 kmq di superficie comunale: il dato isolano, pari a 59,1, è, anche in questo caso, uno dei più bassi in assoluto e vale circa la metà della media nazionale (106,8). La Lombardia registra addirittura un valore pari a 251, cioè cinque volte in più del risultato isolano. Tra il 2000 e il 2015 i nove comuni capoluogo siciliani sono passati dai 94 milioni di passeggeri annui trasportati ai 52. Un crollo costante che si è arrestato soltanto negli ultimi anni, visto che tra il 2013 e il 2015 si è registrata una crescita di un milione di passeggeri.

Un quadro desolante che abbiamo voluto appurare attraverso ricerche online. Se un turista partendo da Catania centro volesse raggiungere la Valle dei Templi in autobus dovrebbe sorbirsi circa tre ore di viaggio con Sais o Ibus per giungere ad Agrigento e poi dal Villaggio Mosè, dove si trova la maggior parte degli alberghi, prendere la circolare no.3 e scendere al Posto di Ristoro. Da San Leone prendere la circolare no.2. Dall’Hotel dei Pini prendere l’autobus Porto Empedocle Agrigento, così come consiglia il sito ufficiale della Valle.

L’alternativa è affidarsi a tour privati che per tale percorso chiedono circa 100 euro a persona (400 euro per una famiglia media). Non va meglio la ricerca per escursioni sul nostro vulcano. La Funivia dell’Etna è l’unica società sul versante Etna Sud ad effettuare le escursioni fino alle zone crateriche autorizzate, permettendo di raggiungere, con la telecabina e speciali mezzi fuoristrada, le zone sommitali del vulcano attivo più alto d’Europa. Il servizio di vendita dei biglietti online è però attualmente disattivato e le escursioni non sono esattamente low cost. Ma prima di arrivare alle zone sommitali, bisogna capire come arrivare nelle zone da dove partono le funivie, Piano Provenzana e Rifugio Sapienza. Anche questo un problema non da poco…

Per visitare l’Isola si potrebbe fare affidamento su un’auto a noleggio ma anche qui non si naviga di certo in acque tranquille: molti turisti denunciano preventivi impeditivi dovuti al costo dell’assicurazione che in molte città siciliane, tra furti e danneggiamenti, è abbastanza alto. Tanti visitatori, inoltre, sottolineano una serie di piccole-grandi lacune anche in località molto inflazionate: poca organizzazione dei servizi turistici e poca chiarezza nell’esposizione delle informazioni sommate a impedimenti nelle prenotazioni online o nel pagamento con carta.

Gli eventi sull’Isola in estate ci sono, ma spesso sono poco pubblicizzati o messi in vetrina in sole due lingue come accade nel portale ufficiale regionale dedicato al turismo. In Veneto il portale “parla” quattro lingue.

Chiudiamo coi magnifici (e spesso difficili da raggiungere) borghi siciliani e con una dichiarazione che ad aprile del 2015 Marcello Greco, presidente della commissione Cultura all’Ars e vicesindaco di Montalbano Elicona, rilasciò al QdS sullo stato del turismo locale e sulle carenze infrastrutturali dell’Isola. “La regione ha grandi capacità turistiche, c’è però un problema fondamentale: le infrastrutture. Dobbiamo intercettare i fondi europei per realizzare ciò di cui il territorio necessita. Immaginiamo un turista svedese che arriva all’aeroporto di Catania o Palermo e deve raggiungere col pullman Montalbano. Ebbene il visitatore dovrà percorrere 250 km, con l’ultimo tratto, quello che porta al borgo, irto di curve. Il progetto dell’aeroporto del Mela, di uno scalo nella piana di Sant’Agata o nel barcellonese è un problema che la politica deve intestarsi, anche per alimentare il turismo alle Isole Eolie. La politica in questi anni, purtroppo, ha fatto di tutto per far perdere le infrastrutture, primo fra tutti il ponte sullo Stretto e i collegamenti ferroviari. In questo senso, le strutture ricettive vengono dopo le infrastrutture. Poniamo la Sicilia con le infrastrutture che hanno le altre regioni e diventeremo la prima regione in Italia”.


Intervista all’ex assessore al Turismo, Sandro Pappalardo, oggi ricopre un importante incarico all’Enit
Sinergia tra pubblico e privato per il rilancio dell’Industria blu

L’ex assessore al turismo della Regione siciliana, Sandro Pappalardo, è andato a ricoprire a Roma un importante incarico nell’amministrazione dell’Ente nazionale italiano per il turismo (Enit). Pappalardo ha parlato al QdS di turismo a 360 gradi: programmazione, infrastrutture, sinergia tra pubblico e privato, programmazione ed eventi per la stagione estiva, destagionalizzazione.

La difficoltà atavica siciliana di consentire ai turisti di muoversi sul territorio regionale in tempi ragionevoli ci pone in una situazione di svantaggio rispetto ad altri competitor. Quali sono le soluzioni?
“In Sicilia c’è un buon servizio su gomma, con gli autobus i collegamenti ci sono e sono ben organizzati in base ai feedback che riceviamo dai turisti. Siamo consapevoli che quello su rotaia non è sicuramente tra i più veloci al mondo. La Sicilia è un’Isola molto grande e per spostarsi da una parte all’altra ci sono dei tempi necessari. Sicuramente i trasporti vanno migliorati perché non si può parlare di turismo senza parlare di trasporti o beni culturali. Ogni operazione deve interessare più settori e il governo Musumeci ha sempre puntato a decisioni non mono-assessoriali ma che vedessero tutti gli addetti ai lavori sullo stesso tavolo. La sinergia tra pubblico e privato è fondamentale e all’interno del pubblico è altrettanto fondamentale. Sulle infrastrutture ci sono sul tavolo delle soluzioni che l’assessorato competente sta portando avanti”.

Cosa è stato fatto per attrarre turisti?
“Abbiamo programmato grazie anche al piano triennale, una serie di grandi eventi che per la prima volta consentono di far conoscere al mondo, un anno prima, cosa avviene in regione. L’estate in particolare vede un cartellone molto ricco anche grazie ad Anfiteatro Sicilia che ha messo a disposizione tutti i teatri siciliani per tutti gli operatori del settore e ciò ha alzato l’asticella della programmazione. A questo cartellone si uniscono anche eventi sportivi di richiamo come giro di Sicilia, campionato di scherma e campionati paraolimpici. Certo, non possiamo permettere che in estate ci siano gli alberghi pieni e altrettanto non avvenga in autunno. Per questo puntiamo molto sulla destagionalizzazione”.


Barcellona e Amsterdam esempi da imitare

I turisti che visitano la nostra Isola segnalano spesso la poca praticità per avere accesso a mezzi di trasporto e musei. In Sicilia non è stato predisposto, infatti, un pass valido per tutti (o gran parte) dei trasporti nelle città siciliane o un biglietto cumulativo per entrare in più musei o aree archeologiche della Sicilia.

Qualcosa di simile a quanto fa Turismo Barcellona con la sua Barcellona card: trasporti gratuiti per tutta la rete metropolitana di Barcellona (metro, bus pubblici, tram, funicolare del Montjuïc). Ingresso gratuito a più di 20 musei ed attrazioni (per i quali si salta anche la coda in biglietteria), agevolazioni per entrare in tutti gli altri musei e attrazioni e sconti su una rete di ristoranti, bar e negozi della città. Il tutto da 41 euro per tre giorni a poco meno di 55 per cinque giorni (prezzo scontato se si acquista online).

Iniziative simili esistono in varie parti del mondo. I Amsterdam City Card è il pass turistico più usato ad Amsterdam. Consente di avere a disposizione sconti e ingressi gratis presso le attrazioni e i musei della città. Questo city pass è prenotabile comodamente online ed include una card trasporti con viaggi illimitati su tram, bus e metro della compagnia di trasporto pubblico GVB. Il costo del servizio per cinque giorni è di 115 euro. La I Amsterdam City Card è una tessera magnetica che consente di risparmiare sull’ingresso dei musei, delle attrazioni e persino nei ristoranti; comprende anche una carta per i trasporti con cui puoi viaggiare illimitatamente su tutta la rete di trasporto pubblico di Amsterdam. La card non è circoscritta solo al centro della città, ma è attiva in molte altre zone nei dintorni di Amsterdam, come ad esempio nel borgo di Zaanse Schans e nei villaggi di Volendam e Marken.

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