Ue: debito, “Italia inadempiente, giustificata la procedura” - QdS

Ue: debito, “Italia inadempiente, giustificata la procedura”

Patrizia Penna

Ue: debito, “Italia inadempiente, giustificata la procedura”

giovedì 06 Giugno 2019

Duro colpo al governo da parte della Commissione europea: “In Italia peggiorate le prospettive sulla crescita e sui conti pubblici, e misure recenti una marcia indietro sulle precedenti riforme", compreso il sistema pensionistico

BRUXELLES – “In Italia sono peggiorate le prospettive sulla crescita e sui conti pubblici, e misure recenti hanno segnato una marcia indietro su elementi di precedenti riforme, incluso in relazione al sistema pensionistico”. Lo rileva la Commissione europea nel suo pacchetto di primavera del semestre europeo.

La Commissione Ue ha definito l’Italia “inadempiente” rispetto alle regole europee sul debito pubblico e che quindi “è giustificata una procedura” nei suoi riguardi.

In base all’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, nei confronti di Belgio, Francia, Italia e Cipro, l’esecutivo Ue ha esaminato la conformità di questi Paesi con i criteri relativi al disavanzo e al debito previsti. “Nel caso dell’Italia – si legge – l’analisi suggerisce che sul criterio del debito vada considerata non adempiente e che è quindi giustificata una procedura per disavanzi eccessivi per il debito”.

“Con la decisione di oggi – ha precisato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis -, non stiamo ancora avviando una procedura” per deficit eccessivo sull’Italia in base alla regola del debito”.
Sulla questione, infatti, dovrà esprimersi il Comitato economico e finanziario, espressione dei governi dell’Ue. Ma Dombrovskis ha altresì precisato che In Italia “quando guardiamo l’economia vediamo i danni di recenti misure prese”.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è ben consapevole del rischio che l’Italia sta correndo: “Il governo del cambiamento – ha detto dal Vietnam dove si trova in visita ufficiale – deve impegnarsi per cambiare le regole europee, il problema è che attualmente vengono applicate le regole esistenti e vigenti. C’è la prospettiva di una procedura, io sono determinato, ottimista e farò il massimo sforzo fino all’ultimo per scongiurare una procedura che ovviamente non fa bene al paese”.

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