Un italiano su tre è preoccupato dal cambiamento climatico - QdS

Un italiano su tre è preoccupato dal cambiamento climatico

redazione

Un italiano su tre è preoccupato dal cambiamento climatico

venerdì 16 Dicembre 2022

L’Osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità. Sette su dieci temono di essere testimoni della “più grande crisi della storia”

ROMA – Per più di un italiano su tre (36%) il cambiamento climatico rappresenta una delle più importanti minacce da affrontare nell’immediato. È quanto emerge dalla ricerca “Il Cittadino consapevole: Comportamenti sostenibili per guidare strategie innovative a sostegno di una rapida transizione ecologica”, il primo report del nuovo Osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità e d’innovazione.

“La nostra convinzione è che l’innovazione possa plasmare il nostro rapporto con la sostenibilità, consentendo uno stile di vita più sano e più verde per tutti. Imprese e istituzioni sono chiamate a sostenere questo cambiamento, collaborando per riconfigurare l’attuale paradigma industriale, con la finalità di creare nuove opportunità per costruire un futuro più rispettoso di tutto e di tutti, e anche più sano, in cui le esigenze dell’umanità e dell’ambiente potranno finalmente prosperare insieme”, afferma Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte North and South Europe. “Alla luce dell’attuale contesto economico e ambientale, i consumatori sono sempre più portati ad adeguare i propri stili di vita e modelli di consumo ai nuovi principi dell’ecosostenibilità, avvalendosi anche di soluzioni innovative”, aggiunge Franco Amelio, Sustainability Leader di Deloitte Italia.

Tra i principali timori per il futuro, il cambiamento climatico è percepito come imminente dal 36% degli intervistati, con punte del 45% tra la GenZ e del 40% tra i Baby Boomers, preoccupati di lasciare un pianeta in declino alle future generazioni. Reduci dal caldo record dell’estate 2022, quasi 7 italiani su 10 temono di essere testimoni della ‘più grande crisi climatica ed ecologica della storia’. Inoltre, i cittadini concordano sulle cause alla base del riscaldamento globale, imputabili in ultima analisi alla società contemporanea e ai suoi modelli di sviluppo non sostenibili, come indicato dall’83% del campione indagato. Ma quali azioni sono davvero efficaci contro il cambiamento climatico? Oltre 2 rispondenti su 3 dichiarano di aver cambiato abitudini in un’ottica sostenibile già prima della pandemia. A questi si affianca un ulteriore 23%, principalmente giovani (38% GenZ e 28% Millennials), che sta riflettendo su come rendere più ecosostenibile il proprio stile di vita. Ma, nel concreto, cosa significa davvero ‘stile di vita più sostenibile’? Riciclare, rigenerare e ridurre al minimo i rifiuti e gli sprechi sono elementi imprescindibili per oltre 7 cittadini su 10. Importanti anche ‘prodotti biologici e filiere certificate, economia circolare e brand ecosostenibili’, che sono principi chiave che ispirano i nuovi modelli di consumo ‘green’ per il 40%.

E quale prezzo sono disposti a pagare i consumatori per modificare i propri modelli di consumo? La transizione verso nuove abitudini più sostenibili presenta anche alcune criticità. Il prezzo (51%) è il primo elemento critico, che ne riduce il mercato potenziale. Un altro ostacolo rilevato dai consumatori è la difficoltà di reperire prodotti o servizi ‘green’ (38%), seguito dalla difficoltà di trovare informazioni certificate e affidabili sulla sostenibilità (36%), per cui è richiesto un maggiore supporto da parte delle istituzioni e delle aziende.

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