Una “Boccata d’Arte” in venti borghi italiani - QdS

Una “Boccata d’Arte” in venti borghi italiani

redazione

Una “Boccata d’Arte” in venti borghi italiani

martedì 11 Luglio 2023

Al via fino al 24 settembre il progetto artistico itinerante che toccherà un centro per ogni regione d’Italia: in Sicilia appuntamento a Pollina con Axis Mundi di Ella Littwitz

Al via fino al 24 settembre la quarta edizione di “Una Boccata d’Arte”, il progetto d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes.

Ogni anno 20 borghi e paesi di tutta Italia, uno per ogni regione, accolgono 20 artiste e artisti italiani e internazionali di età, formazione e pratiche differenti. Invitati a trascorrere un breve periodo di residenza, gli artisti realizzano 20 interventi in relazione con il territorio e le tradizioni delle comunità locali. Per l’intera estate è possibile scoprire mostre, progetti e installazioni site specific in luoghi inaspettati, realizzati da artiste e artisti affermati ed emergenti provenienti, oltre che dall’Italia, da Brasile, Cipro, Costa d’Avorio, Germania, Iran, Israele, Lettonia, Palestina, Regno Unito. Ciascun artista, entrando in connessione con il borgo, la sua storia e i suoi abitanti, mette in relazione la propria ricerca personale con le peculiarità del luogo, realizzando un intervento inedito composto talvolta da più opere diffuse.

“Una Boccata d’Arte” è un progetto diffuso su tutto il territorio italiano

“Una Boccata d’Arte” è un progetto diffuso su tutto il territorio italiano: un itinerario culturale che di regione in regione promuove il sorprendente patrimonio costituito dai piccoli centri per mettere in risalto la storia e le tradizioni locali attraverso l’arte contemporanea. È un invito al viaggio e alla scoperta attraverso la condivisione di pratiche e linguaggi artistici diversi, con una particolare attenzione alle ultime generazioni. Rendere l’arte accessibile a tutti, portarla nei luoghi pubblici, nelle piazze e nelle vie dei paesi, a partire da quelli più remoti, è l’obiettivo del progetto, per attivare un processo creativo inclusivo e che permette di rivolgersi a un pubblico sempre più ampio e trasversale, anche grazie al coinvolgimento delle comunità e alle relazioni che si generano tra artista, abitanti, amministrazioni, associazioni, commercianti e artigiani locali.

Partendo dalla Valle d’Aosta, l’intervento site-specific “Bodies and Subwoofers (B.A.S.) 8.0: Permanenza” di Stefanie Egedy, a cura di Threes, è un’installazione sonora composta da otto subwoofer che, attraverso onde sonore a bassa frequenza, creano un’esperienza vibrazionale per il corpo e la mente; a Vermogno – frazione di Zubiena in Piemonte, “Victimula” di Invernomuto, a cura di Threes, è un invito all’esplorazione, un gioco collettivo che ripropone in forma virtuale la caccia all’oro, praticata nel territorio della Bessa fin dai tempi dei romani; Se si resta sul posto di Leonardo Meoni è un intervento diffuso che indaga il rapporto tra Castelvecchio di Rocca Barbena in Liguria e il silenzio, traducendo in opera elementi e forme ricorrenti nel borgo.

A Gardone Riviera in Lombardia “Serenata Agitata” di Jacopo Benassi, a cura di Threes, è un insieme di dieci bandiere che, issate su un unico pennone, evocano un mare in costante movimento. “To Live Inside a Second” di Benjamin Jones è un intervento diffuso nel borgo di Pieve Tesino in Trentino-Alto Adige che, in due diversi formati, racconta le storie delle persone che, partendo dal Tesino, portarono in tutta Europa le stampe che ritraevano i soggetti dell’epoca e la singola storia di Alcide De Gasperi, statista italiano e padre fondatore della comunità europea.

A Costozza, frazione di Longare in Veneto, “Il frullamento del mare di latte” di Diego Perrone è un’installazione ambientale nella piccola chiesa di San Michele, composta da una serie di opere scultoree e una selezione di libri che ripercorrono le peculiari origini geologiche del territorio. In Friuli-Venezia Giulia ad Aquileia, uno dei principali siti archeologici romani della penisola, l’artista tedesca Judith Hopf presenta Relation Rests, un intervento composto da un’opera sonora e due sculture – un uomo e una donna colti mentre utilizzano uno smartphone – che indaga il rapporto tra contemporaneo e reperto archeologico, tra quotidiano e antico.

Proseguendo in centro Italia, l’intervento “La montagna” è ancora in movimento di Raghad Saqfalhait a Travo in Emilia-Romagna si ispira ai racconti degli abitanti del borgo e alla sua millenaria storia geologica in un Sentiero d’Artista composto da una serie di sculture realizzate con materiali di differente durevolezza e un video concepito come mappatura affettiva degli abitanti.

La video installazione “Rosa Mystica” di Theodoulos Polyviou in collaborazione con Loukis Menelaou a Fosdinovo in Toscana, realizzata con tecniche di scansione e animazione digitale, esplora le potenzialità delle nuove tecnologie di soddisfare il desiderio di relazionarsi alle immagini per percepire il trascendente. A Toscolano, frazione di Avigliano Umbro in Umbria, l’opera “Pila Thinkerwiller” di Mattia Pajè è composta da due lastre di metallo incise che, collocate alle estremità nord e sud del borgo, raccolgono i progetti degli abitanti stessi trasformando il paese in una grande pila, un amplificatore di idee, un ritratto di un tempo, di un luogo e di una comunità.

“Eight Types of Whistles” di Margherita Raso a Petritoli nelle Marche è un intervento diffuso composto da un’installazione sonora che indaga gli aspetti linguistici e comunicativi del suono-fischio e una serie di otto manifesti affissi per le vie del borgo concepiti come una traduzione testuale del suono sul modello dei sottotitoli (o soprattitoli) per il teatro d’opera. A Rocca Sinibalda nel Lazio, il progetto ‘Follow the Braid’ di Laetitia Ky consiste in una statua in scala 1:1 del corpo dell’artista, dotata di capelli realizzati con lunghe corde intrecciate che si diramano tra le vie del borgo conducendo il pubblico ad una serie di fotografie installate in luoghi nascosti. ‘Sagra della Lucertola’ di Simone Carraro a Pietracamela in Abruzzo è un percorso simbolico, una messa in scena carnevalesca sullo sfondo di un borgo brulicante di muschi e piccoli rettili, dove la presenza umana è legata al ricordo di un tempo in cui l’uomo era strettamente legato al territorio.

In Molise, nel borgo di Agnone, Diego Miguel Mirabella ha realizzato una scultura in bronzo intitolata “Il buffone: un malinconico cantastorie”, un albero ricoperto con i decori della Pontificia Fonderia Marinelli che dal 1040 realizza le campane per i Papi. A Cetara in Campania il progetto diffuso “Abbronzatissimi Pallidissimi” di Serena Vestrucci innesca una “perturbazione atmosferica” che porta la neve al mare: i pupazzi di neve protagonisti dell’intervento sono estranei al contesto e la loro presenza invita a riflettere sul valore dell’accoglienza e dell’ospitalità. Con “Barely Invisible Cities” a Maruggio in Puglia, Evita Vasiļjeva riflette sulla funzione preclusiva di recinzioni e cancelli attraverso tre sculture-panchine che si appropriano dell’estetica di inferriate arrugginite e rappresentano un invito alla sosta, all’incontro e allo scambio.

In Sicilia l’obelisco di Ella Littwizz

“Me ne andrei nella roccia della Lieta” di Arianna Pace, a Rivello in Basilicata, è un intervento diffuso nel borgo che prende le mosse da una riflessione sul paesaggio locale e sul monumentale pino domestico, il più grande della Basilicata, abitante partecipe alla vita del paese per quasi due secoli. A Santa Severina in Calabria l’artista Mohsen Baghernejad Moghanjooghi realizza l’intervento d’io, bio composto da tre opere in cui la parola scritta diventa materia e si piega alle esigenze espressive dell’artista. In Sicilia “Axis Mundi” di Ella Littwitz è un obelisco collocato nel punto più alto di Pollina, una scultura in marmo che diventa lo strumento per restituire storie e leggende legate al territorio; “Serpentina Per un mūsēum senza tempo” di Raffaela Naldi Rossano a Belvì in Sardegna nasce dall’osservazione della collezione del futuro Museo di Scienze Naturali del borgo e racconta un museo che esiste nell’immaginario della comunità, in una condizione atemporale.

Una Boccata d’Arte è il progetto ideato nel 2020 da Marina Nissim, presidente di Fondazione Elpis, in reazione alla pandemia, per dare un segnale di incoraggiamento e creare nuove opportunità di espressione per artisti emergenti e affermati. L’iniziativa alimenta una rete diffusa di relazioni e partecipazioni che diventa ogni anno più ampia: a oggi sono stati coinvolti 80 comuni e 80 artisti, insieme a sponsor tecnici, associazioni locali e persone che a vario titolo rendono possibile la realizzazione degli interventi.

A ogni edizione sempre più borghi si candidano per partecipare a Una Boccata d’Arte e negli ultimi tre anni, grazie alle acquisizioni delle amministrazioni e alle donazioni degli artisti, ben venti installazioni sono diventate permanenti.

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