“Una mente criminale dietro gli incendi nell’Ennese” - QdS

“Una mente criminale dietro gli incendi nell’Ennese”

redazione

“Una mente criminale dietro gli incendi nell’Ennese”

Redazione  |
martedì 01 Agosto 2023


L’accusa di Legambiente Sicilia dopo i terribili roghi dei giorni scorsi che hanno pesantemente danneggiato il Parco Minerario di Floristella e Grottacalda: “Non è la prima volta, chiediamo un’approfondita azione investigativa”

ENNA – “L’attacco perpetrato ai danni del Parco Minerario di Floristella e Grottacalda, ad Enna, è stato organizzato da una mente criminale. Ai diversi focolai che hanno dato inizio alla distruzione di una enorme area boscata che fungeva da polmone per Enna e Valguarnera Caropepe, si aggiunge il rogo di uno dei portoni del bel Palazzo Pennisi di Floristella attraverso il quale ignoti si sono introdotti nel palazzo ed hanno tentato di dare fuoco al grande tetto ligneo”.

Lo scrive in una nota Legambiente Sicilia. “Danni pesantissimi anche nel resto del parco così come dichiarato alla stampa dal presidente, Giuseppe Greco”.

“Sono andati distrutti i pannelli esplicativi, il bel ponte ligneo che superava le acque opalescenti del Rio Floristella, diverse staccionate. Danneggiati anche diversi edifici dell’area mineraria che adesso dovranno essere sottoposti a nuovi costosi restauri – aggiunge l’associazione ambientalista -. Appare chiaro a questo punto che Floristella dà fastidio a qualcuno, che l’idea che in quella zona possa nascere un flusso turistico debba essere rigorosamente cancellata. Non è la prima volta che si tenta di incendiare il palazzo e non è la prima volta che il bosco viene percorso dal fuoco ma questa volta il danno è enorme”.

Legambiente Sicilia, esprimendo solidarietà al Parco, con i suoi vertici ed il personale, “oggi privato persino della sede degli uffici, anche questa danneggiata, e umiliato dalla mano criminale, chiede che venga messa in atto un’approfondita azione investigativa che miri ad appurare chi e perché si ostina a fare dell’area mineraria un obiettivo primario, così come peraltro era stato già denunciato dall’ex presidente Giuseppe Lupo che giunse a dimettersi clamorosamente proprio per portare alla ribalta la presenza criminale e mafiosa nell’area di Floristella”.

“La grande miniera, una delle maggiori d’Europa, oggi dismessa e trasformata in museo a cielo aperto, è il cuore del Rocca di Cerere Geopark, bene dell’Unesco e parte della rete mondiale dei Geopark e deve rappresentare il riscatto della memoria mineraria di Sicilia anche contro chi, vigliaccamente, intende far letteralmente terra bruciata di ogni tentativo di sviluppo sostenibile” conclude Legambiente che sin d’ora dichiara la sua costituzione di parte civile in ogni eventuale giudizio dovesse scaturire dalle indagini.

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