"Diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro" ha detto in tv. La Procura di Milano ha indagato 33 docenti, anche una di Palermo, per presunte iscrizioni e nomine irregolari
A scoperchiare il vaso di Pandora, per la verità fino a questo momento con modesti risultati, era stata la Procura di Catania con l’indagine sulla “Università bandita”, un “titolo” che aveva fatto scalpore.
Adesso la Procura di Milano ha indagato 33 docenti per presunte iscrizioni e nomine irregolari legate a un episodio di turbativa e falso ideologico.
Tra gli indagati, Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’università Statale di Milano, in prima linea nella lotta contro la pandemia, come Massimo Andreoni, virologo di Tor Vergata.
Ma anche, come abbiamo scritto ieri, una docente di Palermo, Claudia Colomba, che avrebbe preso parte a una commissione di uno degli esami finiti sotto indagine.
“Sono tranquillo, da quello che leggo non vedo niente di particolare in ciò che mi viene contestato. Ci ragionerò sopra. Ho messo tutto in mano al mio avvocato”. Il professor Massimo Galli risponde così, a Bianca Berlinguer nella puntata di Cartabianca, alle domande sull’indagine che lo coinvolge per presunti concorsi truccati.
“Diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro” ha detto Galli ieri a Cartabianca commentando la vicenda giudiziaria che lo coinvolge.
“L’avviso di garanzia – ha aggiunto – mi è stato consegnato quando la notizia era già su tutti i giornali. Sono tranquillo, da quel che leggo non vedo niente di particolare in ciò che mi viene contestato. Ci ragionerò sopra. Francamente non mi sembra ci sia consistenza. Ho messo tutto in mano al mio avvocato. I concorsi sono tutti avvenuti nell’arco del 2020, in piena pandemia. Credo di aver sempre privilegiato i criteri meritocratici nella mia vita, forse anche questo diventa scomodo”.
“Fiducia nei nostri ricercatori” è stata confermata dal rettore della Statale Franzini e l’infettivologo Cristanti ha dichiarato: “la stima in Galli resta intatta”.
