Usura con interessi superiori al 120% a un imprenditore in crisi per il Covid - QdS

Usura con interessi superiori al 120% a un imprenditore in crisi per il Covid

redazione

Usura con interessi superiori al 120% a un imprenditore in crisi per il Covid

giovedì 19 Novembre 2020

cronaca

MISTERBIANCO – Francesco Caccamo, 56 anni, è stato arrestato dalla guardia di finanza del comando provinciale di Catania per usura ed estorsione ai danni di un imprenditore in difficoltà economica al quale aveva prestato soldi con un tasso d’interesse superiore al 120% l’anno.

Il 56enne è stato catturato dai militari del Gico del nucleo di Polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle dopo avere ricevuto i soldi di una “rata” dalla vittima, un ristoratore, in difficoltà economiche anche per l’emergenza Covid-19, che aveva ricevuto in più rate un prestito di 19mila euro. Nella sua abitazione gli investigatori hanno sequestrato circa 5 mila euro in contanti, dieci assegni per complessivi 60mila euro, smartphone e documenti utili a ricostruire la sua contabilità in nero. Caccamo è indagato dalla Procura di Catania, che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza, anche per estorsione perché accusato di avere minacciato di gravissime ritorsioni l’imprenditore e i suoi familiari nel caso in cui la vittima non avesse fatto fronte al debito contratto, facendo anche riferimento al possibile intervento di soggetti inseriti in contesti criminali. L’arresto è stato convalidato dal Gip che ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare in carcere.

Sull’accaduto è intervenuta la deputata regionale Jose Marano del Movimento cinque stelle, chiedendo al governo regionale un intervento per potenziare la rete e la comunicazione dei centri antiracket e antiusura.

“L’ennesimo episodio di usura scoperto dalle fiamme gialle in provincia di Catania nelle ultime settimane – ha dichiarato Marano – è un serio campanello d’allarme che non deve essere sottovalutato. La crisi economica dovuta alla pandemia sta colpendo duramente il tessuto economico e alcuni imprenditori potrebbero cadere nelle trappole degli usurai e degli strozzini per poi precipitare in un gorgo senza fine”.

“Occorre quindi – ha spiegato la deputata – che il governo regionale e gli enti locali siciliani potenzino subito la rete degli sportelli antiusura e antiracket dando inoltre pieno supporto alle associazioni che operano sul territorio. Inoltre serve una grande campagna di comunicazione per pubblicizzare le attività e i servizi degli sportelli e dei centri anti usura, mettendo in guardia cittadini e imprenditori dai pericoli e guidandoli verso la strada della legalità. Non possiamo permettere che pezzi della nostra economia cadano in mani criminali”.

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