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Vacanze in Sicilia, Aci Trezza: la terra dei Malavoglia

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Vacanze in Sicilia, Aci Trezza: la terra dei Malavoglia

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lunedì 19 Luglio 2021

Alla scoperta delle Isole dei Ciclopi e del golfo di Aci Castello e Aci Trezza. Un itinerario di viaggio tra mitologia greca, conquista normanna e Realismo.

“Il mare non ha paese nemmeno lui ed è di tutti quelli che lo
stanno ad ascoltare di qua e di là dove nasce e muore il sole”. Il sole nasceva
e nasce dietro i faraglioni di Aci Trezza, borgo marinaro natio de “I
Malavoglia” di Giovanni Verga
. A 140 anni dalla pubblicazione del capolavoro
dello scrittore catanese, Aci Trezza, col suo porticciolo e le sue strette
stradine, continua a conservare un fascino particolare, coniugando tradizione e
divertimento. I turisti la ricercano per una passeggiata sul lungo mare, magari
al tramonto, per uno scatto dai colori vivaci ai meravigliosi faraglioni e all’Isola
Lachea
da accompagnare a una buona granita al bar o a un seltz limone e
sale nei caratteristici chioschi.

L’affitto di un pedalò o una chiacchierata con alcuni
pescatori del luogo consentirà, inoltre, di poter ammirare la riserva naturale integrale Isola Lachea e
faraglioni dei Ciclopi a pochi metri dalla costa. L’isola Lachea,
costituita prevalentemente da rocce basaltiche, è la più grande fra le Isole dei Ciclopi, ed è di origine
vulcanica. Secondo la leggenda l’origine è da imputare ai massi lanciati da Polifemo
contro la nave di Ulisse-Nessuno.

Agli orari di pranzo si consigliano i ristorantini
disseminati nei pressi della piazza principale che spesso, secondo
disponibilità, propongono il pescato locale, oppure alcuni locali take-away che
servono fish burger e fritturine miste di pesce. All’interno del borgo oltre al
caratteristico porto e al lungomare i visitatori non possono perdere una visita
al “Museo La Casa del Nespolo”, nato
per far conoscere e rivivere la scenografia de “I Malavoglia”. Proprio questa
abitazione di Aci Trezza, famosa per il suo stupendo panorama, sembrerebbe, in
base alla descrizione del romanzo, quella in cui lo scrittore realista avrebbe
ambientato le vicende della famiglia di Padron ‘Ntoni. Situato in cima ad una
scalinata, accanto alla Chiesa di San Giovanni (da visitare), l’edificio della
piccola struttura espositiva permette di conoscere quella che era una tipica
abitazione siciliana della metà del XIX secolo, con l’ingresso caratterizzato
da arco a tutto sesto, il cortile, all’interno del quale si può ammirare il
vecchio nespolo, e l’orticello, si legge nel sito ufficiale.

Proseguendo
in direzione Sud alla frazione Aci Trezza segue il comune di Aci Castello
noto, per l’appunto, grazie al Castello Normanno costruito su una rupe basaltica che domina il golfo di Aci Castello e Aci Trezza. Tra
il 1071 e il 1081
, nell’ambito della conquista dell’isola da parte dei
normanni Roberto il Guiscardo e Ruggero d’Altavilla, si deve
porre la costruzione del castello di cui ancora oggi si possono visitare le
strutture superstiti ed ammirare gli splendidi archi a sesto acuto.

Il castello fu in seguito concesso ai vescovi di Catania che proprio qui, nel 1126, ricevettero le sacre reliquie di Sant’Agata, riportate in patria dalla città di Costantinopoli. Una struttura imponente e di grande fascino “assediata” dalle onde e posta da secoli a difesa del paese che è oggi indubbiamente uno dei monumenti più rappresentativi dell’area metropolitana catanese. Molto suggestiva la piazza antistante con uno splendido affaccio sul mare e delle aiuole con alberi e panchine nei pressi dei quali si rincorrono spesso bambini e ragazzini a passeggio con le famiglie.

Da provare un buon gelato artigianale, una pizza o un aperitivo nei locali del centro. Numerose le pescherie in cui i più “coraggiosi” possono fare spesa per un pranzo o una cena da cucinare nelle case vacanza sorte di recente. Ancora più a Sud del Castello gli amanti del mare potranno trovare numerosi solarium attrezzati di tutto punto per consentire pieno relax e confort. Alcuni di questi la sera diventano luogo di ritrovo per bere un drink e godere di un buon dj set in riva al mare.

Adriano Agatino Zuccaro

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