Vaccini, undici milioni di immunizzati, in arrivo nuove dosi - QdS

Vaccini, undici milioni di immunizzati, in arrivo nuove dosi

redazione web

Vaccini, undici milioni di immunizzati, in arrivo nuove dosi

martedì 20 Aprile 2021

Pfizer, altre cento milioni per l'Ue nel 2021. Tredici andranno all'Italia. Oggi il verdetto dell'agenzia del farmaco Ema su Johnson&Johnson. Abrignani (Cts) "presto 400mila vaccinati al giorno"

L’Italia supera virtualmente gli undici milioni di vaccinati con almeno una dose, oltre un sesto della popolazione, e i quattro milioni e mezzo anche con richiamo, ma la macchina delle Regioni inizia a sentire la penuria di fiale, superata la media di inoculazioni ad aprile permessa dalle forniture previste (nell’ultima settimana 298 mila al giorno).

Intanto la Pzifer-BioNtech promette all’Unione europea altri cento milioni di dosi entro la fine dell’anno, oltre tredici milioni dei quali spetterebbero all’Italia.

E a Pratica di Mare è arrivata, intanto, una nuova fornitura di 430 mila dosi di Vaxzevria (Astrazeneca) che oggi saranno distribuite alle regioni.

Sempre oggi l’Agenzia europea del farmaco (Ema) deciderà se sbloccare – come è molto probabile – Johnson&Johnson, fermato dagli Usa dopo pochi casi di trombosi su milioni di iniezioni. Il monodose statunitense permetterebbe un’altra piccola accelerazione alla campagna anche in Italia, dove si sta concentrando sugli over 60, ultrasettantenni in particolare.

Oltre il 54% degli over 70 ha ricevuto almeno una dose, secondo i dati del ministero della Salute.

Un quadro ottimistico lo fornisce il professor Sergio Abrignani, componente del Comitato tecnico scientifico (Cts).

“In Italia abbiamo venti milioni di over 60, fascia nella quale si concentra il 95% delle vittime del Covid – spiega l’immunologo dell’Università Statale di Milano -. Considerando che un 10% non si vaccinerà, a 18 milioni va somministrata almeno una dose. Cinque milioni l’hanno già ricevuta, ne restano 13 e anche con il ritmo attuale finiremo prima della fine di maggio”.

Secondo Abrignani in pochi giorni si arriverà a 400 mila vaccinazioni al giorno – in attesa di 1,5 milioni di dosi Pfizer a metà settimana e dell’extra promesso dalla multinazionale – e l’Ema entro l’estate in base agli studi in corso dovrebbe dare il via libera alla vaccinazione degli under 16.

“Da ottobre-novembre potremmo cominciare con le somministrazioni anche ai bambini ed ai ragazzi”, assicura l’esperto del Cts.

Il presente è fatto di regioni che potrebbero arrivare a 30 mila vaccinazioni al giorno, come il Piemonte, ma non hanno abbastanza munizioni.

“In Puglia potremmo vaccinare tutta la popolazione in un mese e mezzo”, dice il presidente Michele Emiliano, ma le scorte di Pfizer e Moderna stanno finendo.

L’Umbria pensa a un “vaccine day” il 25 aprile per gli over 80, ma servono altre 8 mila dosi di Pfizer.

Intanto si ricomincia a vaccinare nelle carceri, annuncia il commissariato all’emergenza del generale Francesco Figliuolo.

Secondo la ministro della Giustizia Marta Cartabia hanno finora avuto una dose 9.624 detenuti (su quasi 61 mila), 16.819 agenti di Polizia Penitenziaria e 1.780 amministrativi.

In vista delle riaperture del 26 aprile diversi esperti ricordano che la situazione negli ospedali e quella dei contagi sono molto più pesanti rispetto alla ripartenza del giugno scorso e che il rischio che l’epidemia riesploda esponenziale esiste.

Fondamentale sarà mantenere con rigore le misure base e aumentare il tracciamento dei casi, ancora insufficiente. Pronti a richiudere localmente dove necessario.

Secondo il professor Giuseppe De Nicolao dell’Università di Pavia, che ha coordinato uno studio di previsione, “le vaccinazioni saranno decisive quando avremo vaccinato la maggioranza della popolazione. Fino a qualche mese fa di 20 mila nuovi positivi al giorno, 500 sarebbero morti. Ora ne muoiono 300-400. La letalità grazie ai vaccini deve scendere a un quinto di quella attuale”.

Gli ottimisti contano invece sulla riapertura di attività a basso rischio – come la ristorazione all’aperto -, sulla bella stagione e sull’impatto immediato dei vaccini.

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