Via al China international import expo, la seconda edizione di un evento globale - QdS

Via al China international import expo, la seconda edizione di un evento globale

redazione

Via al China international import expo, la seconda edizione di un evento globale

martedì 05 Novembre 2019

Da oggi fino al 10 novembre l’esposizione vuol dare nuovo slancio a un’economia mondiale aperta

di Li Laifang, Xu Ruiqing e Zhou Rui

Mossa cruciale da parte della Cina per aprire attivamente il proprio mercato, il secondo China international import expo (Ciie) è pronto a dare nuovo slancio a un’economia mondiale aperta.

Il Ciie di quest’anno, che si svolgerà a Shanghai da oggi fino al 10 novembre, vedrà la partecipazione di un crescente numero di compagnie, nuovi prodotti e tecnologie all’avanguardia, oltre a uno spazio espositivo più ampio.

Stando ai dati ufficiali, la fiera sul tema dell’importazione quest’anno attirerà oltre 250 delle prime cinquecento compagnie globali, dimostrando la sua crescente influenza. L’area adibita all’esposizione sarà portata a 360.000 metri quadri, 60.000 in più rispetto all’anno precedente.

“Istituito dalla Cina e condiviso dal mondo – ha dichiarato il ministro del Commercio cinese Zhong Shan – il Ciie imprime nuova vitalità e fiducia nella costruzione di un’economia mondiale aperta”.

UN’APERTURA PIÙ AMPIA

L’uomo d’affari bengalese Mohammad Nurus Safa spedirà presto via nave il suo secondo lotto di merci a Shanghai per il Ciie. “Quest’anno – ha dichiarato Safa, fondatore della Dada Bangla Limited – porteremo all’expo prodotti unici di ricamo locale, in modo che più bengalesi possano condividere le opportunità di sviluppo portate dal ‘treno espresso Cina”.

La compagnia di Safa è una delle tremila imprese provenienti da circa 150 Paesi e regioni a essersi iscritte all’expo di quest’anno. Considerando il Ciie come una grande piattaforma per raggiungere clienti di ogni tipo, Fabrice Megarbane, Ceo di L’Oreal China, ha dichiarato che la compagnia esporrà undici marchi nella nuova sezione di lusso dell’area espositiva dedicata ai beni di consumo.

“In aggiunta alle opportunità portate dall’expo sulle importazioni in sé – ha sottolineato Anna E, direttore affari pubblici di Mars China – ci ha impressionato anche l’ambiente di business cinese costantemente migliorato”.

Le nuove politiche cinesi di apertura di quest’anno hanno fornito uno slancio ancora maggiore alle compagnie straniere per incrementare gli investimenti nella seconda economia mondiale. Il 30 luglio, la Cina ha varato le liste negative emendate per l’accesso al mercato da parte degli investimenti stranieri, introducendo una maggiore apertura in settori quali servizi, industria manifatturiera e attività mineraria, permettendo agli investitori stranieri di gestire imprese a controllo maggioritario o totale in più settori.

In agosto, la Cina ha annunciato un piano generale per le nuove zone di libero scambio (Free trade zone, Ftz) pilota in sei regioni di livello provinciale, portando il numero totale delle Ftz pilota a 18. Queste serviranno a testare nuovi stili di gestione di investimenti esteri, facilitazioni commerciali e la trasformazione di funzioni governative per integrare meglio l’economia con le pratiche internazionali.

L’expo non dà solo slancio all’importazione di beni e servizi, ma promuove anche il miglioramento degli investimenti esteri tramite le leve del commercio e del mercato, come dichiarato da Min Shilin, vice direttore esecutivo del Comitato amministrativo del Distretto di Business centrale di Hongqiao a Shanghai. Un centro logistico vincolato nel Distretto di Business centrale di Hongqiao è stato lanciato a settembre per offrire servizi commerciali unici in supporto del Ciie.

RISULTATI PIÙ ABBONDANTI

Il primo expo sulle importazioni tenuto a Shanghai lo scorso novembre ha accelerato l’accesso dei marchi stranieri in più regioni della Cina interna, specie nelle città e nei centri dalla terza alla quinta fascia, mettendo in risalto il potenziale dell’enorme mercato cinese. Al primo Ciie, la compagnia di Safa ha esposto una varietà di prodotti artigianali locali in iuta, come tappeti, cestini e borse. I prodotti, molti dei quali realizzati da donne indigenti in Bangladesh, hanno destato l’attenzione di visitatori e acquirenti. “Le opportunità del Ciie – ha dichiarato Safa – stanno contribuendo agli sforzi per la riduzione della povertà globale”.

Grazie al primo Ciie, quei prodotti artigianali bengalesi sono ora in vendita in un grande magazzino di lusso a Shanghai. Tre mesi dopo il primo Ciie, i prodotti caseari di un marchio neozelandese esposti all’expo sono apparsi in un supermercato di contea nella Regione autonoma Ningxia Hui, in Cina nordoccidentale. In un centro commerciale vincolato nella Municipalità di Chongqing, nel Sud-Ovest del Paese, beni stranieri come gelati russi, vini georgiani e decorazioni keniote sono diventati popolari tra i consumatori locali.

Il primo Ciie ha attratto oltre 3.600 imprese da 172 Paesi, regioni e organizzazioni internazionali, attirando più di 400.000 acquirenti cinesi e stranieri. Nei sei giorni dell’evento sono stati raggiunti accordi per acquisti prefissati annuali di beni e servizi del valore complessivo di 57,83 miliardi di dollari Usa. Molti dei beni sono stati importati tramite la rete di servizio ferroviario di merci Cina-Europa, la quale ha dato slancio all’apertura cinese e alla cooperazione commerciale con i mercati esteri.

Anche le politiche di importazione facilitata, quali la riduzione dei dazi sulle importazioni e la semplificazione del processo di sdoganamento, hanno reso più veloce il raggiungimento del mercato cinese da parte dei marchi stranieri. Un carico di latte fresco partito da una fattoria neozelandese lunedì può raggiungere le tavole cinesi al più presto mercoledì. I commercianti in beni alimentari si preparano a importare più cibo fresco e surgelato per i consumatori cinesi.

“Il primo Ciie – ha dichiarato ancora Megarbane – ha rinforzato la nostra fiducia nelle politiche dell’ambiente di business cinesi e ci ha permesso di vedere la domanda sempre crescente del mercato domestico del Paese”.

“Il secondo Ciie – ha affermato Sun Chenghai, vice direttore dell’Ufficio del Ciie – costruirà una piattaforma per il lancio e l’esposizione di nuovi prodotti e tecnologie. Dimostra la determinazione e la sicurezza della Cina nell’implementazione del libero commercio, migliorerà ulteriormente la qualità della vita delle persone e promuoverà il consumo domestico”.

Rottamate vecchie misure restrittive
per facilitare gli investimenti esteri

La Cina introdurrà più misure e promuoverà un ambiente di business più permissivo per facilitare gli investimenti esteri, stando a un’assemblea esecutiva del Consiglio di Stato in vista del secondo China international import expo.

L’assemblea ha deciso per la rottamazione delle misure restrittive al di fuori delle liste negative delle zone di libero scambio pilota e nazionali concernenti l’accesso al mercato per gli investitori stranieri.

Le restrizioni sulla sfera del business delle banche, delle società di intermediazione mobiliare e delle società di gestione finanziaria a investimento straniero già presenti in Cina saranno rimosse totalmente.

I nuovi regolamenti amministrativi emendati sulle compagnie bancarie e assicurative a investimento straniero saranno pienamente applicati, mentre saranno perfezionate le politiche sugli investimenti stranieri nell’industria automobilistica, incluso il trattamento equo nell’accesso al mercato da parte di veicoli a nuova energia sia domestici che a investimento straniero fabbricati in Cina.

Inoltre, la Cina faciliterà ulteriormente gli investimenti. La riforma pilota per promuovere i pagamenti di ricavo in conto capitale sarà introdotta in più luoghi. Le compagnie a investimento straniero riceveranno supporto nella scelta indipendente dei modelli di prestito da prestatori stranieri, e saranno incoraggiate a utilizzare i propri fondi di capitale per investimenti azionari in Cina. Per i progetti a investimento straniero, i controlli preliminari per la selezione dei siti e l’utilizzo dei terreni saranno consolidati, e anche i requisiti per la pianificazione e l’uso di terreni edificabili saranno combinati.

Non è autorizzato il trasferimento forzato di tecnologia, incluso quello in forme dissimulate. I segreti commerciali saranno protetti a norma di legge. Sarà inoltre migliorata la norma della rimozione su notifica concernente la violazione di brevetti su piattaforme di e-commerce.

Negli appalti pubblici, non dovrebbero esservi restrizioni basate su tipologia di titolarità, nazionalità degli investitori o sul marchio di prodotti e servizi. I governi locali riceveranno supporto nell’intensificazione degli sforzi per attrarre investimenti esteri. Le parti centrali e occidentali della Cina riceveranno la priorità nell’istituzione di nuove zone vincolate comprensive.

Le cifre pubblicate a settembre dal ministero del Commercio dimostrano che altre 27.704 imprese a investimento straniero sono state aperte in Cina nei primi otto mesi di quest’anno. Il capitale straniero utilizzato ha superato i 600 miliardi di yuan (circa 76,48 miliardi di euro), in crescita del 6,9 percento su base annua.

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