VIDEO | Corte dei Conti, ok al conto di bilancio della Regione

VIDEO | Corte dei Conti, ok al conto di bilancio della Regione: occhio al disavanzo da 6 miliardi di euro

Daniele D'Alessandro

VIDEO | Corte dei Conti, ok al conto di bilancio della Regione: occhio al disavanzo da 6 miliardi di euro

Raffaella Pessina  |
sabato 25 Novembre 2023

La Regione ha ottenuto l’ok dalla Corte, ma si è trattato di una attività istruttoria complessa: emerse aree di criticità finanziaria

Luci ed ombre della gestione di bilancio della Regione del 2021 sono racchiuse nel giudizio di parificazione della Corte dei Conti a sezioni riunite e presentato oggi a Palermo nell’Aula Magna della facoltà di giurisprudenza alla presenza del presidente Salvatore Pilato. La Regione ha ottenuto l’ok dalla Corte, ma si è trattato di una attività istruttoria complessa, dalla quale sono emersi miglioramenti in merito a contenimento della spesa corrente, riduzione dell’indebitamento, entrate e gestione di cassa. “Tuttavia, al contempo sono emerse molteplici aree di criticità finanziaria”, recita la relazione. Emerge anche il forte disavanzo di più di 6 miliardi di euro.

Luci e ombre nel bilancio della Regione

Quindi anche se dal rendiconto della gestione di competenza del 2021 non viene registrato nuovo disavanzo, anzi c’è un risultato positivo di +728.499.083,41, dall’analisi complessiva dei dati finanziari permangono i profili di criticità che ricadono sul recupero dell’ingente disavanzo proveniente dagli esercizi anteriori. Insomma la Regione paga ancora lo scotto delle passate gestioni, una pesante eredità difficile da azzerare. Per la Corte dei Conti inoltre permangono aree gestionali sulle quali è necessario accelerare la collaborazione istituzionale tra Corte e Regione, soprattutto sulle materie delle riforme strutturali (dirigenza e società partecipate) e della spesa d’investimento prevista nell’accordo con lo Stato per il piano di rientro dal disavanzo e nel PNRR, con il miglioramento dei servizi nel settore della sanità. In particolare la Corte rileva non solo il ritardo accumulato nella presentazione del rendiconto del 2021 ma che è ancora sospeso il giudizio di parificazione del 2020, che si potrà concludere solo con la risoluzione delle questioni di costituzionalità sollevate con le ordinanze n. 1/2023/PARI e n. 2/2023/PARI. Viene peraltro rilevata l’esigenza “di compiere ogni sforzo al fine di riportare l’attività di rendicontazione all’interno dei cardini temporali prescritti dall’ordinamento, garantendo così, non soltanto il (fisiologico e virtuoso) riavvicinamento tra le fasi della gestione, del controllo e dell’adozione di eventuali misure correttive, ma anche la piena realizzazione di tutti gli interessi di rilevo costituzionale. Il rendiconto 2021, è corredato, per la prima volta, del parere del Collegio dei Revisori dei conti.

I particolari del bilancio

“Il risultato positivo di 728,5 milioni di euro della gestione di competenza 2021 – è scritto nella relazione – è specialmente da imputare all’effetto combinato dell’accertamento di maggiori entrate correnti (€ 176.546.562,52) e di minori impegni per € 1.065.580.301,39. Il beneficio finale è, dunque, di 1.242.126.863,91 di euro. Il risultato della gestione dei residui segna un avanzo di 457,37 milioni di euro (€ 457.365.682,51), imputabile alla variazione in aumento dei residui attivi per 420,53 milioni di euro (€ 420.525.811,46) e all’eliminazione, rispettivamente, di residui attivi per 72,61 milioni di euro (€ 72.606.621,18) e di residui passivi per 109,45 milioni di euro (€ 109.446.492,23)”. Tra le criticità è emerso che il fondo perdite delle società partecipate è troppo esiguo e la Corte ha chiesto che venga aumentato da 17.447.339,12 euro a 18.325.846,18. Tra le partecipate in perdita vi sono l’Ast con quasi – 8 milioni di euro, Airgest -4 milioni e mezzo circa, il Parco tecnologico scientifico che è in perdita di 361.510,00 euro e Maas è a quasi – 3 milioni e mezzo. Altre criticità rilevate riguardano una cattiva gestione dei rifiuti, così come la mancanza di una organizzazione efficiente in materia di fondi comunitari. In merito ai tempi di pagamento nel 2021 emerge un complessivo miglioramento degli indici annuali e trimestrali rispetto al dato del 2019. Dal confronto con le altre regioni La Sicilia è in netto miglioramento rispetto ai tempi delle Regioni del Sud Italia, ma allo stesso tempo viene rilevato un cospicuo ritardo in raffronto ai dati delle Regioni centro-settentrionali, che pagano le fatture (secondo la media ponderata) prima della scadenza di legge. Per la Corte permane negativamente la presenza di numerosi enti in liquidazione, il cui processo si protrae per vari anni, con conseguenze economiche, relative anche ai costi della gestione commissariale, sulla finanza pubblica e sugli equilibri a tutela della legalità finanziaria. La Corte sollecita l’amministrazione regionale “a potenziare l’organico del personale adibito ai controlli ispettivi e sostitutivi nei confronti degli enti locali e l’A.R.S. a valutare l’opportunità di omogeneizzare la disciplina regionale con quella nazionale in ordine ai rimedi nei confronti degli enti locali inadempienti rispetto all’obbligo di rendicontazione, al fine di fornire tutela adeguata ai “beni pubblici” del bilancio e dell’equilibrio dello stesso”. Presenti anche l’assessore all’Economia Marco Falcone, il presidente dell’Ars Emanuele Galvagno e il presidente della Regione, Renato Schifani che nel suo intervento ha sottolineato come l’attività di affiancamento della Corte agli uffici regionali sia stata di stimolo per migliorare su diversi fronti e che il trend positivo è proseguito nel 2022 e 2023, grazie anche al nuovo accordo Stato Regione.

“Sentenza incomprensibile e priva di effetti”

Il presidente isolano, Renato Schifani, ha commentato la sentenza della Corte dei conti sulla parifica del rendiconto 2021.

“La sentenza odierna, relativa al rendiconto del 2021, seppur incomprensibile e non condivisibile, è priva di effetti finanziari e infondata sotto il profilo giuridico – afferma il governatore -. La sospensione della parifica, a causa della pendenza di un giudizio di costituzionalità, in ordine all’articolo 7 del decreto legislativo 158 del 2019, appare poco coniugabile con la successiva norma primaria ex articolo 1 comma 841 Legge 147/22, invocata dalla stessa Corte dei conti, per il ripiano pluriennale del disavanzo del rendiconto del 2018. La nuova legge ha, infatti, superato la norma impugnata dalla Corte. Malgrado ciò, la Regione continuerà ad essere impegnata nel percorso già intrapreso, di risanamento della finanza pubblica, tra l’altro oggi ricordato dallo stesso organo di controllo”.

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