Unict, visita multisensoriale al Museo dei Saperi per studenti - QdS

Unict, una visita multisensoriale nel Museo dei Saperi per scoprire il mondo dei minerali

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Unict, una visita multisensoriale nel Museo dei Saperi per scoprire il mondo dei minerali

Redazione  |
mercoledì 07 Dicembre 2022

Un'esperienza per permettere agli studenti di avvicinarsi "a nuove e diverse realtà culturali": il progetto dell'Università di Catania.

Manipolare campioni di rocce e di minerali in un “viaggio” alla scoperta del complesso mondo minerale. Lo hanno vissuto, grazie alla prima esperienza di visita multisensoriale all’interno del Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane al Palazzo centrale dell’Università di Catania, numerosi giovani studenti catanesi di 4 classi di diverso ordine e grado, dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado.

Visita multisensoriale al Museo dei Saperi per scoprire i minerali

L’iniziativa, che ha permesso ai giovani di “toccare con mano” campioni di rocce e minerali appartenenti alle collezioni del Museo di Mineralogia, Petrografia e Vulcanologia dell’Università di Catania, si colloca come step finale di un percorso di formazione e scambio culturale tra gli studenti dell’Università di Catania del corso di laurea in Scienze geologiche del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali e i loro colleghi del primo anno del corso di dottorato in Scienze per il Patrimonio e la produzione culturale del Dipartimento di Scienze umanistiche.

Durante il corso di Museologia e Gemmologia, tenuto dalla professoressa Germana Barone, delegata al Sistema museale d’Ateneo e responsabile del Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane, gli studenti hanno progettato un percorso museale inclusivo, adeguando la fruibilità delle collezioni geologiche e mineralogiche dell’ateneo e i loro contenuti ad un pubblico specifico, identificato nel target 10-12 anni.

Protagonisti della giornata, infatti, sono stati gli alunni delle classi dell’ultimo anno della primaria e del primo anno della secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Cavour” di Catania, diretto dalla prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa.

“Piccoli musei”, il progetto

L’attività si inserisce come proposta culturale nell’ambito del progetto del Ministero della Cultura “Piccoli Musei”, di cui l’ateneo catanese è risultato destinatario con il proprio sistema museale che sarà al centro di diverse iniziative e nuovi progetti mirati alla totale accessibilità in un’ottica di inclusività.

“Sperimentando in prima persona l’esperienza immersiva multisensoriale, gli studenti hanno successivamente selezionato i campioni geologici e mineralogici che meglio raccontassero il territorio siciliano e catanese per poi riflettere sullo storytelling più adeguato a condurre il racconto durante la visita”, spiega la prof.ssa Germana Barone, supportata in questo progetto dalle dottoresse Marilisa Spironello, Maura Fugazzotto e Silvia Majorana.

“Hanno, inoltre, ideato e allestito un percorso che prevedesse l’oscuramento della vista e la contemporanea stimolazione del senso del tatto, toccando con mano i campioni esposti, ma anche dell’olfatto e del gusto per alcuni esemplari dalle specifiche peculiarità. Così, ad esempio, è stato possibile per i piccoli fruitori riconoscere un campione di zolfo attraverso il suo caratteristico odore o riscoprire il sale, apprezzandone il sapore”.

“L’esperienza ludico-didattica basata sulla logica dell’edutainment, imparare divertendosi, ha fatto sì che questo coinvolgimento totale dei sensi permettesse ai bambini non solo di imparare sperimentando, acquisendo nuove conoscenze, ma anche di mettersi dalla parte dei visitatori meno fortunati, non vedenti o ipovedenti, che sono abituati a fruire delle collezioni attraverso i sensi”, ha aggiunto la delegata del rettore al Simua.

“L’esperienza proposta ha avuto l’obiettivo di sollecitare in maniera concreta tutti i canali percettivi, compiendo uno stimolante percorso di conoscenza, e si è conclusa con i ragazzi che si son dovuti confrontare tra loro in un interessante momento di condivisione e di scambio delle nozioni apprese. Ma soprattutto ha permesso ai giovani di avvicinarci a nuove e diverse realtà culturali”.

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