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Palermo – Comunali, campagna elettorale finita adesso la parola passa ai palermitani

Gaspare Ingargiola

Palermo – Comunali, campagna elettorale finita adesso la parola passa ai palermitani

venerdì 09 Giugno 2017

Domenica scatterà l’ora X: si chiude una corsa a sindaco fatta di polemiche, querele e accuse. I sei candidati: Ferrandelli, Forello, La Verdera, Lomonte, Orlando e Spallitta

PALERMO – Dunque, ci siamo. Domenica scatterà l’ora X: i palermitani andranno al voto per eleggere il nuovo sindaco. Non è detto che basti un solo turno: l’ipotesi di un ballottaggio è tutt’altro che peregrina. In quel caso ci vorrà qualche altra settimana. Ma il tempo delle promesse è finito, la parola passa alle urne. Vincerà il sindaco uscente a caccia del quinto mandato a Palazzo delle Aquile? Oppure il risorto centrodestra si prenderà la su rivincita? O ancora anche Palermo conoscerà, con qualche anno di ritardo, la rivoluzione a Cinque stelle? E cosa faranno gli outsider?
La risposta agli elettori palermitani, che in queste settimane ne hanno viste di tutti i colori tra querele (annunciate) tra Forello e Ferrandelli, commenti non certo lusinghieri nei confronti degli avversari (Orlando definito “cialtrone” da Ferrandelli, quest’ultimo “burattino” secondo il Professore), polemiche sulle alleanze, file audio “pirata” e reciproche accuse di copiare il programma degli altri.
Contenuti? Non moltissimi. Ai nastri di partenza i favoriti sono Leoluca Orlando, Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello. Il primo si presenta con un agglomerato di centrosinistra che racchiude una galassia che va da Rifondazione comunista, con la lista Sinistra Comune, ai centristi, gli ex Udc di D’Alia, gli alfaniani, il Pd, Totó Lentini e Totó Cardinale, ma anche qualche ex cuffariano e lombardiano. Un’alleanza magmatica che sembra ricalcare a grandi linee quella che ha sostenuto in questi anni il governo Crocetta. Tutti mascherati senza simbolo, anche il Pd, dietro l’ombra di Orlando, vero deus ex machina della politica cittadina da almeno trent’anni.
Dall’altro lato il giovane rampante, Ugo Forello, uscito indenne dal caso firme false e pronto a lanciare nel capoluogo siciliano la “rivoluzione” pentastellata con un reddito di cittadinanza in salsa palermitana (che prevede addirittura l’istituzione di una sorta di moneta locale complementare), volti freschi nella squadra di governo e il ritornello del cambiamento e della vecchia politica da mandare in soffitta. A tirare la volata a Forello mercoledì è arrivato il leader del M5S Beppe Grillo: “Noi non vogliamo governare ma amministrare, in maniera semplice – ha detto -. Chiedo ai palermitani di fidarsi di me”.
Poi la stilettata a Ferrandelli: “Cuffaro ha ricominciato a baciare, è tornato in strada. È tenero, è stato l’unico ad andare in carcere… Voglio baciarlo sulla bocca”. Già, Cuffaro. Quando Ferrandelli ha abbracciato la causa dell’Udc, degli ex cuffariani di Cantiere Popolare e di Forza Italia probabilmente sapeva di andare incontro agli strali di quella sinistra che mal digerisce le compagnie prescelte da quello che in fondo è stato per anni un valido esponente di Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Pd. Se pagherà questa scelta in cabina elettorale lo sapremo domenica. Di sicuro Ferrandelli si è ritrovato in mezzo al fuoco incrociato non solo di Orlando, che si è presentato come paladino dell’antimafia avvertendo più volte contro il rischio del ritorno di una “palude” a Palermo.
Ma anche di Forello, che, da co-fondatore di AddioPizzo, da settimane picchia duro sull’ex deputato regionale e sulle sue scomode amicizie, puntando a erodere il suo consenso sottraendogli fette di elettorato. Dopo le reciproche querele Ferrandelli ha provato a tendere la mano a Forello indicando in Orlando “un nemico comune” e proponendosi come “un grillino strutturato, non facciamoci la guerra” ma il pentastellato ha rispedito al mittente il ramoscello d’ulivo: “Non abbiamo nemici in comune, tu ti sei alleato con le peggiori destre”, è stata la secca risposta. E gli ultimi sondaggi sembrerebbero indicare effettivamente la possibilità di un sorpasso di Forello proprio ai danni di Ferrandelli nell’ipotesi di un ballottaggio con Orlando, che resisterebbe in testa.
Sullo sfondo gli altri candidati in cerca di un posto al sole: l’ex Iena Ismaele La Vardera con il sostegno di Lega e Fratelli d’Italia, gli indipendentisti di Siciliani Liberi con Ciro Lomonte e i Verdi con Nadia Spallitta. Domenica (forse) si saprà la verità.

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