Dubbi sulle zone Zes ad Augusta da valutare vincoli ambientali - QdS

Dubbi sulle zone Zes ad Augusta da valutare vincoli ambientali

Luigi Solarino

Dubbi sulle zone Zes ad Augusta da valutare vincoli ambientali

venerdì 23 Agosto 2019

A lanciare l’allarme il consigliere comunale Diem25, Giuseppe Schermi. Molte anche le aree Sin. “Incomprensibile anteporre lo sviluppo industriale allo svilupppo culturale e ambientale”

AUGUSTA – Le Zes (Zone economiche speciali) hanno lo scopo di incentivare gli investimenti industriali in determinate aree consentendo di usufruire di agevolazioni fiscali. In Sicilia sono previste due Zes, una nella parte occidentale dell’isola ed un’altra in quella orientale, per un estensione totale di 5.580 ettari.

In provincia di Siracusa faranno parte della Zes circa 700 ettari in cui rientrano le aree della zona industriale di Priolo-Augusta-Melilli ed il porto megarese. Lo scorso 5 agosto si è svolta a Palermo, presso l’assessorato regionale alle Attività Produttive, un incontro sull’istituzione delle Zes cui hanno preso parte anche il deputato nazionale del M5S, Filippo Scerra, e il sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro. I due rappresentanti pentastellati, al termine della riunione, sono riusciti ad ottenere un aumento degli ettari Zes dagli iniziali 491 a 700. Cettina Di Pietro sul proprio profilo Facebook ha dichiarato: “Il porto di Augusta sarà il vero cuore dell’area Zes dell’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia Orientale. Un risultato ottenuto sul filo di lana, grazie anche all’intervento dei sindaci, della deputazione del Movimento 5 Stelle e delle Associazioni di categoria. Il risultato raggiunto è un esempio di politica a favore del territorio, perchè con l’istituzione delle Zes si consentirà alle aziende di poter lavorare, produrre e creare utili di cui beneficerà tutto l’hinterland. Aspettiamo adesso la decisione del Governo che, se riterrà il Piano idoneo, provvederà a promulgare il decreto per l’istituzione della Zes”.

Il consigliere comunale di Diem25, Giuseppe Schermi, tuttavia, fa notare che: “Da una sommaria ricognizione delle aree individuate emergerebbe la sottrazione di oltre 500 ettari su un totale di 700 tra aree soggette a vincoli ambientali ed aree già caratterizzate per le bonifiche in area SIN (Sito d’Interesse Nazionale). Apparentemente in palese contrasto con le stesse linee guida regionali, rientrerebbero in queste aree destinate a nuovi insediamenti industriali: aree umide ZSC (Zona Speciale di Conservazione) quali vasta parte delle Saline di Augusta, l’idroscalo, ed il terreno agricolo retrostante, in Comune di Augusta. Vaste aree agrumetate nel Comune di Siracusa”. “Ancora per quanto riguarda le aree industriali – aggiunge Schermi – : Enel Tifeo, che insistendo a fianco del sito di Megara Iblea andrebbe piuttosto integrata col Parco in un percorso integrato di archeologia industriale. E persino il sito MaxCom in borgata ad Augusta, sito industriale che viceversa sarebbe incompatibile con la vasta area residenziale circostante”.

“Appare incomprensibile – prosegue il consigliere comunale – mettere ancora una volta lo sviluppo industriale antagonista dello sviluppo culturale ed ambientale del territorio. Incomprensibile anche la scelta di andare il 5 agosto a difendere la scelta di queste aree, senza alcuna preliminare condivisione delle scelte con i rappresentanti cittadini e le associazioni presenti sul territorio”. “In qualità di rappresentante di Diem25 – conclude Schermi – , chiedo un profondo ripensamento delle Zes in area SIN, che ricordo inizialmente erano state escluse per i rischi ambientali di nuovi insediamenti industriali. Occorre invece vincolare i benefici delle Zes ai nuovi investimenti per le bonifiche affinchè i tanti impianti industriali abbandonati vengano bonificati e riconvertiti alle energie rinnovabili con conseguente sviluppo sostenibile del nostro territorio”.

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