Governo, ok nella notte a Decreto fiscale e Bilancio - QdS

Governo, ok nella notte a Decreto fiscale e Bilancio

redazione

Governo, ok nella notte a Decreto fiscale e Bilancio

mercoledì 16 Ottobre 2019

La legge vale trenta miliardi. Alle cinque del mattino, sì del Cdm. Seicento milioni per le famiglie. Tre miliardi per detassare il lavoro. Otto anni di carcere per i grandi evasori. Superbonus per la carta di credito e tetto di duemila euro al contante

Un lungo e “impegnativo” Consiglio dei ministri ha dato il via libera, salvo intese, a una legge di bilancio da circa trenta miliardi e al decreto fiscale.

Alle cinque del mattino, dopo una riunione fiume di sei ore, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sono scesi in sala stampa, per dichiarare la loro “soddisfazione”.

L’accelerazione sui due provvedimenti è arrivata a sorpresa: nella Cdm era previsto che si approvasse soltanto il Documento programmatico di bilancio da inviare all’Ue. Ma poi la riunione si è protratta per sei ore, con un’analisi di tutte le norme del Decreto fiscale.

Sono salite a seicento milioni le risorse per la famiglia, dal settembre del prossimo anno sarà abolito il superticket ed è passato il superbonus per chi paga con carta di credito, fortemente voluto dal premier Conte.

Lo ha chiamato piano “Italia Cashless che, senza penalizzare nessuno, incentiva l’utilizzo della moneta elettronica e i pagamenti digitali per favorire l’emersione dell’economia sommersa”, ha spiegato, incassando un superbonus “della Befana” di tre miliardi per chi paga con carta.

Il confronto si è fatto assai animato sul tetto al contante – la soglia del contante scende da tre a duemila euro e poi a mille a partire dal 2022 -, su cui Italia viva arriva a minacciare il non voto, e sul carcere agli evasori, per il quale il M5s ha fatto le barricate. Per il momento l’aggravio della pena – fino a otto anni di reclusione – riguarda soltantor un reato, la dichiarazione fraudolenta. Ma si tratterebbe di un primo tassello sul quale agganciare il pacchetto complessivo, che arriverà via emendamento.

“La manovra – ha detto Conte ai giornalisti – è espansiva: siamo riusciti a evitare l’incremento dell’Iva e a realizzare vari punti del programma di governo”. Tra questi i tre miliardi per il taglio delle tasse sul lavoro, il Green new deal, le misure per la famiglia e la disabilità.

Nella legge di bilancio sono confermati anche Ape social e opzione donna e arriva un bonus facciate.

“Le coperture sono solide, i numeri particolarmente robusti”, ha assicurato Gualtieri.

Tre miliardi arrivano da misure per il contrasto all’evasione e altri tre dall’extragettito dei pagamenti legati agli Isa.

Ma è stato il capitolo evasione a tenere banco nella lunga notte del Cdm. Conte ne ha fatto una battaglia personale e, a poche ore dalla riunione, aveva incitato via sms Gualtieri a non cedere al pressing di tecnici e politici.

“Mi piacerebbe che tu fossi al mio fianco in questa battaglia ma sono pronto ad assumermi la responsabilità perché o si fa una rivoluzione o è inutile”, ha scritto il premier al ministro.

L’accelerazione sarebbe nata proprio dalla volontà di frenare il crescendo di tensioni nella maggioranza sulle misure per l’evasione.

Contro la stretta sul contante c’era Matteo Renzi, che nel 2015 aveva alzato il tetto tra i malumori del Pd, e una parte del M5s, che ha fatto trapelare lo scontento verso la scelta del premier di varare la misura.

Anche il presidente della Camera Roberto Fico aveva detto che il calo del limite non era una priorità.

Prima del Consiglio dei Ministri Conte ha presieduto una lunga riunione con i capi delegazione cercando l’intesa per approvare l’intero pacchetto.

Per il M5s c’era Riccardo Fraccaro, in contatto con Di Maio da Washington.

Alla fine la scelta è stata quella di mediare, fino allo stremo.

Così, con i volti stanchi ma “soddisfatti”, Conte e Gualtieri dopo sei ore possono scendere in sala stampa – seguiti poi dal ministro Alfonso Bonafede – ad annunciare che il tetto al contante calerà, sia pur gradualmente. E che Per il M5s è la garanzia che non si faranno scherzi.

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