Gregoretti, domani l'udienza di Salvini davanti al Gup - QdS

Gregoretti, domani l’udienza di Salvini davanti al Gup

redazione web

Gregoretti, domani l’udienza di Salvini davanti al Gup

venerdì 02 Ottobre 2020

Manifestazioni opposte a Catania. Il capo della Lega Nord, "A processo a testa alta". Il ministro Provenzano, "Pressioni della destra sui giudici". Faraone, "La Pontida al Sud è un affronto". Striscione antisalvini a Lampedusa

“Abusando dei poteri” da ministro dell’Interno avrebbe “privato della libertà personale i 131 migranti bloccati a bordo della Gregoretti dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio” successivo, quando la nave della Guardia costiera italiana è giunta l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta, nel Siracusano.

E’ questa che sarà l’accusa contestata domani all’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nell’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio davanti al presidente dei Gup etnei, Nunzio Sarpietro.

Sequestro di persona e abuso d’ufficio

I reati contestati, dopo l’autorizzazione a procedere concessa dall’Aula del Senato, che secondo l’accusa sono stati commessi tra il 27 agosto e il 31 agosto del 2019 tra Augusta (Siracusa) e Catania, sono sequestro di persona di 131 migranti aggravato dall’essere il responsabile un pubblico ufficiale e perché commesso anche ai danni di minorenni.

Accuse che l’ex ministro ha sempre respinto con forza, come ha ribadito in una memoria difensiva di cinquanta pagine e in cui afferma che “non si è verificata alcuna illecita privazione della libertà personale, in attesa dell’organizzazione del trasferimento” dei migranti alla “destinazione finale”.

La linea difensiva

Il capo della Lega Nord, sottolineando di avere agito per interesse della Nazione, sintetizza così la sua linea: a bordo della Gregoretti c’erano due scafisti fermati dopo lo sbarco, i cento migranti sono rimasti sulla nave senza pericoli e con la massima assistenza, solo il tempo necessario per concordare con altri Paesi europei il loro trasferimento. E tutto col pieno coinvolgimento del governo italiano, tanto da rilevare il ruolo decisivo del Ministero dei trasporti nell’assegnazione del porto sicuro.

Da settimane, ormai, Salvini dichiara quotidianamente su questo processo. E la Lega Nord e la destra hanno organizzato tre giorni di manifestazioni in città, alcune già attuate, con contromanifestazioni dell’associazione Mai con Salvini e di altri partiti e movimenti tra i quali il Pd.

L’ultima esternazione di Salvini

Anche oggi Salvini non ha fatto mancare la sua esternazione: “Saluti da Catania, domani a quest’ora sarò a processo a testa alta, orgoglioso di aver difeso il mio Paese”.

Lo ha scritto Matteo Salvini su twitter parlando dell’udienza preliminare per sequestro di persona e abuso d’ufficio che dovrà affrontare domani davanti al Gup di Catania riguardo al mancato sbarco di 131 migranti dalla nave Gregoretti della Guardia costiera italiana.

Provenzano, pressioni della destra su giudici

Sempre con un tweet, sulla vicenda è intervenuto anche il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, secondo il quale “La destra si riunisce intorno @matteosalvinimi a #Catania, per far pressioni sui giudici in vista dell’udienza di domani”.

“Dicono – continua Provenzano – che vogliono parlare di elezioni (a Catania non si vota) e dei problemi del #Sud. Vengano nelle città, nei paesi, nelle piazze. Con la mascherina, però”.

Faraone, processo Salvini solo una vicenda personale

“Da siciliano – ha detto in tv il presidente dei senatori di Italia viva Davide Faraone – fatemi dire che la ‘Pontida’ a Catania è un affronto alla mia Isola e al Sud che proprio in quella kermesse leghista veniva insultata pesantemente”.

“Sinceramente – ha aggiunto – questa vicenda personale di Salvini mi sembra poco importante di fronte ai gravi problemi economici e sanitari che abbiamo e di cui dobbiamo occuparci”.

E sul processo ha aggiunto, “faccio tanti auguri a Salvini, sono garantista anche se umanamente e politicamente l’ho già condannato per aver gestito malissimo il suo ruolo da ministro dell’interno”.

A Lampedusa striscione contro Salvini

“Lega criminale – Salvini noi non dimentichiamo”.

Questo il testo di uno striscione apparso in mattinata nel porto commerciale di Lampedusa, attaccato alle inferriate che delimitano la banchina.

Lo striscione è stato rimosso.

“Abusando dei poteri”

La vicenda Gregoretti

La Gregoretti la sera del 25 luglio del 2019 era intervenuta nel Canale di Sicilia per due soccorsi in mare, recuperando 135 migranti e facendo rotta prima verso Lampedusa, poi verso Catania. Infine era rimasta ormeggiata in rada davanti al porto di Augusta nel Siracusano.

I primi a scendere dalla Gregoretti erano stati una donna incinta, suo marito e i loro figli.

Poi sedici ragazzi ancora non maggiorenni non accompagnati su intervento del Tribunale per i minorenni di Catania.

Sei giorni sulla nave

Soltanto il 31 luglio, sei giorni dopo gli interventi di soccorso, l’allora ministro Salvini aveva annunciato che sta per dare “l’autorizzazione allo sbarco perché abbiamo la certezza che i migranti non saranno a carico dei cittadini italiani”.

E questo dopo un accordo per la distribuzione in altri cinque Paesi Ue e in strutture messe a disposizione da vescovi italiani.

Solo tre giorni per la Procura di Catania, che archiviò

La Procura di Catania nella richiesta di archiviazione aveva scritto invece che “l’attesa di tre giorni non può considerarsi una illegittima privazione della ‘libertà”, visto che le “limitazioni sono proseguite nell’hot spot di Pozzallo” e che “manca un obbligo per lo Stato di uno sbarco immediato”.

Inoltre, aveva osservato il pm, “le direttive politiche erano cambiate” e dal 28 novembre il Viminale aveva espresso la volontà di assegnare il Pos e di “farlo in tempi brevi”, giustificando “i tempi amministrativi” per attuare lo sbarco dei migranti “con la volonta’ del ministro Salvini di ottenere una ridistribuzione in sede europea”.

Inoltre sulla nave “sono stati garantiti assistenza medica, viveri e beni di prima necessità” e “lo sbarco immediato di malati e minorenni”.

Il Tribunale dei Ministri chiede l’autorizzazione a procedere

Tesi non condivisa dal Tribunale dei ministri che ha contestato a Salvini anche di avere “determinato consapevolmente l’illegittima privazione della libertà personale” dei migranti “costretti a rimanere in condizioni psicofisiche critiche” su nave Gregoretti e dall’Aula di Palazzo Madama che ha concesso l’autorizzazione a procedere.

Adesso il procedimento approda nell’aula del Gup Sarpietro, seguendo l’iter giudiziario ordinario.

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