Messina, Torre Faro, nuovo anno vecchi problemi - QdS

Messina, Torre Faro, nuovo anno vecchi problemi

Lina Bruno

Messina, Torre Faro, nuovo anno vecchi problemi

giovedì 11 Giugno 2020

L’Amministrazione comunale ha rispolverato le misure viabili già attivate nel recente passato. I residenti chiedono provvedimenti più drastici, ma i commercianti si oppongono con forza

MESSINA – Stessa spiaggia, stesso mare, stesse… misure viabili, come da cinque anni a questa parte.

Le disposizioni dell’Amministrazione comunale per Torre Faro, rese note qualche giorno fa, sono le stesse malgrado ci siano sempre più sollecitazioni per attivare Ztl e isola pedonale. Il borgo marinaro della zona Nord, grazie al suo fascino unico, è da sempre il più frequentato, da giugno a settembre, da messinesi e turisti: di giorno le spiagge sono prese d’assalto, di notte la folla davanti ai numerosi locali rende quasi ingestibile la movida.

I residenti si sentono sempre più assediati perché negli anni il flusso estivo verso il villaggio si è più che moltiplicato senza che siano stati presi efficaci correttivi, se non quelli del 2015 dell’ex assessore Gaetano Cacciola, che adesso vengono riproposti, capaci di portare un po’ d’ordine ma comunque da perfezionare e completare, magari con qualche provvedimento più coraggioso.

Il Comitato Messina Nord ha promosso una petizione a favore dell’isola pedonale e le cinquecento firme raccolte sono state già poste all’attenzione dell’Amministrazione comunale. Una battaglia a favore della pedonalizzazione portata avanti già da tempo dall’ex consigliere della VI Circoscrizione Giuseppe Sanò, prematuramente scomparso un mese fa, che ha trovato sul proprio cammino sempre numerosi ostacoli.

Le resistenze al cambiamento sono ancora notevoli e anche tra i residenti di Torre Faro ci sono divisioni soprattutto sulle modalità di attuazione di Ztl e pedonalizzazione. Chi invece ha preso subito netta posizione contro l’istituzione di un’isola pedonale nel borgo sono i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Confimprese Italia. “Un provvedimento – hanno scritto in una lettera indirizzata al sindaco Cateno De Luca e all’assessore alle Attività produttive Dafne Musolino – che limita drasticamente l’accesso al villaggio rischierebbe di colpire pesantemente il già fragile tessuto economico del borgo marinaro, che si regge sulle presenze legate ai flussi stagionali”.

“D’altra parte – hanno aggiunto – il quadro di estrema incertezza generato dalla grave emergenza sanitaria, le cui ripercussioni negative sul settore del commercio e dell’artigianato sono facilmente pronosticabili, sconsiglia l’immediata sperimentazione di provvedimenti fortemente impattanti sul tessuto sociale ed economico”.

“Resta immutata – hanno concluso le associazioni chiedendo un tavolo di confronto in autunno – la necessità di regolamentare i flussi interni al villaggio, incentivando modalità di spostamento a basso impatto ambientale”.

Le posizioni delle associazioni di categoria sono ritenute immotivate e controproducenti dalla deputata regionale del M5s Valentina Zafarana e dai consiglieri comunali Cristina Cannistrà e Pippo Fusco, per i quali la possibile pedonalizzazione di un’area di Torre Faro, è “una soluzione indispensabile per rilanciare il turismo e l’economia in un borgo bellissimo, che deve avere però il coraggio di mettersi al passo con i tempi e iniziare un cambiamento che possa portare il borgo marinaro e la sua naturale vocazione, in destinazione turistica, appetibile ai tour operator nazionali ed internazionali, seguendo l’esempio di altri comuni virtuosi della stessa Sicilia o di altre parti d’Italia o del mondo”.

“Nei mesi scorsi – hanno aggiunto i pentastellati – il Gruppo consiliare del M5s ha presentato un atto d’indirizzo che è stato votato quasi all’unanimità dall’Aula. Il documento non è stato preso tuttavia in considerazione dall’Amministrazione comunale, che ha deciso altro. Malgrado i vari annunci, allo stato attuale la situazione è rimasta la stessa di un anno fa, con gli identici problemi di sempre che penalizzano al contempo residenti e turisti”.

“L’urgenza di pedonalizzare parte del borgo – hanno concluso – diventa ancora più impellente soprattutto a causa delle restrizioni imposte dal Covid e della necessità di concedere ai cittadini luoghi di aggregazione all’aperto in strade e piazze, che non possono restare in balia delle macchine e del caos”.

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