Si ferma una discarica e scoppia l’emergenza in Sicilia - QdS

Si ferma una discarica e scoppia l’emergenza in Sicilia

Rosario Battiato

Si ferma una discarica e scoppia l’emergenza in Sicilia

venerdì 21 Giugno 2019

È bastata la chiusura dellla struttura di Lentini per mandare in tilt la raccolta in 240 città dell’Isola. Arrivano anche i divieti (temporanei) di conferire l’indifferenziato, ma i termovalorizzatori restano tabù

PALERMO – Il sistema siciliano dei rifiuti è talmente vicino alla crisi finale, che ogni minima emergenza sembra la fine del mondo. È stato sufficiente, infatti, un blocco per la discarica di contrada Coda Volpe di Lentini (Siracusa), di proprietà della Sicula Trasporti, nella quale conferiscono il rifiuto indifferenziato ben 240 comuni della Sicilia orientale, per scatenare il panico. Raccolta bloccata, rischi igienico sanitari dietro l’angolo, e tavolo a Palermo per gestire la crisi. Scenari apocalittici per una Sicilia che ha portato la sua differenziata a superare il 35%, secondo i dati della Regione, e che resta comunque sempre in ritardo di circa 20 punti dalla media nazionale, senza avere un sistema impiantistico sufficiente a sostenerla. E, intanto, i termovalorizzatori restano un’opzione solo sulla carta, nonostante – come ha recentemente evidenziato Fise Assoambiente nel suo ultimo rapporto – alle discariche italiane restano al massimo due anni prima di saturarsi irrimediabilmente.

CAOS COMUNI
Mercoledì scorso è stato segnalato dalla cronaca il guasto a un ‘tamburo’ lungo 12 metri e del peso di tre tonnellate che ‘setaccia’ i rifiuti separandoli per dimensioni e che ha portato alla chiusura, da sabato sera, dell’impianto di smaltimento. Nel panico sono finiti tutti i comuni che conferiscono la frazione indifferenziata nel sito, circa 240 nella Sicilia orientale, con le solite scene che ogni estate affollano i notiziari: autocompattatori fermi o in coda col carico di rifiuti e poi, come step successivo della crisi, il blocco della raccolta dei rifiuti.

TUTTO BLOCCATO
L’allarme era stato lanciato dalla Dusty che mercoledì mattina aveva inviato una nota al Comune di Catania spiegando che gli “automezzi, dopo esser rimasti in fila per diverse ore, non sono riusciti a conferire a causa della sopravvenuta chiusura della discarica per saturazione”.

LA GESTIONE DELL’EMERGENZA
I disagi non si sono fatti attendere nemmeno per gli altri comuni che hanno provato delle contromisure di fortuna, soprattutto in un periodo, come il rovente caldo estivo, in cui i cumuli di rifiuti possono facilmente provocare situazioni di rischio sanitario per la popolazione. Giuseppe Lombardo, presidente di Messina Servizi Bene Comune, ha chiesto ai cittadini peloritani di “limitare al minimo indispensabile i conferimenti dei rifiuti indifferenziati”.

In campo anche Francesco Italiano, sindaco di Siracusa, che, proprio per “evitare igienico-sanitari”, ha firmato un’ordinanza con la quale viene proibito di gettare la frazione indifferenziata di rifiuto urbano “da oggi (mercoledì, ndr) e per le prossime 24 ore”. Un divieto che accomuna le utenze domestiche e non domestiche. In campo anche la Polizia municipale e gli ispettori ambientali per verificare il rispetto dell’ordinanza e sanzionare i trasgressori. Intanto, già da ieri sera potrebbero aver ripreso il conferimento, in quanto la Sicula Trasporti aveva già sostituito il pezzo lo scorso mercoledì e aveva dato il via agli ultimi accorgimenti, valutando di effettuare il collaudo e quindi riprendere l’attività entro 24 ore, quindi nella serata del giovedì.

ECCESSIVA LA QUANTITÀ DI RIFUTI CONFERITA E ALLARME TURISMO
I dati positivi che arrivano da Palermo, in merito alla crescita della differenziata negli ultimi due anni, non bastano. Una considerazione che si evince dalle parole di Marco Morabito della Sicula Trasporti: “Da tempo chiediamo ai Comuni di ridurre i rifiuti che conferiscono e adesso aumenteranno ancora di più in vista dell’estate e dell’arrivo dei turisti che numerosi affollano la nostra isola. Una ricchezza, ma anche un problema ambientale”.

Anche la Dusty, in una nota, aveva chiesto al Comune di Catania di attivarsi con “le autorità competenti chiedendo la riduzione del numero dei Comuni siciliani che conferiscono presso l’impianto Sicula Trasporti e dei quantitativi contingentati, tenuto conto che durante il mese di agosto si registrerà un inevitabile e considerevole incremento degli stessi”.

LA RIFORMA
Intanto all’Assemblea regionale siciliana va avanti il processo di riforma della gestione dei rifiuti in Sicilia. Se il Piano ancora deve essere discusso, sono finite le audizioni nella IV Commissione Territorio e Ambiente per legge che andrà a modificare il sistema delle società d’ambito. Come spiega al QdS la presidente Giusy Savarino il testo andrà in aula già la prossima settimana. “Questo perché così garantiremo una maggiore trasparenza nelle gare, come d’altronde ci hanno chiesto sia l’Anac che la Corte dei Conti”. L’obiettivo è superare vecchie società di gestione (Ato e poi Srr) per sostituirle con 9 società pubbliche, si chiameranno Ada, e funzioneranno come ambiti di gestione provinciale a guida gratuita del sindaco del Comune con la più alta percentuale di raccolta differenziata.

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