Suicidi dovuti alla disoccupazione, l’associazionismo interviene - QdS

Suicidi dovuti alla disoccupazione, l’associazionismo interviene

Giulia Cosentino

Suicidi dovuti alla disoccupazione, l’associazionismo interviene

giovedì 20 Settembre 2012

Nasce “Speranzaalavoro”, organizzazione per fare rete contro la disperazione istillata dalla crisi. Facile scoraggiarsi in questi momenti difficili ma bisogna evitare di isolarsi

PALERMO – Si parla spesso di “morti bianche”, di suicidi per un lavoro che non c’è o si perde senza una logica spiegazione, con tutti i disagi che ne seguono per familiari e vittime. Ma non manca la speranza, quella di vivere più degnamente e serenamente il domani che sembra oramai un’incognita per tutti. Non a caso “Speranzaalavoro” nasce, lo scorso aprile, dalla persuasione della necessità di creare una rete nel territorio che possa dare sostegno al mondo del lavoro.
L’associazione scaturisce da due drammatici suicidi di imprenditori a Padova e Vicenza, e dall’incontro con le loro famiglie. E’ promossa da Filca Cisl, Adiconsum per fornire principalmente assistenza e supporto a quanti colpiti della crisi e per prevenire eventuali disagi. Il lavoro incessante dell’associazione ad oggi continua a ottenere riconoscimenti importanti, contando numerosi contatti, convenzioni stipulate con l’Ordine degli Psicologi e con l’Agenzia delle Entrate e la partecipazione ad alcune cerimonie, tra cui la recentissima svoltasi lo scorso 10 settembre alla Camera dei Deputati a Roma, in occasione della Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio 2012. Ed è spesso il suicidio a rompere il silenzio di chi fino a quel momento ha combattuto nel dolore la condizione lavorativa in cui si è trovato, tra problemi, disagi e crisi. “L’invito ricevuto – ha commentato la presidente dell’associazione Laura Tamiozzo – mi rende ancora più motivata a proseguire con il lavoro svolto fin qui e sono convinta che con la creazione di una vera e propria rete della solidarietà si possono prevenire gesti dettati dalla disperazione e da un profondo senso di abbandono. Con Speranzaallavoro nessuno si dovrà più sentire solo”.
Secondo dati Istat, il Nord-est e Nord-ovest sono le ripartizioni con i livelli di mortalità per suicidio più alti, il Centro e le Isole oscillano su valori prossimi alla media nazionale, mentre il Sud presenta valori nettamente inferiori. Ciò nonostante di episodi di suicidi dovuti principalmente alla perdita di lavoro se n’è sentito parlare di recente anche in Sicilia quando, qualche mese fa, a Catania un imprenditore si è tolto la vita probabilmente a causa dell’accumulo di debiti; mentre a Caltanissetta la vittima si è data fuoco poiché impossibilitato a lavorare per problemi di salute.
In genere, sempre secondo dati Istat, le modalità di suicidio prevalenti sono: “impiccagione e soffocamento” (52,1%) per gli uomini, “precipitazione” (35,1%) e “impiccagione e soffocamento” (33,4%) per le donne, con maggiore propensione al suicidio fra le persone con un più basso livello di istruzione e un’età superiore ai 45 anni.
Aziende e lavoratori quindi hanno bisogno di rendere sempre più centrale l’impegno nei confronti del lavoro e del territorio per cercare di arginare quanto più possibile le problematiche e le difficoltà che minacciano occupati e inoccupati.

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