Minimizzare le avversità, massimizzare le soluzioni - QdS

Minimizzare le avversità, massimizzare le soluzioni

Carlo Alberto Tregua

Minimizzare le avversità, massimizzare le soluzioni

venerdì 11 Gennaio 2013
Si nasce pessimisti, perché i bambini hanno un’unica difesa naturale: il proprio istinto. Piangono, urlano, strepitano al primo muover di foglie perché hanno paura in quanto hanno inconscia consapevolezza (un ossimoro), di non avere difese.
Ecco a che servono i genitori, a formare le difese naturali dei loro pargoli, finché ne hanno bisogno. Ma, poi, i bravi genitori, o altri adulti che hanno responsabilità di far crescere i bambini, devono avere la pazienza di inculcare nelle loro teste la conoscenza, lentamente e senza forzature, in modo da farli diventare nel tempo autonomi o il più autonomi possibile.
Quei bambini che non hanno la fortuna di avere adulti o genitori che li aiutino a crescere imparano per emulazione. Se si trovano in ambienti positivi imparano a vedere bianco, se si trovano in ambienti negativi, imparano a vedere nero. La scelta tra bianco e nero è dettata dalla fortuna alla quale nessuno comanda perché è la combinazione di casi e di eventi che seguono le regole imperscrutabili della Natura.

Quando si cresce, se c’è voglia di apprendere, bisogna imparare che nulla si ottiene gratuitamente. Per ogni cosa è necessario sacrificarsi, impegnare al massimo le proprie risorse, sudare per fare quanto necessario al raggiungimento dell’obiettivo.
In questo processo, conta molto addestrarsi ad avere una mentlità propositiva piuttosto che una negativa. Ad essere catastrofisti non si guadagna nulla, non solo, ma si peggiora la qualità della propria vita. Poi, magari, le catastrofi non arrivano, ma intanto chi ha vissuto con ansia o terrore ha vissuto male.
è vero, bisogna prevenire gli eventi ed in qualche misura, nei limiti delle nostre piccole possibilità, guidarli. Tuttavia, è necessario vivere con tranquillità, per accumulare una forza attiva che ci consenta di affrontare le avversità in maniera adeguata.
Ma anche quando queste arrivano, bisogna minimizzarle, frantumarle e affrontarle a pezzetti. è più facile trovare soluzioni parziali che sommate diventano soluzioni generali. Ciò può avvenire se si tengono i nervi a posto, se non si perde la testa e se si affrontano tali avversità in maniera positiva, cercando sempre di massimizzare le soluzioni alle avversità medesime.

 
Anziché adottare queste semplici regole, molti hanno l’abitudine di fare catastrofismo, di amplificare le difficoltà e le avversità, per cercare di sorprendere negativamente il prossimo. Si tratta di comportamenti scorretti, soprattutto quando ad adottarli sono professionisti della comunicazione che, invece, hanno l’obbligo morale, non solo di riportare i fatti, ma di farlo in modo equilibrato, evidenziandone l’essenza e il cuore,  non gli aspetti marginali.
Comportarsi in maniera esemplare nei confronti di chi ha minori strumenti mentali e cognitivi è un obbligo deontologico che molti non osservano, contribuendo a distribuire nell’opinione pubblica sfiducia e pessimismo.
Per cui, a parità di indicatori fondamentali, cambiano i comportamenti dei cittadini. e così, le crisi finanziarie ed economiche che girano per il mondo come fanno i venti, creano perturbazioni, più o meno gravi a seconda del comportamento di chi le osserva: se è positivo sono minimizzate, se è negativo, sono massimizzate.

Il buon senso è il comune denominatore dei comportamenti umani. Non sempre esso è posseduto e utilizzato. Per lo più, sono le persone per bene quelle che lo hanno in dotazione. Le persone per male, lo ripudiano e lo lottano, con la conseguenza di diffondere nelle Comunità cattivi pensieri e cattive abitudini.
Il bene e il male sono nati con l’uomo ed esisteranno finché vi sarà l’uomo. Ognuno di noi deve scegliere in quale versante vuole vivere: se di qua o di là. Solo i furbi tentano di stare con i piedi un po’ di qua e un po’ di là. Ma i furbi hanno vita breve perché, prima o poi, commettono errori che li pèrdono. Chi invece si comporta lealmente ed usa i valori di verità, rispetto e riservatezza va avanti e rimane a posto con la propria coscienza.
Nella vita è sempre una questione di scelte. Per scegliere bisogna conoscere e approfondire. Alla fine del percorso, decidere. La decisione può essere sbagliata, ma se è presa in buona fede, l’errore si può correggere.
Però, sbagliare è umano, perseverare è diabolico.

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