Gestione dei fondi Ue evitare ogni distorsione - QdS

Gestione dei fondi Ue evitare ogni distorsione

Francesco Sanfilippo

Gestione dei fondi Ue evitare ogni distorsione

venerdì 07 Giugno 2013

Forum con Salvatore Cordaro, presidente gruppo Pid Cantiere popolare

Lei ha due vicepresidenze in due commissioni importanti, quali sono i punti salienti affrontati dall’inizio di questa legislatura?
“Sì, sono vicepresidente della Commissione antimafia e della Commissione Unione europea. Pur non essendo legislative, in realtà, sono altrettanto decisive. Infatti, con riferimento alla commissione Ue, in un momento storico come quello attuale, gli aiuti di Stato sono un lontano ricordo. La crisi economica riduce di molto gli introiti delle partite Iva, in termini di tasse e imposte, così gli unici fondi su cui la Regione dovrà e potrà contare sono quelli europei. La commissione Ue ha fissato degli incontri settimanali con i direttori generali dei dipartimenti, perché si vuole conoscere lo stato della spesa e della rendicontazione dei fondi 2007/2013, ma anche comprendere la strategia, le priorità e le criticità del programma 2014/2020. Credo che questa commissione potrà essere strategica per il futuro della Sicilia nei prossimi anni, evitando anche, con la altrettanto rilevanti funzione di controllo, alcune distorsioni che ci sono state nella gestione di tali fondi. Il controllo positivo e non ingombrante della buona Politica porterà a una buona spesa comunitaria”.
Che cosa può fare, invece, la commissione antimafia?
“La legge 15 del 2008 è emblematica del ruolo che può svolgere, con assoluta unità di intenti, la Commissione regionale antimafia. Stiamo trattando di una norma di contrasto alla criminalità organizzata, ma anche di sviluppo, nata in commissione e poi votata all’unanimità dal Parlamento regionale. Tale norma è stata definita epocale dall’ex Procuratore nazionale antimafia, oggi presidente del Senato, Pietro Grasso. Questa ha introdotto, fra l’altro, l’obbligo di costituirsi parte civile da parte della Regione siciliana in tutti i processi contro la mafia, l’ora della legalità nelle scuole siciliane, agevolazioni fiscali per gli imprenditori che denunciano il racket, fondi alle associazioni antiracket che si costituiscono parte civile nei processi. In particolare, l’ora della legalità è nata per spiegare ai bambini delle periferie siciliane, non ancora nati ai tempi delle stragi, che i modelli di riferimento devono essere uomini come Falcone e Borsellino, con il loro impegno, con il loro esempio e con il loro sacrificio e non altri. Inoltre, in questa nuova stagione legislativa il gruppo parlamentare del Cantiere Popolare ha presentato due disegni di legge che coniugano, ancora una volta, legalità e sviluppo”.
Che cosa prevedono questi due disegni di legge?
“Questi disegni di legge sono: la costituzione dell’Agenzia regionale per i Beni confiscati e l’introduzione del rating antimafia per le imprese siciliane. Quanto al disegno di legge sulla costituzione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati, ho voluto renderlo patrimonio comune della commissione, affinché un progetto così importante fosse condiviso da tutti i commissari. D’altro canto, tale ddl ha avuto la collaborazione e il plauso del prefetto Giuseppe Caruso, a capo dell’Agenzia nazionale per i Beni confiscati alla mafia e, dunque, autorità indiscussa in questo campo, che ha ritenuto un tale modello operativo funzionale per la Sicilia. Il secondo, relativo all’introduzione del rating antimafia, vuole favorire le imprese siciliane che operano nella legalità e con criteri di assoluta trasparenza, favorendo un meccanismo di sviluppo virtuoso, che contribuisca alla ripartenza economica della Sicilia. Questo ddl è stato, peraltro, condiviso con Confindustria, una ragione in più per portarlo avanti”.
 
Quali altre azioni pensate di realizzare?
“Esistono norme che vanno finanziate subito, come la legge sull’imprenditoria giovanile e femminile che riguarda l’inserimento di giovani nelle imprese e gli sgravi fiscali per chi assume. È una legge che va inserita nel ciclo produttivo della Regione e che va finanziata. Se la considerazione che l’Europa ha nei confronti del governo Crocetta, dovesse portare a dei risultati, il Pid è pronto a prenderne atto. Altrimenti, la nostra opposizione resterà responsabile, ma non mancherà di combattere le storture o di correggere le incapacità dell’esecutivo”.
Che posizione avete assunto riguardo alla Finanziaria?
“Il Pid si è astenuto. Abbiamo apprezzato il metodo di Crocetta, che ha ascoltato tutti i gruppi parlamentari. Personalmente, ho discusso con Crocetta, tra l’altro, dei consorzi universitari decentrati, che erano prossimi alla chiusura, delle criticità dei laboratori di analisi, di rimodulazione del debito e della vicenda dei lavoratori del Ciapi di Palermo. Il Presidente si è confrontato con tutti e ha resistito alle pressioni della maggioranza per inserire questa o quella richiesta, spesso legata ad esigenze elettorali e non a reali interessi generali. Sono state date risposte a problemi seri come quello dei precari, che non sono stati abbandonati al loro destino. Quel che è mancato, a mio parere, è una vera e propria strategia per lo sviluppo e la programmazione economica della Sicilia. Una ragione per astenersi, provando a guardare più il bicchiere mezzo pieno, che quello mezzo vuoto”.
 
La Sicilia ha bisogno di lavoro. Sotto questo profilo, che cosa ha intenzione di fare il Pid- Cantiere Popolare?
“Faccio una premessa, per non correre il rischio di confondere i lettori. All’Ars il Pid è all’opposizione, poiché ha appoggiato la candidatura di Nello Musumeci, candidato del centro-destra. Il governo Crocetta, contrariamente a quello Lombardo che, avendo vinto con uno schieramento, aveva governato con le forze politiche sconfitte, è un governo legittimo, perché ha ottenuto il consenso degli elettori. Nei confronti del governo Lombardo, la nostra opposizione è stata intransigente, quella al governo Crocetta è un’opposizione responsabile, che guarda senza preconcetti ai provvedimenti legislativi che saranno presentati in Aula. Gli anni appena trascorsi non hanno aiutato la Sicilia a uscire dalla crisi e si sono acuite delle emergenze sociali che rischiano di affondare l’isola. Perciò, il nostro senso di responsabilità è doppio, politico e sociale. Premesso questo, ci sono già delle misure che possono far ripartire la Sicilia. Dipende tutto dall’attuale governo”.
Secondo lei, il governo Crocetta come sta agendo?
“Credo che il Governo Crocetta si stia muovendo in modo più ordinato e, ciò che più conta, abbia, ad oggi, maggior credibilità del precedente in Europa. Non a caso, una gran parte dei fondi europei, destinati a causa dell’ignavia dei governo Lombardo a perdersi, potrebbero essere salvati. Certo, è fondamentale che quei finanziamenti siano usati e rendicontati entro il 2013. La rinegoziazione di tali fondi è una delle battaglie fondamentali. Una seconda battaglia che va fatta con convinzione, è la rinegoziazione del Patto di stabilità, poiché non si possono penalizzare gli enti locali virtuosi a causa di altri in dissesto”.
 


Curriculum Salvatore Cordaro
 
Salvatore Cordaro è nato a Palermo nel 1967. Laureato in Giurisprudenza, avvocato penalista. Consigliere comunale di Palermo nel 2001, è stato presidente del Consiglio comunale e Vicesindaco. Eletto con l’Udc all’Ars nel 2008, ha ricoperto vari incarichi tra cui quella di vicepresidente dello stesso gruppo parlamentare. Nelle elezioni regionali del 2012, è stato eletto nella lista del Pid-Cantiere Popolare, divenendo presidente del gruppo parlamentare. E’ vice-presidente vicario della Commissione antimafia e vice-presidente della Commissione Ue.

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