'Ndrangheta: polizia sgomina banda dedita coltivazione droga capeggiata da Macaluso, 17 arresti in Calabria e Sicilia - QdS

‘Ndrangheta: polizia sgomina banda dedita coltivazione droga capeggiata da Macaluso, 17 arresti in Calabria e Sicilia

‘Ndrangheta: polizia sgomina banda dedita coltivazione droga capeggiata da Macaluso, 17 arresti in Calabria e Sicilia

sabato 21 Luglio 2018
La Polizia di Stato di Vibo Valentia sta dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone, ritenute responsabili di appartenere ad un’associazione per delinquere dedita al narcotraffico gestita da Emanuele Mancuso, figlio di uno dei capi dell’omonima cosca di ‘ndrangheta di Limbadi Pantaleone, alias "l’ingegnere".
 
Otto persone sono finite in carcere, nove ai domiciliari e per una è scattato l’obbligo di dimora.
 
Nel corso dell’operazione, denominata "Giardini segreti", coordinata dalla Procura antimafia di Catanzaro ed eseguita dalla Polizia di Stato, con il supporto del Servizio centrale operativo, insieme alle Squadre mobili di Catania, Catanzaro, Cosenza, Messina e Reggio Calabria, i Reparti prevenzione crimine di Vibo Valentia, Cosenza e Siderno, l’Unità cinofila di Vibo Valentia e il Reparto Volo di Reggio Calabria, altre 21 persone sono state indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere dedita al narcotraffico e detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
 
Tre piantagioni, per un totale di 26 mila piante di marijuana, sono state scoperte dalla Polizia di Stato nel corso delle indagini.
 
Sul mercato avrebbero fruttato circa 20 milioni di euro.
 
Le indagini scaturite dal sequestro, avvenuto a Nicotera, Joppolo e Capistrano, hanno evidenziato, grazie ad attività tecniche ed al supporto della Polizia scientifica, la capacità dell’organizzazione di provvedere a tutte le fasi del ciclo di produzione.
 
Il capo dell’organizzazione sgominata stamani dalla Polizia di Stato di Vibo Valentia, Emanuele Mancuso, acquistava online semi di canapa indiana e concime, grazie ai quali realizzava la costruzione delle strutture dove piantare i semi, curare la germinazione e la fioritura delle piante, la crescita, la lavorazione e, infine, l’immissione sulle piazze di spaccio.
 
Le attività erano assicurate da accoliti di Mancuso, ma anche da manodopera reclutata tra extracomunitari.
 
Al riguardo, con la collaborazione delle Squadre mobili di Alessandria, Brescia, Caltanissetta, Catanzaro, Chieti, Genova, Imperia, Lecce, Milano, Napoli, Salerno e Savona, gli investigatori stanno anche effettuando 18 perquisizioni nelle sedi di una società, attiva nella vendita online di semi di canapa indiana, a carico delle quali verrà anche notificato un provvedimento di sequestro preventivo.
 

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